I re e le regine, i principi e le principesse, i boschi e i castelli di tre regni vicini e senza tempo; e poi orchi, animali straordinari, draghi, streghe, vecchie lavandaie e artisti di circo: sono i protagonisti di tre storie liberamente ispirate ad altrettante fiabe de "Il racconto dei racconti" di Giambattista Basile.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
E' una grande scatola di giochi, dal drago alla pulce, dai gemelli albini all'orco vestito di pelli. E' una storia raccontata seguendo la traccia de Lo conto de li cunti ed è un trionfo di fotografia, costumi e scenografie naturali. Lo guardi come si apre una scatola piena di cose che pensavi di aver perso o di non avere mai avuto; ci si abitua presto a lasciare galleggiare il cervello, a giocare con l'orso che suona la tromba per il divertimento del re palombaro che cercherà un cuore di drago per avere un erede. Grande coraggio a lasciare filoni d'oro come Gomorra o altre metafore sociali molto popolari per evocare un mondo parafantasy, perché le Gole di Alcantara, il Bosco del Sasseto, le Vie Cave, il Castello di Donnafugata sono ancora lì da vedere. Quello che latita è la regia, il coraggio di tagliare le corde più facili per costruire qualcosa di più complesso di un'eccezionale messa in scena che è facile immaginare diventerà presto uno spot del beautiful italian fantasy countryside. L'imbalsamatore ma soprattutto Primo amore avevano rivelato la sua capacità di trasformare una storia in un mito sottile e intricato. Ora, crescendo, budget e produzioni, le strade si spianano, il racconto si fa lineare, la lingua diventa l'inglese, si semplifica la sinossi, si comprano i grandi attori, ci si abbraccia sulla croisette, è l'effetto Sorrentino, probabilmente. E' un bel film, per essere grande avrebbe dovuto avere l'orgoglio di essere ancora un regista.