love in the villa (2022)

Il regista dimostra di sapere molto sui gatti e quasi nulla sull'Italia e gli italiani.
Superato il fastidio iniziale nel vedere l'ennesimo film ambientato nel nostro paese diventare una macchietta fatta di stereotipi, quello che si prova continuando nella visione è sempre e solo noia. Noia per una storiella frivola e sceneggiata a capocchia, che vuole essere spiritosa ma non ci riesce e vira nel romanticismo più spicciolo, quello troppo banale per essere apprezzato.
Cast e regia piuttosto mediocri, narrazione fin troppo prevedibile e stucchevole, tanto che le quasi 2 ore di durata pesano decisamente, per una visione tanto banale quanto inutile.