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No.non mi sento di premiare questo lavoro con la sufficienza. il "finale per imbecilli" è una cosa che non mi è mai andata giù per nessuno, figurarsi poi se a farlo è un giovane imitatore di dario argento in un corto in cui al massimo si salva l'atmosfera.ridicolo.
do 4 anche se mi trovo d'accordo con alcuni punti di chi ha voluto premiare questo corto con un buon voto. L'atmosfera, infatti, è bella e la tensione si avverte. Il rumore che proviene dall'armadio mette i brividi. Tuttavia, il finale è osceno.
il bambino si era dimenticato di aver legato e chiuso la sorella nell'armadio...ma stiamo scherzando?! Boh...probabilmente questo bambino ha l'intelligenza mnemonica di un lombrico senza cervello. Difficile però non storcere il naso davanti a questa cretinata di finale. Peraltro, la bambina è praticamente il doppio di lui e se solo lui ci avesse provato avrebbe ricevuto una caterva di botte. E poi dai, si sa che le bambine sono più cattive dei maschietti :-)
Ci possiamo complimentare con il registra per aver saputo ricreare esattamente l'atmosfera spaghetti horror anni 70 e 80, anche utilizzando le inquadrature, le musiche, i rumori e inserendo un finale che vorrebbe spiazzare lo spettatore. Le inquadrature deliranti sono assolutamente simili a quelle del Dario Argento che tanto ci piaceva, anzi...è evidente che il regista si è ispirato a lui. Tuttavia...beh, è stato bravo a copiare Dario Argento, però ci si aspetterebbe più originalità, altrimenti non si va da nessuna parte. Bello il passato del cinema italiano di quell'epoca, però...bisogna anche guardare un po' avanti e innovare un po'...invece questo corto sembra girato 35 anni fa!!! Probabilmente all'epoca ci sarebbe anche piaciuto, oggi no.
Di sicuro è meglio di Mummie dell'anno dopo, anche se pure qui ci son difetti e buchi di sceneggiatura (più che altro relativi ai comportamenti del bambino che, tra l'altro, è proprio odioso).
Un pò di suspance c'è, come l'atmosfera, ma il tutto è anche inconcludente e un pò forzato.
Comunque più o meno sufficiente; producono (addirittura) i Manetti bros. e il direttore della fotografia Luca Bigazzi.
Ad ogni modo si tratta di cinema che, davvero, chiunque potrebbe realizzare.
Non ci siamo ancora, nonostante questo sia meglio di Mummie, Gabriele Albanesi non riesce ancora a tirare fuori qualcosa di decente. Non dico altro perchè hanno già detto tutto chi l'ha visto prima di me.
Ma… io gli stavo dando quasi 8 a questo cortometraggio!!! Perché nel finale Albanesi ha deciso di prendere per il **** gli spettatori in ‘sta maniera???
Il corto dura 5 minuti (7 con i titoli iniziali e di coda). Il regista ha scribacchiato una paginetta e si è messo a fare un corto che si permette pure di paragonarlo allo stile di Argento. Il bambino (non sa recitare) ci mette 4 minuti a capire che deve aprire l'armadio per vedere cosa c'è dentro. Ma poi comè che non sapesse chi c'era li dentro? la bambina (che ha una stazza superiore al marmocchio) è cosi deficente da farsi rinchiudere e legare nell'armadio? ma non fatemi ridere. Storia e regia pessima!
Curioso e allo stesso tempo abbastanza sconosciuto cortometraggio italiano di Gabriele Albanesi (durata sette minuti) che vede come protagonista un bambino emblema, metafora della psiche umana che nasconde orrori, paure dipinte nella propria "armonia" quale la stanza ornata da disegni e giochi che nella notte "mutano"...
"L'armadio" è dunque una piccolissima "bomboniera" Horror con una scenografia molto apprezzabile, insomma i primissimi minuti sono davvero ben costruiti con inquadrature di tutto rispetto, l'epilogo finale è abbastanza scadente, ma temporaneamente molto "cattivo" e suggestivo.
