flags of our fathers regia di Clint Eastwood USA 2006
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flags of our fathers (2006)

 Trailer Trailer FLAGS OF OUR FATHERS

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locandina del film FLAGS OF OUR FATHERS

Titolo Originale: FLAGS OF OUR FATHERS

RegiaClint Eastwood

InterpretiRyan Phillippe, Jesse Bradford, Adam Beach, Barry Pepper, John Benjamin Hickey, John Slattery, Paul Walker, Jamie Bell, Robert Patrick

Durata: h 2.10
NazionalitàUSA 2006
Genereguerra
Al cinema nel Novembre 2006

•  Altri film di Clint Eastwood

Trama del film Flags of our fathers

La storia dell'estenuante battaglia combattuta tra le truppe americane e giapponesi sull'isola di Iwo Jima verso la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Film collegati a FLAGS OF OUR FATHERS

 •  LETTERE DA IWO JIMA, 2007

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Voto Visitatori:   7,17 / 10 (154 voti)7,17Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
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Voti e commenti su Flags of our fathers, 154 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

peppone  @  31/10/2012 09:48:04
   6 / 10
Pellicola che non eccelle nel suo complesso. La produzione di Spielberg tradisce i tratti demagogici che il film presenta. Tutti i film di spilberg sono demagogici, e quindi anche questo film seppur prodotto e non diretto da Spielberg contiene questi tratti demagoici. In sintesi film demagogico che vuol far credere allo spettatore di denunciare la demogagia adottata nel periodo in cui è ambientato. Un cane che si morde la coda che ha buoni contenuti tecnici e buoni contenuti narrativi. La mancanza di sostanziali combi di ritmo, rende la pellicola leggermente soporifera. Raggiunge la sufficienza comunque vista la complessità del tema trattato.

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Ultima risposta 14/12/2012 01.01.44
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  06/10/2010 17:08:59
   5 / 10
Non brutto ma neanche bello. Se volete guardare un film di guerra andate a cercare altrove.

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Ultima risposta 07/10/2010 11.50.09
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kastalya  @  31/03/2009 12:23:55
   10 / 10
Bello, Bello, Bello!

Un film che parla di guerra ma non solo.
Toccante e sicuramente in grado di far riflettere anche dopo averlo visto.

Uno dei miglior film di guerra a mio parere!
Cosnigliato!!

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Ultima risposta 27/08/2011 08.32.28
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Nergal85  @  27/05/2008 09:19:39
   6½ / 10
in effetti la scena dello sbarco merita parekkio, così come il fatto ke è stata creata intorno alla trama qualke smielata storia d'amore, ma a mio avviso si poteva fare di +. lo spettatore nn viene coinvolto sufficientemente e in certi momenti sembra proprio senza fine.

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Ultima risposta 27/05/2008 09.20.51
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Invia una mail all'autore del commento EnglishRain  @  14/02/2008 23:20:39
   7½ / 10
Il buon Clint si dimostra ancora una volta un abile regista..Bellissima la fotgrafia e buono il film nel complesso..L'Unica nota stonata sono le scene di guerra, troppo frastagliate e poco realistiche (in questo salvate il soldato ryan e la sottile linea rossa sono imbattibili).
Ho preferito "lettere da Iwo Jima", ma nel complesso è da vedere senz'altro.

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Ultima risposta 14/02/2008 23.25.45
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  29/01/2008 09:29:29
   7 / 10
Purtroppo il taglio registico di Clint Eastwood non mi convince, i suoi film mi lasciano sempre sospesa, in attesa di una conclusione, annebbiata spesso dalla retorica dei buoni sentimenti. Detto questo, il film è ben diretto, è anche emozionante, tuttavia persiste in esso più che mai quella fastidiosa sensazione di evanescenza.

