lettere da iwo jima regia di Clint Eastwood USA 2006
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lettere da iwo jima (2006)

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locandina del film LETTERE DA IWO JIMA

Titolo Originale: LETTERS FROM IWO JIMA

RegiaClint Eastwood

InterpretiKen Watanabe, Kazunari Ninomiya, Shido Nakamura, Tsuyoshi Ihara, Ryo Kase, Yuki Matsuzaki, Hiroshi Watanabe, Takumi Bando

Durata: h 2.22
NazionalitàUSA 2006
Genereguerra
Al cinema nel Febbraio 2007

•  Altri film di Clint Eastwood

•  Link al sito di LETTERE DA IWO JIMA

Trama del film Lettere da iwo jima

Il racconto della storica battaglia di Iwo Jima, durante la seconda guerra mondiale, tra Stati Uniti e Giappone, dal punto di vista delle truppe giapponesi.

Film collegati a LETTERE DA IWO JIMA

 •  FLAGS OF OUR FATHERS, 2006

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Voto Visitatori:   8,04 / 10 (148 voti)8,04Grafico
Miglior montaggio sonoro
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior montaggio sonoro
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior film straniero
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Voti e commenti su Lettere da iwo jima, 148 opinioni inserite

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the saint  @  07/10/2008 13:54:51
   7 / 10
sullo stesso livello di flags of our fathers, se non meglio!

minoidepsp  @  14/09/2008 10:50:50
   10 / 10
Dopo tanti film e tanta retorica sui vincitori Clint Eastwood gira un fil dal punto di vista dei perdenti e ne esce fuori un capolavoro.

gei§t  @  20/08/2008 01:27:14
   6 / 10
niente di nuovo, un'ulteriore opera sulla stupidità della guerra. Vediamo fanatici che mettono onore e patriottismo prima della propria vita e qualche personaggio, invece, più illuminato.
Un po' confuso verso la fine, ma comunque resta un film di buona fattura, pur non discostandosi molto come qualità da tanti altri titoli di genere.

TheGame  @  10/08/2008 16:16:27
   8 / 10
Clint Eastwood, come il buon vino, migliora cn il passare del tempo!
lasciati alle spalle gli anni della "rincorsa allo spaghetti western", il buon Clint ha dimostrato un' ottima preparazione artistica, sorprendendo cn buonissime pellicole quali, x esempio, mystic river o million dollar baby! l'ultimo suo progetto è uno delle operazioni più intelligenti e democratiche derivanti dal paese a stelle e striscie! "Letters from Iwo Jima" è un grandissimo film, che analizza la guerra in maniera precisa, cruda! unica pecca del film è, ironia della sorte, lo stile del suo stesso creatore ke nn si esime dell'inserire la sua solita retoriketta spicciola, in particolare è il personaggio interpretato (splendidamente) da watanabe ad esserne il "portatore"! in ogni caso, Iwo Jima rimane un film d'autore di altissimo valore, da inserire accanto ai grandi film del genere!

Danton  @  03/08/2008 17:28:43
   9 / 10
Ennesimo capolavoro dI Clint Eatwood regista. Non ci sono parole il più bel film di guerra in assoluto!!

Manu90  @  31/07/2008 10:40:50
   6 / 10
Non mi è piaciuto molto questo film...preferisco altri titoli bellici.

Invia una mail all'autore del commento Project Pat  @  04/07/2008 23:06:01
   9 / 10
Bellissimo film! Ringrazio quel ciccione del mio prof di storia e filosofia che ce l'ha fatto vedere!

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quaker  @  07/06/2008 20:48:04
   9 / 10
Splendido. Uno dei film di guerra più belli mai visti. Poca retorica, grandi interpretaioni, regia di Eastwood misurata. La guerra dalla parte dei giapponesi, in una delle battaglie più terribili della II GM.

Peckinpah_Jr  @  29/05/2008 18:54:27
   10 / 10
per la prima volta un regista Americano mostra la guerra da parte dei nemici,e fa centro.
Clint Eastwood firma a mio avviso il miglior film dell'anno.Clin racconta ancora Iwo Jima,sta volta da parte dei giapponesi e con la stessa perfetta fotografia di Flags e con degli attori eccellenti,watanabe su tutti,con una regia perfetta e una bella colonna sonora.
Questi ingredienti hanno sfornato una struggente pellicola di guerra,mai noiosa e non hollywoodiana.
Superiore a Flags e capolavoro di genere e non solo.

Invia una mail all'autore del commento BIONDO  @  27/05/2008 14:20:00
   9½ / 10
lo zio clint ormai ci ha abituato a capolavori.

frank193  @  27/05/2008 08:31:33
   9 / 10
era da parecchio che non vedevo un film bello, interessante ed emozionante.
veramente bello, con attori superbi e questo gran, e sotto certi versi assurdo, patriottismo nipponico che pervade ogni istante di vita di questi soldati.
Grande Eastwood che, secondo me, ha saputo raccontare uno spaccato della guerra, visto con occhi giapponesi, in modo esemplare!
2 ore e 20 minuti che, noostante i sottotitoli da leggere, scorrono via assolutamente senza annoiare.

addicted  @  14/04/2008 09:54:48
   6 / 10
Ci sono molte buone idee, a partire dall'assunto di base (la guerra vista dal Giappone), però non coinvolge e non sconvolge come dovrebbe.
Va avanti stancamente, con il suo ritmo solenne ed epico, e ad un certo punto ci si annoia di tutto questo eroismo e sacrificio a dosi da cavallo.
Insomma, da vedere solo se ci si emoziona agli inni nazionali, si piange davanti alla bandiera o si anela ad una iniezione di epica patriottarda.
Altrimenti... preparatevi ad un paio d'ore non proprio esaltanti.

gabbo  @  13/04/2008 00:00:52
   5½ / 10
Sarà che non amo i film di guerra, ma questo non mi è piaciuto troppo. Lento e pesante da seguire.
Sarebbe stato carino fare più collegamenti con flags...

