il deserto dei tartari regia di Valerio Zurlini Italia 1976
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il deserto dei tartari (1976)

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locandina del film IL DESERTO DEI TARTARI

Titolo Originale: IL DESERTO DEI TARTARI

RegiaValerio Zurlini

InterpretiVittorio Gassman, Giuliano Gemma, Helmut Griem, Philippe Noiret, Jacques Perrin, Fernando Rey, Laurent Terzieff, Jean-Louis Trintignant, Max Von Sydow, Giuseppe Pambieri, Francisco Rabal

Durata: h 2.30
NazionalitàItalia 1976
Generedrammatico
Tratto dal libro "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati
Al cinema nel Gennaio 1976

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Trama del film Il deserto dei tartari

Un giovane ufficiale, il tenente Drogo, viene inviato per servizio in una fortezza che si trova ai margini del deserto. Qui attende, assieme ai suoi compagni, di potersi misurare con i nemici, i tartari. Ma i giorni passano senza che nulla accada. Nel frattempo il tenente vede infranti i suoi sogni di gloria: si ammala gravemente senza essere riuscito a combattere.

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Voto Visitatori:   8,00 / 10 (21 voti)8,00Grafico
Miglior filmMiglior regia
VINCITORE DI 2 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior film, Miglior regia
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Voti e commenti su Il deserto dei tartari, 21 opinioni inserite

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DogDayAfternoon  @  20/06/2016 13:24:33
   6 / 10
Ero molto scettico prima della visione di questo film, non riuscivo proprio ad immaginare come si potesse creare un film di oltre due ore basandosi su un libro così statico come "Il deserto dei Tartari" di Buzzati.

E devo dire che una volta visto il film sono rimasto della mia idea, non è un romanzo che si presta bene a trasposizioni cinematografiche. Il racconto trova infatti il suo fascino nell'introspezione del protagonista Giovanni Drogo, nel suo farsi sopraffare dall'inedia e dalla vita della fortezza, nella speranza di un nemico da avvistare la quale diviene la sua unica ragione di esistenza. Tutto questo trova un senso su carta, ma è a mio avviso difficilissimo trasporlo su pellicola.

Un bell'esercizio di stile, ottima regia e cast prezioso (Gassman, Rey, Von Sydow, Noiret, ecc.), ma inevitabilmente è un film appesantito da una trama che non decolla mai, ancor di più per chi non avesse letto il libro: nonostante gli avvenimenti siano pochi, li ho trovati anche descritti in maniera confusa, con troppi nomi di personaggi a cui è difficile collegare un volto.

andrea90  @  24/06/2014 21:52:06
   9 / 10
Maestosa e malinconica trasposizione del celebre romanzo di Buzzati , gode di una raffinatissima regia da parte del compianto Zurlini alla sua ultima fatica...
i corridoi lunghissimi della fortezza ( oggi non piu' visibile per cause naturali) sembrano assorbire e consumare la vita dei militari ad ogni loro passaggio e l'aria che si respira e' davvero opprimente. Non succede nulla e succede tutto allo stesso tempo, ambizione e speranza verso il futuro si rincorrono fino all' inevitabile scontro con la terribile realta' che li attende. Magnifico il cast ( Von Sydow , Noiret , Perrin , Rabal , Gassman, Trintignant fino alla rivelazione Giuliano Gemma ) e grandiosa la soundtrack di Morricone. Struggente.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  29/03/2014 14:45:35
   7½ / 10
Trasposizione impossibile quella del libro di Buzzati, una perla del '900 italiano per il suo valore metaforico più che per la scrittura (comunque buona, pur essendo classica).
Zurlini riesce a catturarne appieno lo spirito in due ore e mezza di silenzi e apatia. Bravissimi gli attori e la Fortezza Bastiani qui è ricostruita cosi bene da fare impressione (chiunque abbia letto il romanzo l'ha sicuramente immaginata cosi, tale e quale).
Le musiche malinconiche di Morricone si sposano benissimo all'atmosfera quasi onirica e mortifera, dove in due ore e mezza non accade nulla e quando sta per accadere il film finisce. Per forza di cose la pagina scritta del romanzo sul finale è indimenticabile, ma Zurlini riesce comunque a dare una chiusura degna al suo film.
Anche "Il segreto del bosco vecchio" di Olmi, sempre tratto da Buzzati, ha dei punti in comune e credo che lo scrittore ne sarebbe stato fiero: entrambi sembrano refrattari alla folla ed estendono gli spazi, immergendo i protagonisti in una solitudine evidente, in luoghi quasi metafisici e minacciosi senza motivo per esserlo.
Assolutamente grandioso quindi il lavoro di Zurlini, una delle trasposizioni più complesse e al contempo più riuscite di sempre di un libro tanto amato quanto difficile.