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Ultima risposta 20/02/2008 14.20.43
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Enzo001  @  29/12/2007 14:07:21
   7 / 10
Con "Letters from Iwo Jima" Clint Eastwood ci ha regalato un ottimo film di guerra, caratterizzato da una fotografia meravigliosa, che rendeva perfettamente l'atmosfera e quasi trasmetteva le emozioni dei soldati. Erano le storie dei militari giapponesi, raccontate tramite le lettere ai familiari, un film commovente e ben costruito, con un'ottima colonna sonora, una regia perfetta e con un montaggio incisivo (belli i flashback). La stessa battaglia adesso vista dalla prospettiva americana, storie di altri soldati, altri drammi, perchè in guerra, questo il messaggio, non ci sono né vincitori, nè vinti, nè eroi. La guerra è morte, distruzione, nient'altro. Una fotografia, che ritrae 6 soldati, dei quali solo tre sono sopravvissuti, che alzano una bandiera su Iwo Jima, diventa l'oggetto di discussione nel film. Il rimorso dei 3 sopravvissuti diviene insopportabile, essi vengono definiti impropriamente "eroi", ma chi sono i veri eroi? "L'eroe è un qualcosa che l'uomo crea perchè ne ha bisogno" , il film si trasforma in una riflessione su questo termine, ma il risultato non è poi così brillante. Nonostante l'abilità del regista, il quale ci ripropone una stupenda fotografia, a tratti il tutto diventa noioso, il montaggio e la scenografia poi non sono molto convincenti come in “Lettere da Iwo Jima”. Anche "Flags of our fathers" è un film evocativo, quasi confuso fra presente e passato, le scene di guerra sono infatti ricordi nella mente dei protagonisti. Eppure, è proprio la scelta del nostro Clint di voler incentrare il film su un unico tema, a renderlo noioso nella parte centrale, che viene comunque salvata da un ottimo e commovente finale. Se paragonato al successivo, appare nettamente inferiore, rimane comunque un ottimo film che insieme a “Letters from Iwo Jima”, rende perfettamente l’idea della guerra, calandosi negli stati d’animi dei protagonisti, sia americani che giapponesi, uomini simili, non diversi, vittime dei medesimi orrori. Do un 7, commovente come l'altro, ma mi aspettavo qualcosa in più.

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Ultima risposta 07/06/2008 21.00.55
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larcio  @  25/09/2007 15:17:14
   8 / 10
bel film, molto lontano dall' essere un capolavoro, ma ci sono finezze tecniche niente male: la fotografia su tutto, i grandissimi effetti speciali visivi, dawero al massimo, una discreta colonna sonora e dei buoni attori...regia di eastwood tutto sommato all' altezza ( anche se mi aspettavo leggermente più violenza nelle scene di guerra, ma va bene lo stesso)...certo poi il film è troppo intrecciato, dawero fino all' orlo e a volte nn si capisce in quale punto cronologico della storia si è....cmq va visto perchè è un buon film...molto più scorrevole rispetto a lettere da iwo jima.

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Ultima risposta 25/09/2007 15.22.52
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tarantino92  @  24/06/2007 10:03:08
   7½ / 10
buon film....però ho nettamente preferito letters of iwo jima....

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Ultima risposta 23/08/2007 17.40.03
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Invia una mail all'autore del commento BRIGATA NERA  @  10/12/2006 20:21:31
   7 / 10
film di guerra piuttosto spezzetato...

MA DA VEDERE..

CAPIRE E SAPERE COSA E' LA GUERRA E COSA SONO GLI AMERICANI

ONORE AGLI EROI DI IWO JIMA...ovviamente i camerati giapponesi contro l'imperialismo yankee ela loro sub cultura di patatine fritte e chewing gum!

12.000 nipponici fino all'ultimo uomo..

CODICE DEL BUSHIDO (andatevelo a leggere su www.wikipedia.org)

ONORE CORAGGIO E FEDELTA' - HIROITO UNO DI NOI

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Ultima risposta 20/07/2008 22.22.30
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  29/11/2006 02:19:25
   8½ / 10
Pellicola che parte da un'evento bellico(la battaglia di Iwo Jima,rappresentata peraltro con un linguaggio cinematografico esemplare e coinvolgente)per raccontare di un momento storico assai simile a quello attuale,durante il quale il popolo statunitense iniziava a nutrire dubbi e sconforto per le conseguenze del conflitto.Attraverso il meccanismo dei flashback il film ci porta alla riscoperta di come uno scatto fotografico assolutamente casuale e del tutto privo di eroismo,sia diventanto prima un simbolo di speranza e riscossa per un popolo che viveva la guerra attraverso il filtro dei media,e di come successivamente quest'immagine sia stata fatta propia dal governo per modellarla secondo i propi interessi.La critica del regista verso il governo americano funziona e il trattamento scandaloso,ricevuto dai soldati conivolti nella battaglia e nella guerra,e'descritto in maniera impeccabile.....la scena finale con il tuffo in mare e'da annali del cinema.

