maria antonietta regia di Sofia Coppola USA 2006
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maria antonietta (2006)

 Trailer Trailer MARIA ANTONIETTA

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locandina del film MARIA ANTONIETTA

Titolo Originale: MARIE ANTOINETTE

RegiaSofia Coppola

InterpretiKirsten Dunst, Jason Schwartzman, Rip Torn, Judy Davis, Asia Argento, Marianne Faithfull, Aurore Clément

Durata: h 2.03
NazionalitàUSA 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 2006

•  Altri film di Sofia Coppola

•  Link al sito di MARIA ANTONIETTA

Trama del film Maria antonietta

Maria Antonietta, la figlia della regina d'Austria viene promessa in sposa appena quattordicenne a Luigi XVI, il futuro re di Francia. Nonostante la sua riluttanza, la giovane si trasferisce a Versailles, ma non riuscirà mai ad entrare in sintonia col popolo francese che in primis, non le perdona il fatto di essere straniera, così allo scoppio della Rivoluzione, quando Maria Antonietta si schiera dalla parte dell'aristocrazia, una volta catturata, sarà condannata dal tribunale rivoluzionario alla ghigliottina.

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Voto Visitatori:   6,57 / 10 (129 voti)6,57Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
Migliori costumi (Milena Canonero)
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Migliori costumi (Milena Canonero)
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Voti e commenti su Maria antonietta, 129 opinioni inserite

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bucci  @  12/12/2006 03:07:09
   8 / 10
col suo tocco leggero e malinconico sofia coppola confeziona un film intenso e suggestivo.. come in lost in translation si ha una forte sensazione di estraniazione favorita anche da digressioni alla Baz Luhrmann e da una fotografia eccellente... ottimo il cast e la sceneggiatura... la ragazza ha stoffa da vendere

bea@  @  10/12/2006 10:38:21
   7½ / 10
Il film mi è piaciuto direi anche se la storia non finisce proprio cosi!!! la Dunst a mio parere è stata una scelta azzeccata. I costumi erano a dir poco fantastici, come i dolci, le scarpe......cmq ad un tratto sono apparse un paio di ALL STAR converse o era una allucinazione?? belle anche le musiche scelte.

Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  08/12/2006 17:54:54
   7 / 10
Versione dark-rock della vita di Maria Antonietta, con forti richiami ladyoscarosi nella rappresentazione dei personaggi. La Coppola sgrava la storia della parte tragica e si dedica a dipingere il ritratto di un'Antonietta adolescente scavezzacollo, intenta a vivere appieno la sua giovinezza. Ma veramente drammatico, sempre giocato su toni leggeri, con una colonna sonora straordinariamente integrata nonostante i 300 anni che la separano dalla vicenda, il film è privo di momenti di noia come di momenti di grande cinema. La Coppola offre una visione moderna del personaggio, aiutandosi anche con l'inserimento di 1000 elementi glamour e una regia molto ritmata e un pò spotteggiante. Un film divertente, ben confezionato, con una chiave di lettura intima piuttosto che "storica", dove si intuisce la visione del personaggio di Antonietta da parte della regista; uno sguardo clemente verso una regina troppo giovane, fatta simbolo di una rovina non dipesa da lei.

Tutti da ammirare i costumi della Canonero. Meravigliosi.

2 risposte al commento
Ultima risposta 11/12/2006 21.26.39
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Edea  @  03/12/2006 21:24:14
   9½ / 10
posso solo dire BELLO BELLO BELLO.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  02/12/2006 22:51:00
   8 / 10
"E se il film non fosse altro che la trasposizione delle storie del punk in chiave paramnestica?" (cfr. Giona A. Nazzaro su "Rumore" di Dicembre)

La prima cosa stupefacente di questo film è che non esiste un vero INIZIO nè una vera FINE: tutto è implosivo della capacità della Coppola di raccontare una nuova Lost in translation dall'Austria alla Francia di Re Luigi VI.
La verità defluisce nell'intermittente corrispondenza della madre (un'irriconoscibile Marianne Faithfull), e delle conseguenze umorali sulla figlia a poco a poco che smonta tutta la sconcertante beatitudine nel crogiolarsi davanti all'altare dell'amore prima che della sovranità.
Lei abbraccia tutti, è insospettabilmente (per un'austriaca?) solare, quasi si dispera perchè le tolgono (temporaneamente) il cane, è riconoscente e nondimeno seducente.
Sembra un monolite che appartiene a una razza estinta, o si trova di fronte a una responsabilità che non sa comprendere, via di mezzo tra Lady D. e il bambino sperduto e stranito delle prime immagini dell'"ultimo imperatore" di Bertolucci.

