Dopo la morte della moglie, Otto, un sessantenne scorbutico e cocciuto, è costretto a lasciare il lavoro che ha svolto per quasi quarant'anni e per questo comincia a pensare di farla finita. Ogni suo tentativo di uccidersi, però, viene sventato o mandato a monte dalle intromissioni dei suoi nuovi vicini, esuberanti e chiassosi, con cui poco per volta finisce per fare amicizia.
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Scialbo remake che copia quasi passo passo la trama dell'originale svedese del 2015, Mr. Ove.
Il trionfo del sentimentalismo, del qualunquismo e del pressapochismo ed anche un grande attore come Tom Hanks può fare poco per risollevare una pellicola nè carne nè pesce... Peccato! hanno cercato di rendere i personaggi di contorno più simpatici e la trama meno "spigolosa" ma nel contempo il film perde di personalità e brio, anche per la durata maggiore nonostante...
abbiano tagliato tutta la parte di Sonia dopo l'incidente che da invalida su sedia a rotelle riesce a fare grandi cose ed essere amata ed apprezzata dagli studenti e dalla comunità anche grazie alla caparbietà di lui...
La versione originale, Mr Ove, è DECISAMENTE MIGLIORE. Se potete EVITATE questo brutto remake e andate dritti all'originale. Molto più intenso, molto più coinvolgente, molto più vero. Qui gli attori sono FORZATAMENTE anticipatici; il problema è che questa antipatia, si percepisce molto bene e anche la parte di Hanks è palesemente tirata, senza appeal.
Film insulso,con tematiche trite e ritrite.Personaggi retorici e stereotipati.tom hanks fa quello che puo' ma non basta.Mezzo voto in piu' per lui.Senno' sarebbe un 4
I coniugi Hanks producono un film buonista, consolatorio e piacione confezionato in modo smaccatamente ruffiano, manipolativo e strappalacrime. Comunque la sindrome del sopravvissuto com'idea di base lo differenzia d'apparenti analogie con "Gran Torino" (Eastwood 2008), "Qualcosa è cambiato" (Brooks 1997), ecc. https://quinlan.it/2023/02/15/non-cosi-vicino/
Si piange a dirotto per due ore singhiozzando. Non esagero, uno dei film più tristi della storia del cinema (Philadelphia in confronto è l'Esorciccio) Film affatto ottimista, positivo e con il lume della speranza. Cupissimo, ansioso.Non si sorride (e parlo di sorridere) neanche per un millesimo di secondo in 126'. E poi troppe, davvero troppe citazione al (nettamente superiore) e molto simile "Gran Torino". E poi davvero troppo, troppo lungo.Inutilissima e leziosa la parte sulle lezioni di guida per non parlare dell'irritante digressione sul transgender che il protagonista adotta. Un peccato perché la prima parte con i ricordi della moglie sono meravigliosi e straziante.Ma, ribadisco, troppo lungo e troppo amaro. Si esce dal cinema distrutti. Meglio di film che non lasciano nulla eh ma davvero la piacevolezza, il sapore dolce di aver visto un capolavoro in questo caso non c'è