Poco celebrato ed acclamato "L'armadio" per i cinefili Horror deve esser visionato, perchè..? Perchè ripropone le atmosfere di Dario Argento, e inoltre è "armonioso" con un sonoro buono e con musichette dignitose.
Magari non è realizzato in maniera perfetta ma ci è piaciuto...Viene resa bene la paura del bambino, anche se poi...l'incoerenza. Ci piacerebbe sapere l'interpretazione che voleva dare il regista. Comunque valido.
Prima parte discreta grazie all'uso di ottimi effetti sonori ma insufficiente,anche troppo ripetitiva,seconda parte migliore non solo grazie al colpo di scena ma ad alcune inquadrature inquietanti. Un voto in meno semplicemente perché,a parte la ripetitività della prima parte, visto ciò che succede alla fine quasi tutto il corto non ha senso,il bambino specialmente è un imbecille a questo punto.
Bambino bastardo! Questo corto rispetto a MUMMIE è oro colato. Almeno qua si cerca di infondere una minima dose di tensione e il finale risulta alquanto inaspettato. Sufficientemente valido.
Il bambino è stupidissimo ed espressivo quanto un muro di marmo. Corto inutile, se non fosse per un'ottima ed inquietante suspense. Sembra girato in modo MOLTO amatoriale. Spiegazione piuttosto stupida.
Ma scherziamo? A parte che forse un po' di olio spray ci avrebbe risparmiato questa farsa, ma il bambino è il Re degli Idioti, prima ci infila la sorella dentro l'armadio poi piglia paura se dall'armadio stesso sente dei rumori. Tra l'altro non crea nemmeno tensione.
Sarebbe stato più simpatico se dentro ci fosse stata Super Vicky:
She’s a small wonder, lovely and bright with soft curls. She’s a small wonder, a child unlike other girls. She’s a miracle, and I grant you, She’ll enchant you at your sight, She’s a small wonder, and she’ll make your heart beat twice. She’s fantastic, made of plastic, Microchips here and there. She’s a small wonder, brings love and laughter everywhere.
Sicuramente meglio di mummie,ma sto Albanesi rimane un personaggio di cui non se ne sentiva il bisogno. Sulla stessa scia meglio Alex Visani a questo punto.
altro corto diretto da gabriele albanesi,l'idea era buona ma il regista non l'ha saputa affatto sfruttare e non ha approfondito alcune cose(vedi spoiler). rispetto a"mummie"questo cortometraggio ha un pò più di tensione. comunque non mi sento di consigliarlo.
!!!!! 7 minuti pregni di angoscia che mi hanno coinvolto forse eccessivamente, ma le motivazioni sono tante: il ragazzino mi ha ricordato me stesso quand'ero piccolo (per la fobia del buio e degli strani rumori nella notte, intendiamoci (-: Anch'io mi coprivo terrorizzato fino a su), ergo si tratta di una rappresentazione fedele alla realtà; l'atmosfera è ricercata e assai valida per essere un corto, il regista si concentra su quelli che sono gli unici due personaggi per rendere altresì la loro caratterizzazione più realistica, dettagliata e coinvolgente possibile e cercando anche di rimanere in quelli che sono i limiti di tempo, senza uscire di straforo.
Un bambino che all'inizio ispira quasi tenerezza e che all'ultimo si rivela essere quello che è..dovrebbe far riflettere, ai genitori in primis. Io penso che questo corto sia essenzialmente da consigliare e da far vedere a loro perchè qualcosa la insegna dopotutto.
Certo, taluni potranno obbiettare sullo scorrere apparentemente sgangherato, e cioé (non svelo il finale):
Il bambino va a letto per poi dimenticare del tutto quello che ha fatto prima e risvegliarsi non riconoscendo i ruomori che sente da dentro l'armadio. Perciò è spaventato da essi.
Tutto ciò non si chiama nemmeno espediente narrativo, ma...realtà. Per quanto improbabile sia la messa in scena per alcuni, quante volte preferiamo dimenticare ciò che abbiamo fatto di turpe e disonesto per restare in pace con noi stessi?? E riusciamo a farlo in un modo o nell'altro, o perchè preferiamo che non fosse mai successo e quindi ci prude, o perchè per noi quello di osceno che abbiamo fatto è normale routine che non ci tocca minimamente. Tutto ciò a prescindere dall'età del soggetto disturbato. Il regista voleva puntare a quello.