Non esiste pero' egemonia di sessi, come non esiste LA STORIA, esiste UNA STORIA e Sofia Coppola la inventa con un gusto dissacrante che celebra il martirio - l'aplomb definitivo - dell'ortodossia "pura".

Nella mise in scene della storia secondo Sofia, convivono giovalmente arie Mozartiane e echi protopunk, dialoghi sfacciati di contemporanea way of life e ingessati riti di corte (il rituale della vestizione per esempio), barocchismi e caricature trattate registicamente come fossero la rappresentazione piu' naturale e consueta del mondo.

Si sa dalla storia quella (forse) vera, che Louis era un ometto, ma qui ne fa una parodia, sdoganandolo solo verso la fine.

Si conoscono i costumi discinti di madame Dubarry (al cinema in un vecchio film con Martine Carol, fra l'altro) ma è sconcertante vederla ridotta alla coatta e volgare caricatura di un'Asia Argento che sembra divertirsi un sacco a fare la Courtney Love della Francia pre-rivoluzione francese, pero' noi spettatori molto molto meno.

E c'è comunque molto altro, perchè è facile definire il film come la celebrazione di un Mito mancato pensando a lady d. (stessa idiosincrasia alle regole di palazzo, e stessa stilosità) o magari alla fama e al declino improvviso di una qualsiasi rockstar.

Se il modello dichiarato era Ken Russell, è giusto saperlo in tempo, onde evitare delusioni, e invece il film è sì irritante ma splendido, sarei tentato di dire "seminale" se non fosse che non aiuta certo a disconoscere la credibilità del personaggio e soprattutto enfatizza proprio con la sua empatica simpatia la sua "storica" ambiguità.

Per la Coppola il "gioco" è valso uno sforzo produttivo enorme, e anni di riprese, per cui l'incantesimo è incentivato proprio dall'azzardo di costruire cinema sposando dissacrazione pura alla lucida (e altrettanto coraggiosa) metaforizzazione dell'evento: se lo prendiamo sul serio, non si puo' provare altro che commozione davanti alle lacrime di Marie, alla perdita della madre, alla dolorosa veglia dal Re prima della scomparsa, a quegli occhi che osservano la fedeltà al marito (o ai princìpi del suo Regno?) e non sfuggono spaventati dall'eventualità di una rinuncia, o - peggio ancora - di una drammatica fine.
E ci sembra di ritornare ai tabloix con cui Rohmer raffigurava la storia, concessione classicista e anticlassista al tempo stesso alla storia tradizionalmente intesa, nello splendido "la nobildonna e il Duca".

Altrimenti si conceda pure alla Coppola la licenza di sposare Luhmann a Ken Russell, e magari al compianto Derek Jarman.

In realtà la Coppola conosce benissimo le traiettorie per incuriosire o anche affascinare il pubblico, tra quei dialoghi un po' smaccati (già ti immagini la reazione dello spettatore tradito dell'incoerenza della modernità nel cogliere in quella storia una sorta di involontaria modernità anche linguistica). nelle recite e nei balli in maschera dove l'inconguenza della voce di Siouxie canta di ristoranti cinesi come fossimo davanti a uno strano dark (rave) party... o nell'astuzia con cui gioca le sue carte nei colori pastello di Versailles o nelle tavole blandamente arricchite di ogni primizia gastronomica a rappresentare (ancora una volta con inconsueta ambiguità) l'abbienza e il rito consumistico della nobiltà francese...

E' comprensibile, in fondo, che il film susciti reazioni contrastanti. e lo stesso si è verificato a Cannes: del resto è illecito riabilitare la storia al servizio di se stessi, soprattutto nei confronti dei suscettibili francesi

All'apparenza il film dice una serie infinita di cose sulla figura di Marie Antoinette, che è una figura-pretesto (metafora sarebbe eccessivo) della Coppola per raccontare
A) L'accettazione gioiosa di una nuova vita anche a dispetto delle amarezze
B) La rottura dagli schemi prefissi e l'amore per la natura spesso repressa dalle convenzioni del bon-ton (cfr. come queen elizabeth del film recente di Frears davanti al destino crudele riservato a un'animale)
C) La spettacolarizzazione di una Popstar d'altri tempi come emblema di funzione, fruizione e sfruttamento sociale
D) L'antitesi delle convenzioni che prende parte allegramente alla vita di corte senza preoccuparsi di superare il dissenso sociale che ella stessa vorrebbe rappresentare
E) La scelta di una deludente storia sentimentale come sacrificio emblematico (conformista o volontario?) imposto per il bene del popolo (l'attesa prole frutto di coercizione esterna)

Questa Regina che rifiuta il monolitismo e ama la natura e la libertà impone acute riflessioni, se non altro perchè è l'alibi possibilista della Coppola a incentivarle.

