Inverno 1898, quattro famiglie vivono in una cascina nella provincia di Bergamo. Periodicamente devono versare parte dei raccolti al padrone della fattoria. Un giorno un bambino torna da scuola con uno zoccolo rotto e il padre ne intaglia uno nuovo. Ma per farlo ha tagliato un albero senza chiedere il permesso. La punizione è severa...
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Immenso Capolavoro di Ermanno Olmi. Il destino di Bertolucci: se qualcuno fa un film in qualche modo accostabile al suo, è migliore. Io adoro lo stile di Olmi e il suo modo di intendere la registrazione del parlato, sempre in "primo piano" anche nei campi lunghi; ne esce una intimità dei personaggi che era il punto forte già dai tempi del Posto. "L' Albero degli Zoccoli" è comunque un incredibile ritratto dal vero di un mondo rurale che tra l' altro mi appartiene, e un celebre esempio di drammaturgia "lasciata libera" alle proprie cadenze stagionali. Di "Novecento" preferisco solo la fotografia, beninteso, qui i colori e le atmosfere sono esattamente come quelle delle campagne che mi circondano da 30 anni e che ho avuto ovviamente la possibilità di vedere in ogni stagione; risultato: fotografia verissima. Tre ore ma avrei voluto non finisse mai. Mi succede di rado.