Una segretaria fugge con 40.000 dollari e si rifugia in un motel gestito da uno strano ragazzo molto timido. Quando la donna viene assassinata sotto la doccia...
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Può l'omicidio passare da uno stato giallo, mistery o noir ad un altro terrificante, horror e psicologicamente distruttivo? Nel 1960 Alfred Hitchcock pensava di sì, riconfigurando la figura del mostro ad una presenza terrena e comunemente identificabile, senza dimenticare di traslocare le atmosfere gotiche all'ambiente contemporaneo. Le influenze odierne a base di sangue, violenza e killer sociopatici si fa fatica a contarle, ma PSYCHO rimane sicuramente un punto cardine dell'horror moderno e del thriller psicologico, generi specifici che oggi appaiono unificati grazie a degli sdoganamenti e a delle sensibilizzazioni di cui l'autore britannico ha quasi tutti meriti. La costruzione della trama ruota attorno ad un McGuffin, quella del personaggio clou invece si ramifica nella psicoanalisi, principalmente sfruttando le conoscenze del complesso di Edipo, ma nonostante tali espedienti, ridondanti nel periodo americano di Hitchcock, balza agli occhi e alla mente anche un sentore di novità relativa e conseguentemente assoluta, diventata decisiva ed imponente da lì a poco tempo.