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Ultima risposta 01/12/2006 12.49.45
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bastet1973  @  28/11/2006 10:42:39
   5 / 10
giuro mi spiace dirlo, perchè ultimamente ho apprezzato molto i lavori di Eastwood, ma questo film è una palla micidiale!!!! è veramente lento, noioso e retorico e la battaglia è solo un di più che non colpisce se non per gli svariati sbudellamenti propinati ai più sensibili. Insomma ad un certo punto tifi per i giapponesi in modo che la facciano finita il più in fretta possibile! Anche i personaggi sono raccontati sommariamente, non ti affezioni a nessuno perche' sono accennati in frammenti di flash back difficili anche da seguire (ad un certo punto ti chiedi "ma chi cavolo è il soldato di cui parlano??") peccato perchè sono attori tutti bravi e volenterosi ma proprio sprecati.
sicuramente la versione gipponese che intende girare non la andrò a vedere se non sotto minaccia mortale!
addirittura gente ha abbandonato la sala infastidita a metà film!
riprovaci clint con più brio però!!

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Ultima risposta 19/12/2006 15.26.54
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  21/11/2006 23:18:25
   7½ / 10
Spero di non essere frainteso se dico che amo i film di guerra unicamente perchè riconosco in essi il paradosso di testimoniare comunque e solo attraverso l'assurdità di un qualsiasi conflitto l'amore che regna negli uomini.
Certo, il sentimento affettivo è irrazionale quanto la guerra, che costringe gli uomini ad amarsi pur facendo ad altri esseri umani cose efferate e truculente

La sensazione è che "Flags ..." sia esteticamente un grande film, perchè non insegue alcuna moda corrente e contemporanea. Se la storia rievoca la famosa foto degli anni Quaranta, la scelta di Eastwood è di ridare linfa al cinema bellico classico, immettendo antimilitarismo anzichè propaganda, e rinvenderdo da una parte i fasti di dwan, wellman o milestone, e dall'altra l'onere (su commissione) patriottico della serie "Perchè combattiamo" di cui si ricordano suggestivi documentari a nome di registi di fama come John Ford o Huston.

Se questi sono i presupposti, è doveroso ricordare il ruolo di quel soldato pluriacclamato come "eroe", già pedina per una propaganda effimera tipo "comprate i buoni di guerra", = soldato sottomesso ai voleri della Nazione e dell'imposizione sociale (come se già non lo fosse essere un soldato).

Eastwood segue pertanto una sua ambizione: imprimere al cortometraggio di propaganda, al mito di John Wayne o di Audie Murphy soprattutto, uno script di alto lirismo: esperimento riuscito? A tratti certamente sì, ma non completamente.
Rischia il manierismo la parte centrale, come del resto tutta la seconda parte sottomessa a un'enfatizzazione francamente curiosa per un antimilitarista. Il tono Epico della vicenda conferisce sicuramente suggestione commozione e sincera empatia nello spettatore, ma suscita qualche perplessità, soprattutto se il film è come avrebbe dovuto essere, una revisione ipercritica e ben poco declamatoria di un'evento storico.

Del resto sembra tutto chiaro all'inizio: c'è un forte senso di verità anche contemporanea nell'affermazione incontestabile secondo cui "una guerra fallita continua per evitare una brutta figura" (ne abbiamo una dimostrazione recente assai eloquente a riguardo).

E l'"eroe" è un pretesto, a cui guardacaso si ribella l'unico cittadino americano non propriamente in linea con certi princìpi, il nativo americano (indiano).
L'uomo che, conscio degli errori umani commessi alla sua gente, non riesce a spiegarsi la ragione per cui l'ennesimo delirio di "vittoria" sporcata di sangue debba interagire nel popolo come "evento glorioso".

Non a caso egli vive quotidianamente l'espressione tangibile del razzismo, (gli vietano da bere in un bar, parlano con disprezzo la sua lingua natìa) , sconsacrato dalla strumentalizzazione del rito (la guerra) che - beffardamente - concede a tutti gli uomini di tutte le razze di essere uguali (uniti semmai nella stessa bandiera).

L'"eroismo" in guerra non esiste, se non riconosciuto da parte degli altri (la scena in cui l'ufficiale parla al soldato indiano e gli dice a proposito dell'amico morto piu' o meno così "tu lo chiami eroe, ma probabilmente lui se fosse in vita negherebbe di esserlo".

Non c'è nulla di "nobile" nel morire in guerra, ma continuiamo a sopravvivere al pensiero che lo sia.
C'è, semmai, lo straziante pensiero di tante vite consumate per niente.

