paranormal activity (2007)

L’America, ai minimi storici, non sa più cosa inventarsi. Che Spielberg faccia il talent scout e se ne vada ormai a reperire filmati amatoriali in giro è l’ultima goccia in un deserto d’idee. Tra un po’ il genere erotico verrà sostituito da porno casalinghi girati tra moglie e marito tra le pareti domestiche, e a cui qualche vecchio rin********to della New Hollywood apporrà il proprio nome.

Francamente, potevamo far a meno di veder annoverare tra i nuovi registi emergenti un uomo di 38 anni portato al successo per essersi dilettato in casa a provare la telecamera dopo averla acquistata.

Il tema dei fantasmi catturati da immagini registrate risulta anche inquietante, ma la storia è ridicola. Se forzatamente si può dare un briciolo di credibilità a “The blair witch project”, dove ci si è persi e filmare è necessario per avere luce spostandosi nel bosco, e a “Rec” in cui tutto avviene in una notte con una giornalista che insegue lo scoop, in questo film si passano volutamente settimane rinchiusi aspettando il fantasma formaggino che viene a spaventarti di notte. E il tizio non la smette mai di tenere il giocattolino acceso, anche nei momenti di crisi di lei o in cui crede che possa trovarsi veramente in pericolo.

No comment sul finale, manco coi negri negli anni sessanta.