1 risposta al commento
Ultima risposta 11/09/2008 20.13.26
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popoviasproni  @  05/03/2008 20:02:47
   6½ / 10
Grande produzione, buone intenzioni, grandi passi in avanti rispetto a Flags... ma purtroppo rimane senza anima ... non mi emoziona!
Me ne dispiaccio da solo!

Invia una mail all'autore del commento EnglishRain  @  11/02/2008 01:20:29
   9 / 10
Capolavoro..non ho parole per questo film..uno dei più belli di guerra mai visti. Onore a Clint Eastwood

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  07/02/2008 15:36:57
   7½ / 10
Avevo sentito molti pareri concordi nel ritenere il secondo film di Eastwood su Iwo Jima migliore del primo, mi aspettavo molto di più in effetti. Ma se è vero che ogni autore resta sempre fedele a se stesso, ovviamente lo stile un po’ retorico di Eastwood permane, forse è meno enfatico che in Flags of our fathers. I due film sono però simili nella struttura narrativa, basata su rapidi ed improvvisi flashback, questi in Lettere da Iwo Jima più intimistici, ma volti sempre a dimostrare l’assurdità della guerra che vede come prime vittime i giovanissimi soldati, giapponesi o americani è lo stesso, di cui in fondo della patria non frega assolutamente nulla( e ci mancherebbe altro…), ma che sono pronti a sacrificarsi magari per salvare un amico, l’amicizia questo sì è valore riconosciuto da ragazzi poco più che adolescenti. Insomma un buon lavoro, ma ripeto il taglio registico eastwoodiano, troppo asciutto, non mi piace.

gringo80pt  @  13/01/2008 15:08:22
   7 / 10
Son riuscito a vederlo in dvd in lingua italiana, dopo che sia la critica, sia i vostri voti, mi avevano fatto venire la curiosità di vederlo...interessante conoscere i particolari, che erano all'ordine del giorno in trincea ai tempi della guerra...c'è spazio per la bontà, ma anche per la cattiveria!Da vedere...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  29/12/2007 20:58:25
   9 / 10
Dopo tanti film in cui il nemico non aveva un vero volto o se lo aveva si cadeva spesso nel manicheismo, Eastwood mostra l'altra faccia di "Flags", quella del cosidetto nemico, facendoci vedere quanto non sia dissimile dagli americani. Coraggiosa, per certi versi, la scelta di un autore americano come Eastwood, di rappresentare gli stessi americani come nemici chiudendo il cerchio con "Flags" in questo dittico stupendo. La dignità dello sconfitto giapponese, ma anche la logica aberrante di una fedeltà alla patria portata alle estreme conseguenze. Commovente e toccante l'interpretazione di Ken Watanabe.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Enzo001  @  17/12/2007 09:38:16
   8 / 10
Coinvolgente (anche se a tratti un po' lento), profondo, toccante. Un film sulla seconda guerra mondiale,della battaglia di Iwo Jima vista dal punto di vista giapponese. Ottima la regia del fantastico Clint, belle le ambientazioni, buona la ricostruzione storica e bravi gli attori. Per me geniale l'idea di presentare il tutto attraverso le lettere dei soldati, in tal maniera più di un personaggio viene tratteggiato psicologicamente e posto all'attenzione dello spettatore, il quale vive quelli che saranno i suoi ultimi istanti di vita. Un film dove la guerra, non viene presentata solo attraverso le battaglie, ma soprattutto attraverso i pensieri e le emozioni dei soldati. Da vedere, mi ha coinvolto molto. Voto 8+, perchè a volte è un po' lento.

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5 risposte al commento
Ultima risposta 06/10/2008 19.01.19
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vitocortesi  @  25/11/2007 16:06:46
   9 / 10
Un film di guerra e sulla guerra veramente bello e ottimamente diretto da Clint Eastwood che alla regia non sbaglia un colpo.
Originale l'idea di mostrare questa famosa battaglia dal punto di vista dei soldati giapponesi attraverso le loro lettere.

Lord_Trashone  @  11/11/2007 17:19:39
   7½ / 10
Un gran bel film.
Il mezzo voto in meno è per qualche piccola pecca che non incide comunque sul valore del film: a mio modesto parere manca un pò di ritmo in alcune parti del film e alcune scenografie non erano perfette.
Elencati i pochissimi peccatucci del film (a mio modestissimo parere) inziano a parlare di questo ottimo film del maestro Eastwood (penso che l'appellativo maestro se lo sia meritato ormai): la fotografia è stupenda, gli attori sono molto bravi e la costruzione psicologica dei personaggi è ben fatta.
le scene di guerra sono realistiche e di impatto, si nota perfettamente lo squilibrio di forze tra americani e giapponesi e l'estremo coraggio di quei ragazzi che pur sapendo di morire non hanno mai mollato.
La pura della guerra da entrambi i lati è raccontata con lucidità e trasparenza, non c'è partigianeria (come spesso accade a Hollywood) e i ragazzi di entrambe le trincee potrebbero essere i nostri amici o anche noi stessi: stesse paure, stessi sentimenti raccontati senza filtri ne morale.
la paura è una e non fa distinzione.
stessa cosa per i sentimenti, anche a migliaia di km di distanza ognuno provava le stesse cose.
Toccante la scena del soldato-poliziotto giapponese ucciso a sangue freddo da uno "sbrigativo" marine e la scena in cui il generale ascolta insieme al soldato il oro dei bimbi del suo paese natio.
Un film che racconta come la guerra sia decisa da chi non la fa, e chi la fa vorrebbe di gran lunga tornare a casa vivo dai propri cari fregandosene altamente delle ragioni e dell'esito finale di una guerra mai voluta.
Molto bello.

Zanibo  @  03/11/2007 12:08:26
   8 / 10
Uno dei tanti film sulla guerra che fa passare la voglia di farla...

