Le storie di due delinquenti, un pugile e una coppia di rapinatori di tavole calde si intrecciano in quattro storie di umorismo e violenza nel tempo stesso.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Opera gigionesca, in cui Quentin Tarantino si sollazza nel mettere in scena una schiera di personaggi ai limiti della macchietta, che s’incrociano, s’incontrano-scontrano dando luogo a situazioni grottesche e demenziali, ove la violenza è resa –senza un minimo di autocompiacimento-parodia di se stessa e il Caso, sardonico e cinico nello scombinare i piani terreni, è rappresentato come il motore di tutto. Tra ritmi serrati, dialoghi irresistibili imperniati sul “non-sense” e sulla stupidità umana, trovate “nouvelle-vagueiane”, espedienti “hitchcockiani”, intreccio “a puzzle”di kubrickiana memoria (cfr.“The killing”) e una miriade di altri richiami, “Pulp fiction” costituisce l’esempio di come si può reinventare il cinema, attingendo alle fonti del cinema stesso; e di come si possa dare nuova linfa a queste manipolandole e contaminandole ma, soprattutto, giocando con esse. Un film tecnicamente impeccabile (tempisticamente perfetti, nell’imprimere tensione drammatica, i movimenti repentini della mdp nonchè i primi e primissimi piani), che si vale di un cast stellare di attori in grande spolvero e di una colonna sonora accattivantissima. Giustamente assurto a “cult”.