Trama del film Indiana jones e il regno del teschio di cristallo
Siamo nel 1957. Sia Indiana che i Sovietici sono alla ricerca di un oggetto potentissimo: uno dei 13 Teschi di Cristallo della leggenda Maya. I Sovietici rapiscono Marion Ravenwood e ricattano Indy, il quale tra le altre cose dovrà scontrarsi con un archeologo suo rivale e con l'agente russo Spaiko, spalleggiato fortunatamente dal figlio.
Film collegati a INDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO
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"Indy is back". E, come hanno già detto in molti, sono pronto ad aspettare altri 19 anni per vedere il prossimo.
"Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo" (titolo tutto un programma) è un discreto film d'avventura per famiglie. Il problema è che, a conti fatti, se non ci fosse stato non sarebbe stato una gran perdita, soprattutto se preso in funzione dell'intera saga.
Le aspettative generali erano sicuramente più alte di quello che poi noi popolo pagante ci siamo trovati davanti (soprattutto dopo una campagna promozionale così imponente e ben fatta). Le mie lo erano leggermente, ma sono comunque uscito dalla sala diciamo soddisfatto.
Nulla di diverso per quanto riguarda la narrazione dei fatti, che procede allo stesso modo dei tre film precedenti, cioè è lineare, con riferimenti al passato ma che si può tranquillamente prevedere.
Indiana e il corrispettivo Ford non perdono un colpo, convincono e non fanno la figura dell'uomo anzianotto che vuole fare il giovane. La new entry Mutt, che in un eventuale sequel rivedremo indubbiamente, è un personaggio riuscito, ben piazzato, interpretato da un LaBeouf completamente in ruolo; insomma è una delle novità più positive del film. L'agente Spalko, camaleontica Cate Blanchett, è affascinante ed inquietante allo stesso tempo, ma più grazie a chi gli dà volto piuttosto che a chi gli ha dato carattere e spessore. Però lei e i suoi compari sovietici fanno un buon cattivo di turno. Marion (Karen Allen) e Mac (Ray Winstone) sembrano invece un po' trascurati. Nulla da dire sulle prove dei due attori, ma in quanto ai personaggi si poteva fare di più.
La pecca più grande del film sta nella troppa carne al fuoco, o meglio nell'esagerazione di alcune situazioni (le solite scene d'azione impossibili e francamente fastidiose, perché danno l'impressione di essere state messo solo per far spettacolo) e nell'inaspettata quanto inappropriata evoluzione di altre (tutti gli ultimi venti minuti, e mica è poco).
Ottimi invece le scenografie, il montaggio e i costumi. Buona la fotografia. Il più grande pregio del film rimane comunque la regia: è inutile, Spielberg ci sa dannatamente fare, e questo film sarebbe probabilmente un mezzo pasticcio senza la sua mano. L'inizio è magistrale, sei dentro al film in un batter d'occhio, si segue tutto d'un fiato. I venti minuti finali, nonostante deludano in quanto ad evoluzione della storia, non possono non essere spettacolari. Peccato per la CGI, a cui a quanto pare è impossibile resistere quando si hanno i soldi e le idee, a Hollywood. Ci è cascato Peter Jackon con il suo remake di King Kong qualche anno fa (ma "cascato", in quel caso, è relativo), così ci sono cascati Spielberg e Lucas.
In definitiva Indiana Jones è Indiana Jones. Non siamo ancora arrivati alla sua fine e se tanto mi dà tanto lo rivedremo, non smetterà comunque mai di affascinare, divertire e intrattenere.
Chi non è mai stato interessato al personaggio e/o al genere, può però tranquillamente stare a casa. I fan della saga invece non potranno perdersi questo episodio, ritengo sia meglio una mezza delusione che una curiosità inappagata.