In sintesi: un corto a dir poco e interessante, senza presunzione alcuna ma alla cui base vi sono una marea di idee e dietro a cui si cela una miriade di significati (nemmeno io di sicuro li ho colti tutti). Ce ne fossero molti, per me è stato un pugno nello stomaco.
Non son riuscita a farmelo piacere per nulla. Tutta la prima parte viene costruita sui cliché del genere, marciandoci sopra non poco, e al momento del colpo di scena finale...
puff... Una trovata che m'è sembrata non solo slegata dal contesto, ma anche tanto tanto triste.
Non son riuscita a trovarci un senso che sia uno, nè ironico, se voleva esserlo, nè atto a scatenare qualche suggestione. Piuttosto ci vedo un gratuito esercizio di stile.
7? Ma non è questo il voto che merita sto corto. Ebbene sì, purtroppo ho visto anche questo corto. Ho notato una regia incerta, tanto che durante il film si rivedono spesso scene che già ha mostrato, perchè il regista non sapeva cosa mostrare. E con due movimenti di macchina veloci intende incutere paura, ah ah ah. Se l'idea del film era originale all'inizio, alla fine ti rendi conto di quanto sprecata è stata questa idea iniziale. E ora ve lo spiego nello spoiler.
Ma prima vi parlo delle pecche del film. E' ambientato in una stanza che a mio parere un bambino (il protagonista) odierebbe viverci, c'è un letto stupido, mai visti di questi tempi dei letti così. E nella stanza c'è anche un tavolo imbandito di un sacco di BAMBOLE, ma chè? un bambino che se ne fa delle bambole? Non ditemi che ci gioca. Tornando alla stupidità del finale volevo dire che: il bambino all'inizio del film si spaventava di quel rumore che c'era nell'armadio, si comportava come se non sapeva cosa ci fosse dentro o cosa provocava il rumore disturbante. Invece poi quando si decide di vedere cosa c'è nell'armadio trova sua sorella, e dice: ah, sei tu?! la sorella era imbavagliata e legata, e graffiava l'armadio con le unghia dei piedi che provocavano quindi il rumore fastidioso. Io ora mi chiedo, ma questa non poteva gemere anche se imbavagliata si sente. Poi dopo aver visto la sorella nell'armadio il protagonista bambino pensa a quello che è successo prima: viene mostrato che lui e sua sorella salutano i genitori che escono da casa, e così restano soli. Poi si torna al presente e questo stupido bambino gli chiude di nuovo le ante dell'armadio. E la DOMANDA più importante è questa: per quale motivo questo bambino all'inizio era preoccupato? come se non sapesse chi o cosa provocava il rumore all'interno dell'armadio. E' stata una stupidata fare questo finale perchè il bambino sapeva chiaramente sin dall'inizio chi c'era nell'armadio che faceva rumore.
Buio ed armadi sono stati per molti di noi causa di parecchie angosce notturne risalenti all’infanzia.Albanesi,qui alle prese con una delle sue prime opere,un corto prodotto dai Manetti Bros e da Luca Bigazzi,tenta di creare inquietudine mediante l’utilizzo di queste paure sepolte da tempo nel nostro inconscio.Il risultato finale non è disprezzabile,grazie soprattutto all’uso di un insistito e sinistro sonoro,oltre che di inquietanti inquadrature su pupazzi e bambole decisamente poco rassicuranti.Il finale sorprende,anche se a mente fredda appare poco riconducibile al terrorizzato atteggiamento del piccolo protagonista.Elogiabile il comparto tecnico,mentre sono evidenti alcune influenze derivanti dai primi lavori di Dario Argento,autore molto ammirato dal giovane regista.
Non ho ancora visto il primo lungometraggio di Albanesi, ma già in questo suo corto del 2002 si capisce chiaramente che questo regista ha talento nel campo horror. Sette minuti fatti veramente bene, imbottiti di rumori e suoni inquietanti, il finale poi, una chicca direi.