Antoine Doinel è un ragazzo solo, indesiderato e incompreso. Per ribellarsi, marina la scuola e commette dei piccoli furti. Quando, con l'amico René sottrae una macchina da scrivere per pagarsi una gita al mare viene arrestato e mandato in un riformatorio.
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Il miglior manifesto generazionale di sempre, in cui la figura dell'adolescente appare distante anni luce da quella dei suoi genitori e - soprattutto - dei suoi pusillanimi insegnanti. Antoine Doinel è l'emblema della voglia di emergere dal grigio sottobosco di mediocrità, voglia strozzata da una società che non ammette l'emancipazione dalla propria condizione (eccezionale a questo proposito la scena del tema su Balzac), ma che Doinel guarderà dritto negli occhi nel meraviglioso finale.