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/11/2007 12.10.48
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calso  @  28/10/2007 10:47:56
   7 / 10
Bel film, ma mi aspettavo comunque di più soprattutto dal punto di vista del ritmo e delle emozioni, secondo me non riesce mai a coinvolgere a pieno lo spettatore...

phoenix74  @  13/10/2007 15:21:21
   8 / 10
altro gran film di clint

larcio  @  25/09/2007 15:25:05
   8 / 10
metto lo stesso voto di flags of our fathers....praticamente, per me, i due film si equivalgono ma da lettere di iwo jima, visti i precedenti commenti, mi aspettavo parecchio di più....in questo film regna da sovrana la splendida fotografia, come anke per il precedente flags....attori molto bravi e carina anche se non molto efficiente la colonna sonora...per il resto la regia di eastwood è troppo piatta, anche nelle scene di guerra (ancora una volta poca violenza), la sceneggiatura un po scontata. però a parte ciò ci sono dei momenti molto forti e intensi (il suicidio dei soldati giapponesi su tutti, la lettura delle lettere, lo stato di vita dei soldati giapponesi). insomma nel complesso eastwood ha diretto due film belli ma in cui si poteva fare decisamente di più....cmq ambedue i film sono da vedere.

Invia una mail all'autore del commento piernelweb  @  17/09/2007 00:46:17
   8 / 10
I colori desaturati di Eastwood si impastano con quelli lavici della terra di Iwo Jima; la macchina da presa indugia in un un grigiore plumbeo presagio di tragedia e morte. Il rovesciamento di prospettiva di "Flags of our fathers" è un film doloroso, più asciutto e più intenso che sottolinea l'assurdità bellica riflettendo sull'impossibilità, in un tale contesto, di intraprendere scelte individuali. Sui volti nipponici si legge l'ineluttabilità della sconfitta, ma come in "Salvate il soldato Ryan" il sacrificio di tante vite segnerà un fortuito destino di sopravvivenza per il giovane Saigo salvando così la sua promessa fatta al figlio, ancora nel grembo della madre, di tornare a casa. Il momento più toccante è nella sequenza della lettura della lettera scritta ai genitori dal prigioniero americano. Watanabe è un'attore solido, la sua performance è un emblema dell'orgoglio del coraggio e dell'onore giapponese. Pur non raggiungendo le vette del genere il vecchio Clint si conferma un regista in stato di grazia, e questa suo duplice lavoro è una preziosa rilettura su due versanti di uno dei avvenimenti più atroci della storia contemporanea.

xxxb9s  @  17/09/2007 00:20:31
   4½ / 10
molto meglio la versione dal punto di vista degli americani....
mi spiace clint, stavolta hai sgarrato..
lodevole lo sforzo di fare un filmin una lingua non tua,ma niente piu

Mayday  @  07/09/2007 23:42:49
   8½ / 10
Un gran bel film di guerra, molto riflessivo e ben raccontato, che mette in risalto le paure ed i sentimenti di alcuni e il fanatismo di altri.

Ken Watanabe conferma ancora una volta le sue qualità come attore.

Di grande effetto la colonna sonora.

Risulta assai ingiustificato il solo singolo oscar assegnato a questo film.

Visione più che consigliata.

Thunder86  @  01/09/2007 01:41:40
   8½ / 10
un bel film di guerra

caso raro vedere una guerra raccontata da entrambi i punti di vista, non ci sono buoni e cattivi e nemmeno vincitori e vinti

il bello di questo film è che in esso, a differenza di molti altri il tema fondamentale è la guerra. guerra che pervade tutto e riesce a sopraffare qualsiasi realtà.

forse uno dei film che riesce a rendere meglio l'idea della guerra vissuta. ci sono delle scene esemplari, come quando i giapponesi, presentati nel primo film, e d'altronde anche secondo l'opinione comune, come degli strenui combattenti, ligi al dovere, al rispetto ed all'onore, anch'essi in balia dell'evento guerra, capace di distruggere ogni convinzione ed ogni certezza. scene come il soccorso dell'americano ferito, come quella del tenente delirante...

insomma un bel mix che a mio parere andrebbe visto con l'intento di farsi pervadere, magari riuscendo a provare le esperienze dei protagonisti

un'ottima parafrasi dell'espressione in "flags of our fathers": <a tutti piace la guerra, specialmente a chi non l'ha mai vista>

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  25/08/2007 18:32:25
   8 / 10
Ultimo interessantissimo film di guerra diretto da Clint Eastwood.
La forza di questo film risiede nella costruzione e caratterizzazione dei personaggi, una ottima e attenta sceneggiatura (in questo senso Paul Haggis risulta una vera garanzia) e nella curatissima fotografia, oltre alle consuete realistiche scene dei combattimenti che mostrano senza mezze misure gli orrori della guerra ..la visione del conflitto da questa diversa prospettiva, ovvero quella dei nemici ormai prossimi alla sconfitta, viene diretta in maniera sapiente dal regista americano, realizzando, oltre ad un imponente film bellico, soprattutto un opera drammatica, in cui i protagonisti sono gli uomini, sudditi dell’Impero mandati al macello ed offuscati da un idealistico quanto insensato falso nazionalismo ..i tratti della cultura nipponica ci vengono proposti con grande efficacia (il suicidio come ultimo atto d’onore) anche se inevitabilmente stereotipati ..”la guerra che si combatte è una guerra di governi, non una guerra di popoli” è sembra proprio questo ciò che la pellicola vuol mostrarci, attraverso personaggi che potevano stare benissimo dall’altra parte della barricata, con il colore della divisa diverso ma con eguale emozioni, eguali paure.
Apprezzabile l’uso di brevi flash-back per comprendere fino in fondo gli atteggiamenti, i comportamenti dei soldati protagonisti (il fornaio Saigo, il generale Kuribayashi, il barone Nishi) ..buono anche il finale (più incisivo e meno prolungato rispetto al precedente lavoro del regista), capace di sorprendere ed emozionare.
Di ottimo livello le interpretazioni del cast interamente nipponico,tra cui spicca un formidabile Ken Watanabe ..ancora una piacevolissima conferma dell’omai indiscutibile talento registico del “vecchietto” Clint Eastwood, capace con le sue due ultime pellicole di donarci un quadro storico completo, nella visone dei vincitori ma anche e soprattutto in quella dei vinti.
Una delle migliori pellicole dell’ultima stagione cinematografica ..imperdibile!

