Sono passati ventidue anni e Isla Nublar si popola nuovamente. La lussureggiante isola ospiterà finalmente, come John Hammond aveva a suo tempo progettato, un parco per famiglie a tema dinosauri: la notorietà del parco inizia però presto a diminuire, così come le sue visite. Per risolvere il problema, i proprietari decidono di aprire una nuova, grandiosa attrazione. Ma tra le minacciose ombre dell'Isla Nublar, l'imprevisto è in agguato.
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Senza troppo chiedersi come ci si puo' aspettare da un film sui dinosauri, credo che "Jurassic World" sia un' operazione di marketing quasi perfetta, e allo stesso tempo un film 'entertainment' di altissimo livello visivo. Per questo si possono superare le incongruenze della trama dei dialoghi dei personaggi (l'arroganza recidiva di chi vuol farci su solo soldi c'era gia in molti disaster movie) - io per esempio non mi sognerei mai di mandare i miei figli adolescenti in un parco del genere a rischiare la pelle...credo che la forza di questo episodio, che a tratti supera la bellezza teologica del memorabile "Mondo perduto" stia tutto in quel Scenario di una natura Scientifica che comprime imprigiona il Pericolo in un contesto geografico dominato dalla sfera Umana dell'uomo. In questo senso i dinosauri vengono "americanizzati" a immagine e somiglianza del Potere contestuale e ideologico degli Stati Uniti d'America. Si combatte una vera Guerra, e suscitano sconcerto le immagini del gruppo di turisti come in un campus della Croce Rossa feriti e sanguinanti...l'attacco dello stormo dei pterodattili rimarra' sicuramente nella storia del cinema di genere, anche in tutta la sua prosopopea digitale. Verso l'epilogo c'e' davvero troppa carne al fuoco che finisce per sfiancare. Complessivamente pero' e' uno spettacolo illuminante sull'Utopia di un grande passato che Risorge dalle ceneri, con la sua alienante e devastante brutalita' (per fortuna senza troppe distinzioni Spielberghiane tra rettili "buoni" e "cattivi")