parc (2008)

Qualcuno dovrebbe spiegare a questo Arnaud Des Pallières che certe cose è meglio lasciarle perdere,a meno che non si possiedano le doti di un certo Lynch o di Haneke.
E’ infatti a dir poco desolante il guazzabuglio che riesce a propinarci questo pseudo-autore francese,il quale ammassa un’infinità di argomenti per poi non perseguirne neppure uno con la giusta dovizia.Il suo stile compiaciuto è a dir poco irritante,il film è spezzettato,non segue un preciso ordine cronologico tentando così di spiazzare e depistare lo spettatore in continuazione.Il giochino riesce per un po’,le attese infatti sono alte,non ci vuol però molto per concludere che il film non ha nulla da dire.
E’ ridicolo notare che a perdere il bandolo della matassa per primo sia proprio il regista,fagocitato dagli insensati meandri della sua pietosa creatura,sospesa tra scolastiche accuse al mondo borghese,superficiali influenze socio-politiche,personaggi inconcepibili mossi da motivazioni a dir poco bizzarre,qualche scenetta di sesso che si spinge (molto leggermente) oltre il consueto limite e un uso smodato di voce narrante e tappeto sonoro giusto per darsi definitivamente la zappa sui piedi.
Vorrebbe essere un lavoro criptico,contorto ed elegante,forse addirittura sperimentale,in realtà è un pasticcio senza mezzi termini.