avandelli  @  24/08/2007 08:46:53
   7½ / 10
Un bel film anche se dalle recensioni mi aspettavo qualcosa di meglio da flags of our fathers.....io invece li metto sullo stesso piano. Intensi entrambi anche se chi non è patito del genere un po' si annoia. comunque da vedere

Lory_noir  @  16/08/2007 20:55:57
   5 / 10
Anche stavolta voce fuori dal coro! Fotografia davvero bella, pyunto positivo rispetto ad alcune scene davvero emozionanti come quelle dei sucidi di gruppo, ed altre che ti mettono rabbia! Per il resto un film molto pesante che nn può intrattenere quelli che nn amano il genere! Dialoghi deludenti.

bustles81  @  13/08/2007 14:12:59
   9½ / 10
film veramente bello....ottima la regia e la fotografia!!!! Nettamente superiore a flags of our fathers. Consiglio davvero di vederlo anche nella versione doppiata. Grande Clint

giumig  @  06/08/2007 22:58:48
   8½ / 10
Capolavoro in pieno stile Clint Eastwood, regia sobria, fotografia magnifica e sceneggiatura bellissima. Lettere da Iwo Jima è sicuramente migliore di Flags of our Father, e puo' senza dubbio definirsi gia un classico del genere, sia per i contenuti e sia per alcune scene che rimarranno impresse nella memoria e nella storia del cinema.

KILL 74  @  03/08/2007 09:30:07
   8 / 10
BEL FILM, MA NON SO...MI ASPETTAVO DI PIU'.
PENSAVO FOSSE UN CAPOLAVORO....GRAND BEL FILM.
DA VEDERE...CIAO VEDETELO!!!!!!!!!!!

Kyo_Kusanagi  @  02/08/2007 13:02:30
   6½ / 10
Intenso e crudo,nell'inevitabile confronto con "Flag of our father" ne esce vincitore forse perchè a differenza del precedente che si incentra tutto sulla vicenda della bandiera questo è incentrato sulla battaglia nell'isola e le drammatiche sequenze legate alle eroiche gesta dei soldati giapponesi volti al sacrificio estremo per difendere l'isola.Più che un film di guerra è più un documentario storico,sconsigliato quindi a chi cerca un altro soldato Ryan

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  01/08/2007 17:16:15
   8½ / 10
Dopo “Flags of our father” Clint Eastwood torna a parlarci della sanguinosa battaglia per la presa dell’isola di Iwo Jima,questa volta raffigurandola attraverso i pensieri e soprattutto la lettere delle migliaia di soldati giapponesi che furono inviati al macello per cercare di arginare l’avanzata statunitense.
Rispetto al precedente lavoro ci troviamo di fronte ad un prodotto piu’ riuscito,capace di analizzare meglio lo scontro tra due eserciti formati da ragazzi manipolati dalle alte sfere governative incuranti della sorte dei propri soldati.
Il regista si avvale di tre personaggi formidabili per rappresentare ancora una volta l’idiozia della guerra e soprattutto le similitudini tra due popoli all’apparenza culturalmente agli antipodi ma molto piu’ simili di quanto si immagini.
Bravissimi gli attori a partire da Ken Watanabe perfetto nei panni del generale Kuribayashi,ufficiale e gentiluomo,attaccato ai valori della patria ma anche ai suoi uomini che a differenza degli altri graduati tratta con grande umanita’ e rispetto.
Ottima anche la rappresentazione del Barone Nishi,nobile non solo per etichetta ma anche nell’animo, come dimostrera’ nello struggente confronto con il marines ferito e nella sua resa finale.
Intenerisce quasi invece il giovane Saigo soldato semplice non per scelta ma per volonta’ dell’Imperatore,un pesce fuor d’acqua in mezzo a tanta violenza, ma al tempo stesso fortemente attaccato alla vita e deciso ad ogni costo a difenderla per poi rischiarla solo quando viene toccato il suo punto di riferimento principale a dimostrazione di quanto sia estraneo a tutta la follia che lo circonda.
In mezzo tanti altri personaggi delineati alla perfezione come il misterioso Shimizu o il fanatico Tenente Ito.
Tecnicamente il film è realizzato in maniera ineccepibile e come in “Flags of our father” ad impressionare è la resa fotografica,qui ancor piu’ grigia ed oscura a causa della presenza dei claustrofobici cunicoli in cui i giapponesi si celavano attendendo il nemico.
Ben riportati i riferimenti alla cultura giapponese specchio di un popolo estremamente orgoglioso e combattivo,rappresentato adeguatamente attraverso dialoghi intelligenti e mai carichi di retorica.
Eastwood mostra ancora una volta la sua grande capacita’ di raccontarci storie senza mai cadere in banalita’ o utilizzando facili sotterfugi per conquistare lo spettatore,il suo è un cinema onesto e completo che emoziona fortemente grazie alla grande sensibilita' che trasuda.