La stessa che viene improvvisamente attaccata dal popolo per i suoi sperperi e appare alla finestra neanche fosse Evita Peron evita di smascherarsi e continua a infondere gratitudine per la sua volontà di resistenza.

A un primo tempo quasi cronologico e invadente, forse un po' troppo rigido anche nel suo evidente anticonformismo, la Coppola lascia pervadere una sorta di riscatto introspettivo, teso a parteggiare e riablitare il personaggio.

Gli esterni sono incredibili, le sequenze di caccia infondono, come del resto tutto il film, una solarità che stride con i drammatici eventi che riguardano la storia o anche con la grottesca rievocazione post.moderna della stessa

Resta da esprimere il dubbio per il quale ho citato la critica di Nazzaro espressa pochi giorni fa: c'è un'atemporalità che conquista, perchè non sembra avere alcuna identità: nè la trasparenza del ruolo sociale, nè tantomeno l'anarchia interiore di questa donna vera, realmente esistita o anche solo immaginata (com'è in questo film)

Non è questione di musiche (Cure Joy Division A. Twin Gang of four), del logo à la Sex Pistols improntato nel titolo, ma di affinità e divergenze con quello che siamo e che che vorremmo essere (cfr. Lola Montes, ancora Martine Carol)

In questo senso è un film "punk", con la volontà di abbattere mondi sommersi e ortodossie didattiche

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Ultima risposta 11/12/2006 15.53.56
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  01/12/2006 21:47:32
   7½ / 10
proprio un bel film, atipico e originalissimo

complimenti alla dunst che mi ha ammaliato con la sua bellezza glaciale e quel modo di fare poco principesco

secondo me è un film da vedere ma soprattutto da sentire. una delle colonne sonore migliori degli ultimi anni con canzoni new wave che a pensarci non centrano nulla con un film storico, ma che invece rendono questo film ancora più kitch

strabiliante sofia coppola (una conferma) alcune scene, come ad esempio quella in cui maria antonietta gioca col la figlia nel prato mi hanno colpito

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Ultima risposta 04/12/2006 00.51.35
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JANE  @  01/12/2006 19:08:15
   6 / 10
Una commedia che non voleva diventare un dramma.
Una Maria Antonietta per metà fashion victim eper metà Mme Bovary.

Mi è piaciuto finchè è durato.

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forzalube  @  01/12/2006 16:18:58
   7 / 10
Interessante rilettura della vita di Maria Antonietta però ogni tanto il film ha qualche momento di stanca. Poi possibile che dopo 20 anni i 2 sovrani non invecchino di 1 giorno? (forse anche 6,5 anziché 7)

vivi79  @  01/12/2006 10:37:12
   9½ / 10
a me è piaciuto proprio tanto, le musiche , gli abiti (italiani), i colori...le scene. Tutto era organizzato in modo xfetto, impeccabile....il ritratto che si fa d questa regina è quello della solitudine, del disagio che questa donna viveva alla corte di Francia, rifiutata dal marito e ancora troppo giovane x conoscere le arti seduttive!
Veramente interessante.....

Invia una mail all'autore del commento Clione  @  29/11/2006 19:09:01
   7 / 10
Mi è piaciuta questa interpretazione glamour della vita di Maria Antonietta tra un pezzo rock e l'altro. Originale la rappresentazione della corte, non con una prospettiva storica ma in chiave moderna...o almeno è quello che mi è sembrato. Peccato che di quando in quando i toni rallentano.

claudihollywood  @  26/11/2006 12:07:52
   7 / 10
7 per Kirsten Dunst che da un'ottima interpr a per la superba regia, oltre che per le ambientazioni e i costumi. La storia però...ripetitiva e a tratti monocorde, di fatto non succede niente.

