Inverno 1898, quattro famiglie vivono in una cascina nella provincia di Bergamo. Periodicamente devono versare parte dei raccolti al padrone della fattoria. Un giorno un bambino torna da scuola con uno zoccolo rotto e il padre ne intaglia uno nuovo. Ma per farlo ha tagliato un albero senza chiedere il permesso. La punizione è severa...
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Ammetto che è un grandissimo capolavoro, uno di quei film che andrebbero visti e rivisti. Però non è tra i miei film italiani preferiti. Comunque, questa pellicola ci regala momenti di poesia pura, ed è sicuramente uno splendido spaccato della vita nei campi di inizi secolo scorso. Certe figure, come quella del nonno, sono davvero splendide. Come ho già ribadito pocanzi, la differenza tra ricchi e poveri è resa in maniera magistrale: da un lato i contadini che vanno nelle stalle per non patire il freddo, dall'altra il figlio del padrone che suona Mozart. Splendide, e quantomai azzeccate, le musiche di Johann Sebastian Bach (ma quando mai lui ha composto brutta musica?!). Una pietra miliare del cinema italiano.