vieste84  @  10/04/2013 20:41:49
   7½ / 10
lento ma al punto giusto, grandissimo cast e bravi tutti i protagonisti nei loro ruoli, arriva fino alla fine senza noie non dando spazio all'azione ma piu alla riflessione e all'immedesimazione, non ci crederete non succede nulla ma riesce ad essere crudo e drammatico. Gassman forse un po sprecato

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Blutarski  @  15/10/2012 22:32:17
   8½ / 10
"Difficile è credere in una cosa quando si è soli, e non se ne può parlare con alcuno. Proprio in quel tempo Drogo si accorse come gli uomini, per quanto possano volersi bene, rimangono sempre lontani; che se uno soffre il dolore è completamente suo, nessun altro può prenderne su di sé una minima parte; che se uno soffre, gli altri per questo non sentono male, anche se l'amore è grande, e questo provoca la solitudine della vita".

Diciamo subito che io il libro di Buzzati è secondo me ingiustamente uno dei libri meno considerati della nostra letteratura nonostante raggiunga punte di poesia e introspezione dell'animo unici per un libro e lo fa soprattutto con una sincerità non da poco anche di fronte ad argomenti non facili. Il film devo dire che non è la stessa cosa, non solo per un fatto di aderenza al romanzo. Eppure ho apprezzato tutto ciò perchè un film non è un libro e viceversa e deve trovare la sua dimensione e secondo me questo film la trova. Le interpretazioni, sebbene doppiate, sono formidabili e l'atmosfera che viene trasmessa è esattamente quella del libro, grazie soprattutto alla magnifica location. Le tematiche fondamentali sono poi ben riproposte come alcuni dei dialoghi kafkiani del libro, sebbene buzzati si sia sempre rifiutato anche in maniera polemica di essere paragonato allo scrittore ceco anche perchè in effetti il paragone sembrerebbe di quelli che ti sminuiscono. Però il senso di attesa perenne, la metafora finale alla fine sembrano coincidere in toto con il messaggio del libro.

Invia una mail all'autore del commento anthonyf  @  17/03/2012 16:58:35
   9 / 10
Una profonda e malinconica epopea sulla vita, inquadrata sotto uno sfondo militare e temporale non ben definito, ma marginale, diretta in modo preciso e suggestivo da Valerio Zurlini, che si avvale di un cast semplicemente immenso, con un intenso e carismatico Jacques Perrin per protagonista, affiancato da un sempre efficace Vittorio Gassman e da un formidabile Max Von Sydow, per giungere alle interpretazioni di un ottimo Giuliano Gemma, di un ambiguo Helmut Griem e di un grande Jean-Louis Trintignant. Ciò che più colpisce del film, oltre al lato tecnico fenomenale, è indubbiamente la suggestione enigmatica che scaturisce dalla psicologia contrastante dei personaggi e dal clima d'attesa che si crea costantemente per tutte le vicende, che rimanda verso il finale alla propria vita ed infine al tramonto, ovvero alla Morte, intesa metaforicamente come l'arrivo di qualcosa o di qualcuno. Un altro tema fondamentale, reso magistralmente da Buzzati nella sua opera e da Zurlini nel film, è secondo me il rigido contrasto tra il libero arbitrio e la verità dogmatica, inquadrate nel nostro caso nel negazionismo militare dell'Alto Comando, tra l'accettazione malinconica del rispetto degli ordini di Sydow, contrastati dall'ostinato e quasi disperato rifiuto di ubbidienza di un Perrin morente. Toccante è, alla fine, la scena in cui Sydow, dopo aver riconosciuto la grandezza caratteriale e la tenacia di Drogo (riconoscimento che non avviene a parole ma con una semplice stretta di mano) per aver perso, per aver obbedito agli ordini dell'Alto Comando con la consapevolezza di sbagliare perché nel deserto c'era qualcuno che un giorno sarebbe arrivato, si lascia venir prendere dalla Morte, uccidendosi, unico gesto col quale potrà mai riprendersi la propria dignità per non aver assistito il suo giovane ufficiale nelle sue idee e per essere rimasto immobilizzato dalla ferrea disciplina militare.
Bellissimo film anti-militarista, con riflessioni molte intense e profonde, recitato divinamente, che si avvale anche di un atmosfera fantastica, scaturita oltre che dalle suggestive locations, dalla colonna sonora di un sempre immenso Ennio Morricone.

