Il commentatore televisivo di una grossa rete nazionale di Los Angeles, Howard Beale, stanco e sfiduciato, viene condannato all'eliminazione poichè l'indice di gradimento è sceso di troppo. Tuttavia, prima di congedarsi, senza preavviso ai colleghi e ai superiori, Beale annuncia il proprio suicidio davanti alla telecamera.
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VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO: Miglior attrice straniera (Faye Dunaway)
VINCITORE DI 4 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior regista (Sidney Lumet), Miglior sceneggiatura (Paddy Chayefsky), Miglior attore in un film drammatico (Peter Finch), Miglior attrice in un film drammatico (Faye Dunaway)
Dopo Orson Welles che nel '41 analizzò i devastanti poteri della stampa, ci pensa Sidney Lumet a focalizzare sul nuovo mezzo di propaganda e condizionamento mondiale: la televisione. Così nasce Quinto potere, in inglese Network, una storia di anchormen che si tinge di nero. Non esaltante, ma modernissimo in quanto a tematiche: si pensi solo a quanti uomini di spettacolo si servono della televisione per predicare la loro filosofia o quanti ne vengono fatti fuori perchè non hanno un audience soddisfacente (almeno però non vengono uccisi). Ed ora aspettiamoci Sesto potere, un film sulla gigantesca ragnatela mondiale: Internet.