E del resto, quanto è importante per una madre sapere che il figlio era in quella foto (quella che ha ispirato questo film)? Non è forse democraticamente morto per sempre?

Da antologia diverse sequenze, in primis le tante flotte in partenza verso Iwo Jima, la beffa del gelato alla fragola, le crudissime immagini in trincea, la farsa della rievocazione dell'evento in un monumento di cartapesta...

Irritante invece la parte finale, se non altro perchè mi sembra inopportuno ricalcare il modello di "i migliori anni della nostra vita" o "anime ferite" e forzare la mano su quell'incubo umano che riporta in flashback i soliti, dolorosi avvenimenti.

Si potrebbe evocare la retorica (a tratti ce n'è), ma anche in questo caso il cinema di Eastwood disattende le convenzioni: del resto come espressione tangibile di un miraggio (una vittoria mancata, come in Iraq) o di una celata verità, è giusto che ci sia e che milioni di persone si illudano di non tradirla, idealismo o ingenuità sono figli della stessa ragione

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Ultima risposta 27/11/2006 21.10.14
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Invia una mail all'autore del commento cupido78  @  20/11/2006 17:42:45
   4½ / 10
alla fine del film ho pensato:e quindi???ekkissenefrega!!!

si tratta un episodio molto preciso della storia bellica americana con tutto il meccanismo mediatico che il governo mette su per finanziare la guerra a costo di costruire appositamente miti ed eroi;di sicuro un bel film documento,ma niente di più,con un'ottima regia,con lo zampino del vecchio spielberg e immagini gia viste nello sbarco in normandia del soldato ryan.
il film trabocca dei soliti stereotipi americani che ormai mi scivolano addosso...il ministro del tesoro intrallazzone,il presidente finto reduce di guerra,il senatore un pò pappone,la famigliola media americana con i soliti tic....ritratti sempre e in tutti i film allo stesso modo,forse perchè così funziona a hollywood,ma io sento il deja-vu e mi annoio sulla poltrona..

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Ultima risposta 23/11/2006 13.43.19
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  19/11/2006 12:09:49
   8½ / 10
Finalmente un film di Clint Eastwood su cui non sono per nulla perplesso.
Storia interessante e scene di guerra crude e realistiche.
Lo sbarco sull'isola di Iwo Jima assomiglia incredibilmente allo sbarco in Normandia di "Salvate il soldato Ryan".

Il film riflette su una vera e propria ossessione americana, quella del "bisogno di concreto" : e cioè il basare tutti gli ideali su cui poggia un'intera nazione su ciò che si possa vedere e toccare con mano (vedi appunto tutta l'enorme propaganda e le manifestazioni fastose che ruotano intorno all'innalzamento della bandiera di cui la gente ha realmente bisogno).

Purtroppo, per uno sfortunato episodio, mi sono perso i primi 10 minuti del film.
Qualcuno me li potrebbe raccontare?

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Ultima risposta 21/11/2006 10.41.37
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norah  @  17/11/2006 12:24:34
   6½ / 10
Se c'é un genere di film difficile da reinventare,dove gia é stato detto tutto o quasi é proprio il film di guerra.
Dopo Million Dollar Baby, che non sono riuscita ad apprezzare ai livelli del superbo Mistic River,il buon vecchio Clint si cimenta con la sua versione della seconda guerra mondiale, focalizzando l'attenzione sulla battaglia di Iwo Jima e sulla celebre foto che ritrae i marines che issano la bandiera americana sulla punta del monte Suribachi.
All'interno del film ,le scene vere e proprie di guerra sembrano solo fare da contorno ad un'analisi sulla nozione d'eroismo.Chi é l'eroe?Cosa si intende per eroismo?
Occhei,tecnicamente impeccabile(da ammirare le superbe sequenze d'azione,in particolare lo sbarco),perfettamente interpretato,Flags of our Fathers si lascia guardare,a tratti a fatica.
Le intenzioni di Eastwood rimangono nebulose:chiarire?Criticare?Non ci resta che aspettare lettere da Iwo Jima(che racconterà la battaglia dal punto di vista dei giapponesi)per scoprirlo.
Carina l'idea del dessert bianco, con la forma degli uomini che alzano la bandiera, sul quale viene fatto colare il succo di fragole.