dagon  @  01/01/2011 23:11:41
   8 / 10
Impossibile da tradurre in film, per la sua forte carica metaforica e psicologica, il romanzo di Buzzati viene comunque "reinterpretato" bene da Zurlini che ne realizza un adattamento più "superficiale" e meno "filosofico" ma, nonostante questo, molto interessante e ricco di spunti di riflessione. Cast straordinario.

Invia una mail all'autore del commento agen  @  27/09/2010 22:53:12
   8 / 10
Gran bel film un po lento ma sicuramente non noiso vale sempre la pena verderlo

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  27/06/2010 17:05:16
   8 / 10
Molto bello questo film di Zurlini tratto dall'omonimo libro di Buzzati. Non avendo letto il libro non posso fare paragoni ma il fil pare riuscito.
Storia dalle tinte kafkiane ambientata in un imprecisato deserto.
Molto bene il ricco cast da Perrin a Gassman. Da vedere.

Drugo.91  @  07/04/2010 21:53:07
   7½ / 10
grandissimo cast,
bella storia (anche se premetto che il libro non lo ho letto),
estrema lunghezza.
l ultimo film di Zurlini poteva essere un capolavoro
se si fossero evitati un pò di punti morti,
tuttosommato però la storia si segue bene e la tensione è ben dosata

USELESS  @  23/01/2010 23:55:19
   8½ / 10
Buzzati è un pò il kafka nostrano, Zurlini il Welles?...
Bel film peccato non aver letto il libro, ho letto molto le raccolte di racconti di Buzzati.
A chi potesse interessare c'è una riduzione audio del libro comunque:
http://www.radio.rai.it/radio3/terzo_anello/alta_voce/archivio_2005/eventi/2005_03_01_ildesertodeitartari/index.cfm#

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  13/12/2009 13:08:05
   8½ / 10
L’attesa statica e la tensione ristagnante - il mesto esistere implicatosi nell’obbedire, nelle leggi e nelle pratiche militari - per quel nemico, per quell’avventura che non arriva mai, sono rese perfettamente da Zurlini; e i personaggi, fondamentali nella logica della vicenda, tratteggiati e interpretati davvero molto bene.
L’atmosfera kafkiana del romanzo di Buzzati (e soprattutto leggendo i suoi racconti si comprende quale debito abbia avuto l’autore italiano nei confronti del grande scrittore ceco), opprimente e metafisica, nostalgica e rassegnata, ambigua e spettrale - mentre il tempo scappa via senza accorgersene - rivive splendidamente tra gli ambienti labirintici del forte, si spande nella vista di quel deserto illimitato di vento e d’orizzonti vuoti.