Il Messere  @  09/07/2007 23:50:04
   7½ / 10
La bella pellicola dal punto di vista nipponico - che indugia in truci dettagli ancor più di "Flags of or fathers" - scalza gli yanki dal carro dei vincitori. L'imparziale presa di posizione di Clint riguardo all'episodio di Ivo Jima non è foriera di dubbi sulla sua implacabile condanna della guerra.

tarantino92  @  24/06/2007 10:02:00
   10 / 10
ottimo film.......
ho preferito nettamente questo che l'altro FLAGS---

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  25/05/2007 15:30:55
   7½ / 10
Ennesimo lavoro pregevole di Clint Eastwood dopo i pluripremiati Mystic river e Million dollar baby;chi poteva pensare ad una tale longevità artistica per l'ispettore Callaghan.Pellicola di ottima fattura,di certo superiore al gemello Flags of our fathers,più patriottico e occidentale.
Lecters from Iwo Jima mette in scena l'avversario che si rivela così tanto simile ai soldati americani,unica pecca forse lasciare che la sensibiltà appartenga solo a coloro che hanno vissuto negli States come nel caso del generale Kuribayashi.
Appassionata dichiarazione contro la guerra,non resta che vederlo per chi non ne ha avuto ancora l'occasione

style  @  03/05/2007 22:30:42
   9½ / 10
Magnifico, colonna sonora, attori, regia, fotografia (questa davvero bellissima)

ancora una volta Clint tira fuori un capolavoro.
Da vedere assolutamente.

Edo  @  30/04/2007 21:44:57
   8 / 10
Pregio/pecca del film, il non sentire la "guerra" come realtà mostruosa di masse.
Pregio perchè così stiamo sul valore psicologico: potentissima e devastante la scena...

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Senti la mancanza di presenza scenica nelle cifre: tutto il fiom sembra giocato nell'ambito dei 20 uomini contro il male, sparta contro persia: bastava un totalone anche digitrale (come per altro ha fatto con le navi della flotta americana), per fcarci capire che comuneu i giapponesi non erano poi così pochissimi; stridula quando arrivano i bollettini dei migliai uccisi nell'incursione americana...
Tuttavia, grande Clint, un fillm corretto nella sua scorrettezza politica.
Devo vedermi la prima parte, che credo sia un must per capire totalmente la potenza di questa opera

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Ultima risposta 30/07/2007 10.25.12
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benzo24  @  23/04/2007 18:24:20
   6 / 10
più riuscito rispetto a flags of our fathers, però mantiene le stesse lacune del primo.

2 risposte al commento
Ultima risposta 23/04/2007 18.41.24
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clint86  @  19/04/2007 12:13:38
   10 / 10
Il vincitore morale degli oscar 2006... Ti lascia molto dentro!!

Nicos  @  13/04/2007 00:24:10
   10 / 10
fantastico a me è piaciuto un casino!!! Effetti reali tali che sembrava di essere li in battaglia...peccato per i sottotitoli ma secondo me dava più senso farlo così che non doppiati...

devis  @  12/04/2007 13:07:53
   9½ / 10
Bellissimo film, da vedere assolutamente soprattutto per chi ama i film basati su storie vere. Peccato solo per i sottotitoli e per il video un po' scadente.

shock1  @  10/04/2007 12:38:42
   5 / 10
Premetto che il mio voto sarà sicuramente condizionato dal fatto che non amo i film sulla guerra, e aborro la guerra in generale non mi sembra altro che la solita broda su bombardamenti, battaglie, nemico in inferiorità numerica, poveretti mandati allo sbaraglio da un comando inadeguato ecc.ecc.ecc. almeno in salvate il soldato ryan e pearl harbor per condire bombe e spari viene raccontata una storia parallela (la ricerca di ryan nel primo, la storia dell'aviatore nel secondo) che movimenta e intrattiene lo spettatore. Do un punto in + solo per l'azzeccata intuizione di mantenere il film in lingua originale che quanto meno permette un'interpretazione della cultura e dello spirito di sacrificio nipponico.

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Ultima risposta 18/04/2007 08.19.02
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El Indio  @  01/04/2007 21:15:07
   9 / 10
un capolavoro!!!! sempre grande Eastwood, bravissimo Watanabe, l'unico difetto è la lingua originale (difetto fino a mezzogiorno dato che questo permette di immergersi ancora di più nella intricata e a volte contraddittoria cultura giapponese) perchè obbliga a leggere i sottotitoli perdendosi parte della bellezza della sceneggiatura

3 risposte al commento
Ultima risposta 05/04/2007 15.45.15
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Almirante  @  27/03/2007 00:14:31
   10 / 10
se flag of our fathers raggiungeva il sette....a letters from iwo jima non può meritare meno di 10. è un capolavoro assoluto....dalla fotografia alla regia. anche la colonna sonoro è fantastica. a rendere ancora più affascinante il film è l'etica guerriera giapponese di cui il racconto di clint è intriso.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  21/03/2007 13:03:23
   8 / 10
Gran bel film, superiore di Flags of our fathers per me. Grande Clint

Johnny Blaze  @  16/03/2007 20:24:33
   9 / 10
Gran bel film.Come al solito il buon vecchio Eastwood non delude mai.Flags Of Our Fathers era gia di suo un capolavoro, con qualche pecca qua e là, ma un bel film.Questo secondo supera NETTAMENTE il suo predecessore in quanto colpisce veramente e poi il fatto che lo hanno mantenuto la lingua originale,merita molto

ely80  @  13/03/2007 22:47:36
   10 / 10
Clint Eastwood ha girato un capolavoro. Precisissima ricostruzione storica, realismo, equilibrio tra le varie parti del film, forte impatto visivo, attori molto validi, intensità, poesia, scene indimenticabili. Ken Watanabe strepitoso nella parte dell'elegante e tormentato Generale Kuribayashi. Grande cinema.

Delfina  @  12/03/2007 19:04:59
   9 / 10
La potenza assoluta dell'esercito americano illustrata attraverso la descrizione dell'eroica resistenza giapponese a Iwo Jima.
Impressionante, bellissima la scena dell'arrivo dall'alto dei primi bombardieri: l'arrivo del terrore dal cielo, il male allo stato etereo.

La metodicità assassina degli americani a caccia dei giapponesi, rintanati nelle gallerie dell'isola vulcanica, sembra mostrare una lotta che non si svolge più fra uomini, ma fra specie animali selvagge e assassine, tra bestie dotate di protesi minacciose e terribili, come i lanciafiamme che arrostiscono vivi i nemici.