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  25/11/2006 16:39:48
   7 / 10
"Sophia bella Sophia
Sophia dell'altrui brame
mmmmmh... Quant'è bell'in progress 'sto caz.zo di reame!"

Maria Antonietta: Ritratto di una sciampista antelitteram.
Sofia Coppola dice di aver voluto ritrarre una teen ager (un po' altolocata, per la verità) del '700, con tutte le sue frivolezze e i desideri, come lo sarebbe una pari età ai giorni nostri. Certo, non a tutti capita di esser figli di Maria Teresa d'Asburgo e sposa di Luigi 16, vivere nelle loro agiatezze e privilegi, ma tant'è.
I toni sono volutamente leggeri e comunque mai eccessivamente drammatici. Dopo aver destrutturato il tragico sentimentalismo compostamente aristocratico di Sissi, la Coppola ci restituisce il ritratto di una regina “austriaca” che non cerca il principe azzurro, ma un ragazzo più semplicemente interessante col quale spassarsela, una regnante più attenta ai problemi di cuore e di corte, che di doveri regali e politica, come il suo ruolo imporrebbe. Probabilmente non andò proprio così nella realtà, ma a Sofia poco importa. Dissemina qua e là battutine alla Dawson's Creek ("E' il classico tipo francese...", come se nel '700 austriaco ci fosse un immaginario adolescenziale sui francesi...), o alla sexandcity's Diavolo-veste-Prada ("No, Madame, qua siamo a Versailles", pronunciato come se a parlare fosse la direttrice di Vogue...). Ma l'accessorio nelle teenager upper class francesi del '700 è d'obbligo, come a Manhattan o a Beverly Hills oggi, e allora ci sta la frenetica successione di scarpe trés chic. E l'acconciatura da Leonard (necessariamente omosex), come fosse un elegantissimo coiffeur della Fifth Avenue.
Immersa nello sfarzo, sommersa da dolci e prelibatezze d'ogni genere, assediata dagli invadenti e bizzarri rituali regali e da un nugolo di cortigiane, dame di varia aristocrazia, servitrici, Marie En Toilette si annoia e rischia di perdere le gioie della sua adolescenza. E allora la reginetta austriaca si ritaglia i suoi spazi, piuttosto sontuosi, crea giardini rigogliosi, preferisce le uova fresche e il latte appena munto alle raffinate colazioni a palazzo, scopre - con gusto tutto romantico - la natura con i fiori le galline e le pecore, c'introduce nelle sue private dépandances (il Petit Trianon con annessa "fattoria", già meta di puntate televisive del nostro Alberto Angela nazionale) e, soprattutto, nelle sue favolose feste danzanti e giocherecce. Così - Sofia sei straordinaria! - ci ritroviamo in un ballo in maschera a danzare con Siouxie & The Banshees, all'incoronazione con la solenne Plainsong dei Cure, ai tavoli da gioco e ai bagordi dal finale adultero con i Joy Division. Che dire? Un'ottima colonna sonora, per il più originale dei biopic, con degna chiusura ancora con i Cure.
In realtà, a parte la frivolezza di fondo, c'è uno sguardo femminile piuttosto marcato sulla vicenda umana di Maria Antonietta. La Coppola sottolinea – senza peraltro mai appesantire il dramma – come la giovane donna sia vista come l’unica imputata della mancata procreazione di un “delfino” a seguito del matrimonio con Luigi futuro XVI. M.A. è un po' un simbolo della condizione femminile a corte nel ‘700 (e non solo): totale subordinazione del proprio ruolo a quello maschile e alle esigenze della corona (ancor prima che “statali” in senso stretto). Un ruolo che contribuisce a perpetuare prima di tutti la stessa madre, Maria Teresa d’Asburgo, ferma nel reggere le sorti della sua corona, degli interessi austriaci e i fili della diplomazia internazionale, a cui affida più o meno come strumento, in avallo all’atavica percezione della propria condizione, una delle sue figlie. Una sorte da cui Maria Antonietta vorrebbe amorevolmente preservare la propria figlia (la futura duchessa d’Angouleme):” Tu non sei quello che volevano, ma sei mia lo stesso”.
Inoltre, la regista sembra voler assolvere storicamente Maria Antonietta dall’accusa di aver sperperato (lei solamente…) denaro pubblico nel perseguimento del lusso quando la Francia era praticamente in bancarotta e il popolo alla fame. Coppola mette in parallelo con le dispendiose abitudini di MA la mediocrità del re Luigi XVI, incapace di governare, di avere un’idea sua di gestione delle finanze e delle scelte diplomatiche del proprio paese, spinto sempre più giù nella crisi.
Agli occhi dei francesi impoveriti da carestie ed esazioni sempre più pesanti, la vita sfarzosa dell’austriaca, la straniera che non hanno mai sentito come propria regina, appare come un oltraggio troppo forte. Ma adesso Maria Antonietta non si sottrae alla sorte, nemmeno quando potrebbe farlo scappando via. E’ un netto cambio di registro nell’impostazione psicologica e narrativa della figura di Maria Antonietta, dopo avercela fatta conoscere nella sua spensierata e maliziosa, sensuale e un po’ peccaminosa frivolezza di adolescente, ora (improvvisamente?) conscia del proprio ruolo e delle proprie responsabilità di regnante, diventa – ormai esautarata – regina di Francia, severa, composta e adulta.