2 risposte al commento
Ultima risposta 24/01/2010 09.06.21
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  01/07/2009 15:01:03
   7½ / 10
Un film dal cast richissimo e girato in maniera raffinatissima. Rende molto bene l'atmosfera del libro, anche con il pregio (o difetto) di rendere tutta l'atmosfera nei toni onirici e da favola cupa. Consigliato.

paride_86  @  01/03/2009 15:31:07
   8½ / 10
Il tenente Drogo arriva per caso alla fortezza Bastiani, dove dovrà rimanere per un breve periodo di servizio. Rimarrà perversamente attratto e "stregato" dal deserto dei tartari, su cui si affaccia la parte posteriore dell'edificio. Metafora di un'imminente guerra, si rivelerà un disarmante specchio per le allodole che gli consumerà la vita.
Tratto dal libro di Buzzati, al quale è fedele in linea di massima, questo film riesce ad essere ancora più intenso e tragico del romanzo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  25/01/2009 03:39:05
   7 / 10
In fin dei conti non è male la ricostruzione nel film del libro di Buzzati. Scorre abbastanza bene anche se non era affatto facile cimentarsi in quest'ardua impresa. Zurlini ne viene a capo discretamente anche se il libro è ben altra cosa. Consiglio in primis di leggere il libro e poi di vedere il film. Noterete discordanze ma la buona prova degli attori(grande cast azzeccatissimo) copre alcune mancanze.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  15/11/2007 14:19:16
   8½ / 10
Vista la complessità del rendere sul grande schermo un romanzo come quello di Buzzati, Zurlini ne raccoglie in pieno lo spirito, fatto di lunghe attese, la ripetitività di una routine eccessiva e maniacale, le frustrazioni dei protagonisti. Eccellente il quadro d'insieme, molto suggestiva l'ambientazione, ottima la caratterizzazione dei personaggi.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  09/12/2006 11:29:45
   7½ / 10
Buon film, elevato spessore dei personaggi, psicologie coerenti, eventi umani coinvolgenti mai patetici. Fotografia avvolgente, suspense d'attesa sopra le righe.
Indimenticabile per l'atmosfera drammatica così estranea ai giorni nostri.
Da rivedere come film studio d'archivio.

devis  @  09/12/2006 01:39:10
   7½ / 10
Nonostante si svolga quasi interamnente all'interno di una fortezza (e dura 2h.30) non annoia. Merito sicuramente del'ottimo Zurlini.
Sconsigliato per chi odia i film lenti

quaker  @  23/06/2006 00:32:20
   9 / 10
Due ore e mezza: lo dico per prima cosa perché, naturalmente, un film del genere è tutt'altro che leggero.
Non è traducibile il film il romanzo di Buzzati (autobiografico: perchè la Fortezza Bastiani, che diviene Bastiano nel film, altro non è che il Corriere della Sera, in cui Buzzati entra giovanissimo e che - ma non poteva certo saperlo quando, negli anni '30 scrisse il libro - sarà la fortezza in cui rimarrà asserragliato fino alla morte) .
Zurlini ne era consapevole, ed il suo tentativo è stato quello di darci un'opera del tutto originale, che riprendesse - usando il romanzo solo come pretesto - i suoi temi intimistici prediletti. E' riuscito perfettamente a fare un film alla sua maniera, e dunque piuttosto lento (non è necessariamente un difetto).
Grazie ad un cast di ottimo livello, ad alcune scene memorabili

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER e soprattutto ad una grande raffinetezza nella regia, si può dire che è un'opera di grande livello, anche se certo non apprezzabile da tutti. Come dico sempre, infatti, il cinema è un'arte popolare e questo film è invece per pochi...

ds1hm  @  30/01/2006 14:27:01
   8½ / 10
Qualche notte fa su Fuori Orario si è potuto incrociare questo bel film. Un compito difficilissimo quello che il grande Zurlini voleva affrontare, ovvero la rappresentazione in immagini di un libro stupendo. Adoro Zurlini e la sua triste semplicità.

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  20/01/2006 21:32:12
   8 / 10
Un bel romanzo= un bel film, anche se era lecito attendersi qualcosa di più...

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