Difficile dire quanto resti ancora di umano, nella civiltà americana, al di là di un'estrema, arrogante potenza.
Anche i bagliori di umanità dei singoli si fanno sempre più rari ed evanescenti, tracce infinitesimali lasciate da un sogno d'amicizia ormai sepolto, archiviato, relegato a un'esigua élite di anime nobili.

Clint Eastwood ha così, con questo film, il non piccolo merito
di commemorare la lotta senza speranza di un popolo che avrebbe, di lì a poco, sofferto in modo atroce sotto i bombardamenti atomici.
Straordinari gli effetti e la ricostruzione dei terrorizzanti bombardamenti, il realismo del fango, della melma, della morte
violenta vista da vicino.

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volodaquila  @  12/03/2007 14:04:39
   8 / 10
Il buon Clint nonostante l'età avanzata riesce ancora a confezionare buoni lavori come questo e colpire nel segno: la tragicità della vicenda ben espressa dal disarmo e dalla fragilità dei protagonisti giapponesi lontani dalle loro case, che sono chiamati a difendere una delle ultime posizioni dominanti strategicamente parlando, nel Pacifico, fino ad arrivare all'eseguimento degli ordini anche più estremi e folli.
Significativa la costruzione del personaggio principale, il panettiere, un pò meno riuscita quella del generale giapponese, a causa della lieve caduta di tono nei flashback sul "bonton" statunitense, accompagnata però da una grande prova di Ken Watanebe (questo attore non è più una novità ormai...).
Ottima la regia e di valore la ricostruzione storica, sicuramente meno pacchiana del precedente Flags of our Fathers, che rendono Letters from Iwo Jima di un'altro livello.
Non si fatica per nulla a seguire i sottotitoli, anzi forse sono un punto di forza in più come nei recenti film di Gibson, che aiutano a immedesimarci nelle scene al fianco dei soldati.
Mystic River, Million Dollar Baby, e il dittico su Iwo Jima, niente male per un'ultrasettantenne...
Da non perdere.

alexp79  @  07/03/2007 23:05:40
   9½ / 10
Partiamo dal mezzo punto perso...sinceramente non mi piace il bisogno che ha Clint Eastwood di esasperare ogni messaggio che ci vuole dare: i giapponesi erano si inadeaguati rispetto agli americani, ma a volta nel film si tende un po ad amplificare l'inettitudine di alcuni soldati ed ufficiali. Per il resto il film non solo regge dal punto di vista storico, ma risulta essere ben confezionato (il migliore del regista) ed assolutamente convincente nella caratterizzazione dei personaggi principali. In questo piu che in altri film si capisce la cultura ed il senso dell'onore dei giapponesi, esasperato in quegli anni con il culto dell'imperatore. sicuramete il più bei film dell'anno.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  07/03/2007 01:12:40
   10 / 10
Da tempo non avevo bisogno di un superalcolico per stordirmi all'uscita dal cinema, ed è fatalmente accaduto stavolta.
Credo che la gente sia troppo stanca e pigra per affollare i cinema davanti alla monumentale (ribadisco) giostra (bellica) della memoria (sepolta) di Eastwood e farebbe male: il film è un CAPOLAVORO che reca tutte le ferite brutali della guerra ma soprattutto del conflitto interiore (ben piu' devastante) dell'umanità intera.
Un cinema, di cui Eastwood è testimone assoluto della sua storia, che va ben oltre la sua classicità, riuscendo a creare un trait d'union tra la Visione occidentale di Ford. Hawks, Wilder e Milestone e quella orientale, con il suo (indiretto?) tributo a Ozu e a Kon Ichinawa, con i suoi spazi aperti e chiusi, con la sua (che sia strabenedetta in questo caso) retorica del bisogno enorme o imbelle di trovare un briciolo di "resistenza umana" nel contesto della brutalità e dell'eroismo in difesa della propria patria (quasi comprensibile, in fondo).
Il respiro classico di Eastwood investe la storia, la provoca, la rievoca come se il film stesso diventasse la vocazione individuale di ognuno dei protagonisti di lordare tutta la rabbia e di voler sfuggire all'ombra della morte, al suicidio/omicidio della sconfitta o della vittoria.
La Storia è come un Mondo Sommerso divorato dalla sabbia e dal fango, dove il ritrovamento delle lettere conduce ad una strana alleanza con il respiro soggiogato e soffocato dell'evento, come se quegli uomini avessero un bisogno urgente di aggrapparsi all'unica forma di vita, il sentimento coniato dal rimpianto e dal disperato bisogno di continuità (la nascita di un figlio testimone del futuro).
Nel primo tempo, E. riesce miracolosamente a preservare l'ambiguità del patriottismo rammentando che le truppe giapponesi di Iwo Jima erano insufficienti a combattere per difendere la loro isola... una storia che ne ricorda altre, a noi piu' vicine, ed è come trovassimo un'illuminazione una sorta di immaginario confronto tra i superstiti rei di esprimere la loro rabbia, magari in un contesto mediologico assai lontano...