3 risposte al commento
Ultima risposta 05/12/2006 16.40.57
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regista  @  25/11/2006 12:09:48
   10 / 10
a questo film devo dare proprio un 10 non per niente ma le riprese,la colonna sonora,gli attori,la trama e i vestiti sicuramente bello come lost in tlastion

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  24/11/2006 18:11:35
   7 / 10
Il film parte bene (buona musica rock e ottime immagini), ma poi sconfina un po' in un kistch, a mio dire, non di grandissimo gusto.
Mi aspettavo un po' di più da un cognome di cotanta importanza.
Un film non male complessivamente.

In ogni modo alla fine del fim acquisisci una nozione storica di notevole rilievo: comprendi la ragione che ha spinto tanti francesi a incazzarsi e ghigliottinare i reali francesi...

2 risposte al commento
Ultima risposta 04/01/2007 11.16.18
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Invia una mail all'autore del commento M@rtiN_ScoRsese  @  24/11/2006 17:18:10
   7 / 10
molto bella l'interpretazione di maria antonientta e molto belli e fedeli i costumi veramente carino!!!

bacco2  @  22/11/2006 15:57:58
   8 / 10
Confermo il giudizio della dolce "fairy" due commenti più sotto. Tolgo solo due punti perchè sono un maschietto e non ho tutto 'sto entusiasmo nè per Maria Antonietta nè per Lady Oscar.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  22/11/2006 11:05:02
   6½ / 10
Sono andata a vedere il film perchè ho amato i precedenti di Sofia Coppola, devo dire che questo l'ho trovato un po' inferiore ma sicuramente non insufficiente. Finalmente vediamo una regina adolescente comportarsi come tale, mangiando dolci, bevendo eccessivamente e sperperando molto. Anche perchè qualsivoglia manuale di storia riporta il soprannome che realmente ebbe tale regina: "Maria deficit". Credo che sia originale scegliere questa regina come protagonista e mostrare la sua vita di corte a Versailles come se non esistesse mondo esterno. Interessante la scelta dicevo, perchè a parte la tragica e ben nota fine che le toccò e il fatto di essere regina in un periodo storico importante questa figura è piuttosto frivola, vive fuori dal suo tempo. Brava K. Dunst. E soprattutto sorprendente Asia Argento, finalmente in un ruolo che le si addice!!!
Buona anche la prova di Judy Davis, sebbene il personaggio sia piuttosto marginale.
Musiche originali, si passa dagli Air (immancabili) a The Strokes.
Notevole la scenografia.
In alcuni punti il film si rivela noioso e pesante anche a causa della solita scarsezza di dialoghi e nemmeno sempre utili.
Film che può risultare stancante anche perchè girato (escludendo l'incipit) interamente nella reggia di Verailles.

giumig  @  22/11/2006 10:36:24
   7½ / 10
Non ho amato particolarmente i precedenti film della Coppola, ma questo Marie Antoinette mi ha sorpreso: è un gran bel film, girato magnificamente e interpretato da una sorprendente Dunst, che riesce a far vivere la deflina, e la sua aria di triste adolescente, che cerca nello svago l'unica via per avere un briciolo di felicità.
E poi perchè criticare questo film dicendo che non è storico? Certo se noi intendiamo la storia soltanto come grandi avvenimenti che hanno cambiato il mondo allora questo film effettivemente non lo è. Ma la storia è anche quella intima dei singoli personaggi che, nel bene o nel male, hanno contribuito al formarsi di quei grandi avvenimenti. Ed è in questo che il film è di quanto piu sotrico possa esserci: nel raccontarci intimamente la storia di una ragazzina quattordicenne catapultata in qualcosa molto piu grande di lei...Sofia coppola è stata bravisima a rappresentare il disagio di Maria Antonietta, il suo essere un pupazzo nelle mani del potere (e lo si vede nelle scene finali...), la sua noia per il tram tram quotidiano (bellissima la scena del risveglio che si ripete piu volte...) e la sua voglia di essere "altra" rispetto al mondo che la circonda...

