Un percorso misterioso, dove la realtà si confonde con il mistero, il sogno, l’amore, la morte... Una macchina procede lentamente nella famosa Mulholland Drive con a bordo una bruna fatale. La donna non è sola, qualcuno le sta puntando addosso una pistola. Ma il destino è più veloce, dalla direzione opposta, spunta un bolide che travolge la vettura.
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Silenzio. Anche quando sono stati scritti fiumi d'inchiostro, sprecati elogi e critiche su quello che è il più grande capolavoro degli ultimi dieci anni. Mulholland Dr. è al di là delle critiche e delle lodi, è un'opera d'arte, come INLAND EMPIRE, meno complesso, ma più mangetico. La scena del Club Silencio è a mio avviso tra le più belle scene del cinema, forse la più significativa, quella che inscena e rappresenta le nostre illusioni, come la realtà possa essere scossa e ribaltata e cosa sia il cinema. Il prestigiatore, il mago Melies, non è che George Melies, è il prestigiatore del cinema, della più grande magia del 20esimo secolo. Mulholland Dr. è la più bella storia d'amore e illusioni mai raccontata. Illusione della storia, illusioni dei personaggi, illusione di poter cambiare un destino crudele, di poter ricostruire un passato doloroso e di recuperare i propri errori, di rimediare... ma a differenza di INLAND EMPIRE, prima o poi ci si sveglia, ci si deve svegliare... è la realtà è "a pezzi", è frantumata... l'unico modo per venirne fuori, come in Apocalypse Now, è la morte. E' un film sul cinema, è una presa per **** da parte di Lynch all'industria cinematografica e, ironia della sorte, a controllare l'organizzazione mafiosa che tutto gestisce è un nano, un deforme. Ma Mulholland Dr. è una storia d'amore, una storia d'orrore anche: i sogni possono essere rosei e costituire una sorta di riscatto esistenziale, ma il mondo dei sogni è popolato anche da mostri orribili, presagi di morte che ci spingono a risvegliarci. E il cowboy sarà colui che rappresenta le conseguenze del nostro agire... tutto torna alla fine e bisogna scontare i propri errori, affrontare la realtà. Spiegare semplicemente la trama è da finocchi, è un'offesa a quest'opera d'arte che non nasce per essere spiegata, ma per essere sentita, perché è sofferta, è un pianto d'amore, è la fine di un idillio venuto a crearsi per sentirsi tra le stelle, per andare nella città dei sogni, dove tutti si è buoni e realizzati, dove l'amore ha un lieto fine... ma i sogni finiscono a Mulholland Dr. e le nostre paure, i nostri fantasmi - quelli che Laura Dern riuscirà con successo ad estirpare in INLAND EMPIRE, film tutto sommato ottimista - , il nostro Super-Io, ci assalgono e ci spingono al più tragico dei gesti. Ma in fondo il cinema non è che un modo per raccontare storie e le storie non servono che a lasciarci qualcosa. E Mulholland Dr. ci lascia, alla fine della visione, un fiume d'emozioni. Avremo riso per le gag di un killer imbranato o di un buffo regista, per le mezze frasi del mafioso(Badalamenti, compositore dell'eccellente colonna sonora), gioito per l'amore delle due protagoniste, provato terrore per le visioni di morte, e pianto per la tragica fine della protagonista. Ricostruire la trama è un'operazione nobile fintantoché non si limiti il film ad una dimensione unica, come di un puzzle da ricomporre... il film è bello per quello che è: una drammatica storia d'amore nella città dei sogni(o incubi?). Alla fin fine Mulholland Dr. e questo e tanto altro ancora, lo si potrebbe elogiare/liquidare in poche righe o scriverci interi libri, certo è un film unico nel suo genere che ha influito molto sul cinema degli ultimi anni, che piaccia o meno... a me personalmente è piaciuto come nessun altro film finora. E' forse il mio film preferito, o perlomeno tra i miei 5 preferiti(INLAND EMPIRE, 2001, C'era una volta in America, Film...) e certamente è qualcosa di indescrivibile, è come spiegare cosa sia l'amore. E parlare di ciò che si ama è sempre molto difficile. Quindi mi riferirò - a costo di non essere originale(ma chi dice che si debba per forza esserlo?) - all'ultima emblematica frase del film: Silencio.