La guerra di Eastwood è un Teatro della Morte ma è anche espressione di una confusione retriva, di un'abnegazione all'ordine, con quegli oggetti sparsi per caso e le pessime condizioni igieniche, è dove si puo' sparare per uccidere soggetti di cui non conosciamo la visuale (sorprendente in tal senso la sequenza del soldato che esce a liberare un barile di feci e si trova davanti all'apoteosi del nemico su tutti i fronti....), quasi privati della loro identità, e spargere lacrime VERE per la morte di un cavallo o l'uccisione di un cane.
Con almeno una sequenza agghiacciante da consegnare negli annali della storia del cinema splatter e non solo (il suicidio, come un rito collettivo di un gruppo di soldati attraverso delle bombe a mano) e la solenne umanità del comandante Kuribayashi davanti alla sorte di un prigioniero Usa (ma perchè è tanto illeggittimo rappresentare l'umanità anche in questi contesti? V. le polemiche sul coraggioso "black book" di Verhoeven), "Letters from Iwo Jima" ci restituisce un cinema che è un'insindacabile senso di giustizia non solo alla memoria ma anche al bisogno di trovare il nesso dell'obiettività neutrale nel meccanismo dei war movies.
Assolutamente incompiuto senza il gemellare "flags of our feathers", soltanto meno (molto meno) metaforico, con una spietata analisi non della crudeltà degli uni o degli altri, ma della reazione incontrollata dell'Uomo nel suo habitat piu' innaturale e bestiale: pensate solo che, nell'immensa apoteosi brutale della guerra, un disertore che si costituisce viene ucciso per una semplice omissione di "doveri".
Nel Sabbatico Inferno della Guerra l'azione piu' nefasta puo' avere amene motivazioni, una vera beffa esistenziale...
Strepitoso e irrazionalmente Liberal il Comandante di Ken Watanabe (già indimenticabile protagonista del "sole" di Sokurov): uomo che conosce il dualismo tra la vita e la morte, e sceglie entrambe.
Di Eastwood e del suo cinema non saprei piu' cosa dire, come collocarlo: se è vero che molto è stato già detto e scritto e diretto, quest'autore ultrasettantenne celebra l'universalità del cinema stesso e, contemporaneamente, il degrado dell'umanità "che non sa piu' riconoscersi".

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tavullia86  @  28/02/2007 23:19:19
   9 / 10
molto bello, capolavoro quasi sfiorato. decisamente meglio di flags of our fathers. film innovativo e geniale, nessuno aveva mai raccontato una battaglia(per di più così truce e cruenta) dalla parte opposta degli americani. ricostruzioni ottime, scenari fantastici, tutto gira per il meglio nel film. forse un pò lungo e lento, ma è bella la scelta delle lentezza in contrapposizione al caos frenetico della guerra. ben sviluppata la tematica dei pregiudizi(a cavallo dei 2 film): americani e giapponesi credono che il nemico è crudele, violento, senza valori e codardo. in questo film i soldati scoprono che non è così, che è solo retorica e propaganda di guerra. viene rappresentata in modo perfetto la mentalità giapponese, a tratti completamente folle, a tratti carica di significato. e credo che clint abbia fatto una scelta importante:

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pone fine al luogo comune del soldato americano buono. scena che penso abbia creato un pò di polemiche, ma nulla di diverso dalla realtà. bravo clint, davvero.

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  27/02/2007 11:48:26
   7½ / 10
Morire come topi, per propria mano, in una galleria sotto il monte Suribachi, agli ordini di un graduato che non accetta le regole del suo generale: è la scena più forte di un film che mi ha lasciata solo in parte soddisfatta.
Eastwood non ce l'ha fatta a lasciar fuori un pizzico di retorica: il velo di umanità che pervade l'illuminato generale (interpretato da un bravissimo Ken Watanabe) non può che derivargli dal periodo trascorso negli Stati Uniti... gli ultimi ordini da lui dettati provengono dalla lettera della madre di un soldato americano catturato. Ho storto un po' il naso per questo e per quella macchia di sangue sul calcio della pistola del generale, che spiccava rossa in una fotografia desaturata: mi ha ricordato Schindler List.
Comunque un grande lavoro... che tuttavia non mi ha coinvolta nè convinta completamente.

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pepe  @  26/02/2007 11:35:25
   5 / 10
POLPETTONE !

Molto meglio "Flags of Our Fathers" !
L'ho trovato TROPPO lento e piuttosto lungo...ma quante scene potevano esser tagliate???
Ho avuto la sensazione che il film fosse quasi TRASCINATO.
Secondo me se il buon Eastwood avesse accorpato i due film in uno solo(con la durata del primo) e messo i sottotili quando si vedeva il punto di vista nipponico, avrebbe fatto un film molto bello, intenso per tutta la durata e scorrevole.
Cmq alcuni pezzi del film si salvano soprattutto i dialoghi che fanno capire l'amore per la patria e l'onore dei caduti in guerra!


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Sidewinder  @  26/02/2007 11:10:37
   8½ / 10
Premetto dicendo che Flags of our fathers non l'ho visto (sparito in non molto tempo dai cinema che frequento) e lo recupererò al più presto in dvd.
Questo film è bellissimo, ha un tocco molto giapponese nel raccontare le piccole storie di questi soldati; è un approccio palesemente intimista, raro nel cinema tipico hollywoodiano. Profondo e intenso e commovente.
Confesso che mi ha molto spiazzato credevo che fosse un film di guerra classico, per fare un esempio, tipo Salvate il soldato Ryan, e invece va oltre, rinunciando alla facile retorica e all'estetica delle battaglie, puntando di più invece sui drammi di questi soldati, divisi tra dedizione e resa, ma accettando il loro destino come da tradizione nipponica.
Finalmente un film che mostra i sentimenti e la condizione di chi ha perso, per anni etichettati come sterili macchine di morte senza una personalità.
Mi ha veramente commosso. Bravissimo Eastwood!

Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  25/02/2007 13:02:18
   4½ / 10
era difficile superare in retorica ryan e le sue mirabolanti avventure, ma Eastwood, da quando non spara più un colpo senza chiedere il permesso alla zia, è capace di tutto. Sarebbe un bel vedere assistere a un film di guerra senza la scontatissima morale del "semo tutti uguali in the end", con generale buono e onnicomprensivo perchè, bontà sua, ha avuto l'occasione di sostare qualche tempo in america carpendone i costumi mentre altri no (e infatti inneggiano al suicidio totale e/o mostrano incompetenza strategica che manco Cadorna). Certo, nelle sue 2 interminabili e inutili ore il film è anche capace di regalarci grandi momenti, tipo la contemplazione del cavallo morto mentre decine di inermi soldati esplodono spargendo gli arti nell'aere bruno. O il soldato orient-express che muore accanto al soldato americano, tipo fratelli siamesi separati alla nascita. Come se non bastasse, la fotografia tendente al bianco e nero è assolutamente inguardabile.
Personalmente spero che questo "ryan" che incontra "un mondo perfetto" muoia presto dimenticato da tutti, ma ho paura che qualcuno se ne uscirà con accidentati accostamenti con "la sottile linea rossa".
Orripilante.