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Ultima risposta 27/11/2006 22.24.05
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  14/11/2006 02:13:35
   8 / 10
Le battute iniziali lanciano un monito preciso allo spettatore sprovveduto: attento, non stai per vedere sviolinate verso la patria, nè carrellate di patriottismo: solo gli asini che non conoscono la guerra per non averla mai fatta in prima persona sono capaci di affermazioni tanto semplicistiche.
Eastwood con questo film fa questo: porta avanti con profonda amarezza delle storie di uomini usati come pretesto per salvare un Paese sull'orlo della bancarotta a causa di una guerra senza fine, degli uomini acclamati come dgli eroi solo per la fortunosa e puramente casuale contingenza che li ha voluti assieme durante uno scatto ben riuscito. Eastwood vuole raccontare un storia semplice, "piccola", come di suo solito, che abbia al centro le passioni umane, non altro. E ci riesce divinamente, anche grazie all'ottima sceneggiatura del fedele Tom Haggis ed alla meravigliosa fotografia di piombo, che rende i marines un tutt'uno con l'inospitale isola di Hiro Jima e le sue insidie: lo sbarco è una sequenza di magistrale impatto visivo ed emotivo, connubio mirabile di tecnica e classe.
Eccellenti gli interpreti: nessuna star (salvo il comunque non troppo noto Philppe), come nella storia narrata.
E continua a stupire come un regista ottantenne riesca a rimanere su livelli simili.

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Ultima risposta 14/11/2006 19.26.32
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  11/11/2006 20:03:06
   8 / 10
Eastwood ritorna a collaborare con lo sceneggiatiore del precedente "Million Dollar Baby", (Paul haggis, che è anche fresco dell'Oscar per la regia di "Crash"). Insieme hanno fatto "Flags of our Fathers", appartenente a un genere che Eastwood mai aveva esplorato direttamentente.

Si vede chiaramente che è l'opera di un'anziano, forse se ci pensiamo è un tutt'uno con i due precedenti, "Mystic River" e "Million Dollar Baby", quasi un testamento.
"Flags of our father" è un film amaro, molto disilluso, anti-eroico, anti-bellico. Eastwood si tiene a debita distanza dai protagonisti, approva un cast (scelto come lui stesso dice, non personalmente) di attori non notissimi (almeno 2 sui tre principali), e mette in scena la guerra, attraverso i dolorosi ricordi dei tre che si sono salvati, e che nel frattempo sono tornati in patria dove cinici politici vogliono sfruttare la loro finta immagine di "eroi", sottoponendoli a delle vere e proprie umiliazioni. Il + debole dei tre verra rispedito al fronte.
Eastwood quindi fa un ritratto amarissimo dell'America durante la guerra e delle sue contraddizioni, come quella dell'"eroe" aclamato da milioni di persone e poi sbattuto fuori da un bar perchè indiano, e poi rispedito al fronte senza poter rivedere sua madre, perchè voleva sottrarsi al falso gioco a cui era stato sottoposto.

Alla fine si sente: "Gli eroi non esistono, sono solo una cosa che creiamo noi e quelli che chiamiamo tali avranno anche combattuto in nome della patria ma, se sono morti, lo hanno fatto per il compagno accanto".
Un Eastwood molto triste, e molto amaro.


Superba tutta la prima parte, magistrali un paio di sequenze, e un po' tirato per il lungo il retorico finale, complice sicuramente la mano di Spielberg alla produzione. Peccato poteva essere un capolavoro.
Nel cast compaiono diversi volti noti, e in particolare il bravissimo Barry Pepper ("La 25 ora" di Spike Lee e sopratutto "Le tre sepolture" di Tommy Lee Jones).

Per chi non lo sapesse Eastwood ha deciso di fare 2 film sullo stesso episodio, il primo, questo, visto dalla parte degli americani, il secondo, che uscirà prossimamente, visto dalla parte dei giapponesi. Un maestro.

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Ultima risposta 12/11/2006 22.31.55
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claudihollywood  @  10/11/2006 23:00:21
   8 / 10
Avrei tanto voluto inaugurare i commenti a questo film con un bel 9, ma invece non posso che fermarmi a un 8 stentato, dovuto in gran parte alle bellissime scene di guerra del primo tempo (lo sbarco è un capolavoro di regia e fotografia). Ottima regia, ottime scene di guerra...interpretazioni senza punte di eccellenza, Ryan Phillipe è espressivo come un comodino. Peccato, poteva essere un capolavoro, ma è solo un bel film.

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Ultima risposta 11/11/2006 13.37.41
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