Dopo il furto della propria bicicletta, mezzo che gli permetteva di lavorare, un uomo vaga per la città con tutta la famiglia sperando di poterla ritrovare. Preso dalla disperazione non gli resta che rubarne una a sua volta ma viene bloccato dalla polizia...
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De Sica è a mio modesto avviso il più grande regista italiano della storia, il "suo" neorealismo è quello che sa toccare maggiormente lo spettatore grazie all'esilità delle sue storie. Zavattini forse ha rappresentato la freccia in più del suo arco, capace di sviluppare su appunto esili presupposti trame fantastiche.
Contestualizzato nell'ottica storica questo è un film unico ma sicuramente anche oggi potrebbe tranquillamente trovare ambientazione in una Mombay o in qualche paese dell'Africa. L'universalità del messaggio ma anche la denuncia tutta italiana all'ipocrisia religiosa e politica del nostro paese denota grande sensibilità.......di chi aveva capito tutto prima ancora che quel TUTTO cominciasse. Film coraggioso, molto ben fatto forse però in alcuni tratti eccessivamente marcato, De Sica saprà fare ancora di meglio