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Ultima risposta 01/09/2007 12.57.24
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  23/02/2007 10:01:01
   8½ / 10
In una grande giornata si muore.
Dalla parte sbagliata si muore.
Sulla sabbia nera e nel cuore di pietra di un insignificante isolotto si consuma il dramma dell'assurdo. La vita perde di significato, violentata dall'insensatezza del conflitto, dalla disciplina e dalla gerarchia ("Chiedo l'autorizzazione per toglierci la vita"). Polvere che oscura il cielo, brandelli di carne e cori di bambini si alternano alla quiete di lettere da fronti simmetrici scritte per sè stessi in un vano tentativo di estraniazione, i volti si confondono (fear and desire?) e la consapevolezza dell'ineluttabile avvolge e soffoca tutto.
Con basso budget e in poco più di un mese di lavorazione Eastwood, asciutto e senza retorica, si mangia i vari soldati Ryan, ultimi samurai e compagnia (compreso il primo capitolo del dittico), affrancandosi da eroi, nemici e dagli schemi filmici occidentali.
Ne scaturisce un film teso e struggente, privo di senso e di speranza.
Da due parti sbagliate si muore.

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Ultima risposta 30/03/2007 21.28.06
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  22/02/2007 19:50:25
   8½ / 10
Dopo "Flags of our fathers", Eastwood completa il suo progetto sulla battaglia di Iwo Jima, e lo fa con un film bellissimo.
Intenso e struggente nella sua fotografia color seppia, "Lettere da Iwo Jima" segue un percorso completamente diverso da quello del precedente "Flags of our fathers", immergendosi nella cultura giapponese e nei cuori di chi sente palpabile attorno a sè l'ineluttabilità del fato.
La morte rappresentata nella propria assurda fatalità, che provenga da una banale dissenteria, dai colpi di un nemico o dalla propria arma da fuoco per avvolgerla di una patina di onorabilità.
Bravissimo Ken Watanabe, carismatico quanto disilluso generale dai modi gentili e dalla pistola raffinatamente occidentale.
Bravissimo Clint Eastwood nel destreggiarsi abile in un cammino rischioso, sfiorando sempre la possibilità di cadere nel luogo comune senza però mai cedervi completamente; ci lascia così un dittico di opere di rara onestà intellettuale e potenza visiva ed emotiva.

9 risposte al commento
Ultima risposta 30/03/2007 21.29.26
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lucadf  @  20/02/2007 22:26:39
   9 / 10
Innovativa la scelta del doppio film per rendere al meglio la crudeltà della guerra da qualunque parte si stia. Ottima la regia, ma d'altra parte se il regista è Clint e vuole fare un film ben fatto ci riesce di sicuro, non tanto perchè è più bravo, ma perchè la sua esperienza nel cinema è oramai ampia e consolidata.
A parte questo, un film da vedere, magari assieme al primo.

swofford  @  19/02/2007 19:47:57
   6½ / 10
probabilmente la presenza dei sottotitoli lo ha reso leggermente più pesante,ma ho apprezzato lo stesso questo film.sinceramente credo che il contrasto di lingua sia stato necessario per rendere più credibile la vicenda.molto più incentrato sulla guerra rispetto a flags of our fathers,riesce a comunicare la condizione dei giapponesi al meglio.

Invia una mail all'autore del commento emmepi8  @  19/02/2007 11:44:05
   9½ / 10
Eastwood in una operazione eccezionale, questo grande artista più invecchia e più ampia la sua arte di fare cinema; ringiovanisce all'inverso degli anni che vanno avanti. Un 'idea fulminante di cinema che ci annienta sulla poltrona del cinema alla fine del film... si lasciatemelo scrivere questo entusiasmo, perché penso che ne valga la pena. Scritto da una giapponese, come è giusto che sia stato, lo ha diretto con una voglia di verità inaudita e per un americano è più che singolare, senza fare demagogie ricorrenti in questi giorni. Un modo di fare cinema antico, nel senso che la lezione di Ford non è distante, ma personalizzata in maniera singolare da renderla attualmente proponibile. Un colore livido,che incide moltissimo nella storia del film con il suo cromatismo. Storia di guerra e di umanità che non si differenzia in situazione come queste, anche se contornate da vicende e situazioni storico etiche diverse, che qui si evidenziano in maniera giusta, tanto da avvalorare certi tratti del racconto.
Un colpo di regia che forse nessuno si aspettava che va molto olttre del polit correct

Hartigan81  @  19/02/2007 10:22:33
   7 / 10
film molto bello e crudo il giusto con l'unico handicap dei sottotitoli necessari cmq per immedesimarsi con chi ha combattuto dall'altra parte..il film si dilunga forse su alcune cose ma nel complesso è veramente un buon film

onda  @  18/02/2007 22:52:10
   8 / 10
Dopo tanti anni, finalmente, un film dalla parte di quelli che hanno perso, raffigurati sempre in modo anonimo e stereotipato. Già nella Sottile Linea Rossa, comunque, la sofferenza degli altri, i giapponesi, era stata rappresentata con memorabili squarci.
Eastwood realizza un film che concede poco allo spettacolo, con alcune scene di battaglia prese pari pari da Flags of our fathers, opera meno ispirata di questa. L'economia di mezzi ricorda il cinema bellico di un tempo (vedi Fuller).
La forza del film sta nel concentrarsi mirabilmente sui caratteri, sui personaggi, mostrandone l'umanità, la disperazione, l'attaccamento al dovere, il fanatismo di molti e il desiderio di sopravvivere di alcuni. Vi sono momenti terribili e poetici, ma senza facile retorica. Parlano i fatti, l'atrocità di una battaglia in cui migliaia di uomini si sono scannati per il possesso di un'isoletta vulcanica.
Ottima scelta realistica quella di utilizzare la lingua originale.

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