E poi la scelta della colonna sonora, tutte canzoni anni '80 facenti parti del New Romance, è di quanto piu bello potesse scegliersi, musicalmente parlando.

Insomma, per me un bellissimo film.

fairy  @  21/11/2006 09:05:09
   10 / 10
Provo troppo dispiacere nel sapere che a Cannes Marie Antoniette sia stato fischiato e che la maggior parte del pubblico delle sale cinematografiche lo abbia criticato. Per me Sofia Coppola è stata un genio nel ritrarre con uno stile moderno impeaccabile e originale gli aspetti più umani e di vita quotidiana di una giovanissima e inconsapevolmente straviziata regina. Focalizzandosi sui dettagli e sui primi piani Sofia Coppola è riusicta a rivelare quei lati "non istituzionali", ma "di costume e società" della reggia di Versailles, offrendoci uno scorcio tutt'altro che statico tipico dei film d'epoca in costume. Non si tratta di un film storico (infatti il suo intento non è raccontare le cause che hanno portato alla rivoluzione francese) ma più un monografico sulla vita di corte sotto Maria Antronietta. Capisco le delusioni di chi si aspettava maggior storia/azione, ma questo film è un regalo a chi, come sicuramente sofia, è un nostalgico fan di Lady Oscar.

Sig. Chisciano  @  20/11/2006 05:01:38
   6½ / 10
No non'è certo un capolavoro, però confesso un debole per la Coppola, con pochissimi dialoghi riesce sempre a trasmettere un'atmosfera, una sensazione, la capacità di rendere sensitivo l'astratto è senz'altro una grande qualità.
Il film è piacevole, la ricostruzione della vita di Maria Antonietta alla maniera della Coppola può essere molto discutibile, il film non cerca mai toni epici o celebrativi spesso usati nei film in costume, addirittura la colonna sonora (Strokes, Cure, New Order, i soliti Air e altri..) è avanti più di 200 anni rispetto al tempo storico del film a conferma di una ricostruzione originale, personale, e molto distante dai toni drammatici.
Tutto sommato il film è piacevole ma non mi sembra che sia stato girato benissimo, forse le immagini avevano bisogno di qualche aiuto in più dai dialoghi in qualche frangente.

agnese83  @  19/11/2006 12:45:10
   8 / 10
Veramente bello ,costumi e fotografia eccellenti,uno splendido scorcio sulla vita fatta di lusso ed eccessi della nobiltà francese.

edo88  @  18/11/2006 16:20:21
   8 / 10
(Sono) ASSOLUTAMENTE di parte.
Adoro Kirsten.
E' inutile: a molti non piace proprio, carina e basta; a me, invece, piace un sacco!
Tra lei è la bellezza (wow) di Versailles c'è di che rifarsi gli occhi.
Comunque, bellezza a parte, la Dunst è brava. Davvero. La parte è sua.
La trama è buona, un pò lenta in alcuni punti ma ben costruita. Ci fa capire come Maria Antonietta sia entrata a Versailles e diventata regina di Francia. Ci fa capire il suo stato, le sue paure e le sue responsabilità.
Quindi molto bene il lato storico, direi.
Ci si aggiungono interpretazioni nel generale più che soddisfacenti, una colonna sonora che è quello per cui il film, all'inizio, potrebbe risultare interessante, cioè morderna, con un discreto numero di pezzi veloci e ritmici.
Ci si aggiungono dei costumi ben fatti (ma non eccelsi, IMO), opera di un'italiana.
Nel complesso un film luminoso (non so, mi è venuto...sarà per i grandi e verde spazi aperti e le stanze (letteralmente) luminose che spesso si vedono), direi realistico (ben rappresentati, sempre dal punto di vista di Maria Antonietta, i costumi di corte, come il risveglio, la vestizione, il pranzo ecc.), accattivante, dolce (dati gli innumerevoli dolci di ogni tipo presenti sui vari set) ecc.
Non so se piacerà...

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