segnali dal futuro (2008)

Alex Proyas autore del bellissimo "Il corvo" , ma soprattutto di film con elementi fantastici, riesce con "Segnali dal futuro" a confermarsi ad altissimi livelli.
Il film del 2008 è una clamorosa nota positiva della Cinematografia americana, insomma tale prodotto gode di scarsa fama, poi il titolo è poco allettante, ma basta "spulciare" un po' la trama e notare che fra il cast spunta imperiosamente il nome del magistrale Nicolas Cage baluardo essenziale, principale del progetto Proyas per percepire la grandezza del film.
La pellicola colma di adrenalina fa suoi vari generi, in pratica questo non è solo (assolutamente) un film di fantascienza, in esso si mescolano i caratteri del genere Horror, Thriller, il mistero, la tensione sono elementi quasi sempre presenti.

"Segnali dal futuro" inizia alla grande, la trama è compatta e allo stesso tempo molto intrigante, il tutto è il preambolo di una storia aggrovigliata che sfocia spesse volte nell' inquietante…
Gli attori, oltre il sempre convincente e magnetico Cage da segnalare e da celebrare anche gli altri; "Segnali dal futuro" continua la sua corsa verso il sublime presentando una fotografia sontuosa "sillabata" da colori magnifici che riecheggiano un qualcosa di "anormale" e di suggestivo, il ritmo è altissimo, lo spettatore sarà dunque degnamente intrattenuto.
La sceneggiatura ottima nel complesso non mostra ponderose pecche, il tutto fila sempre in buon modo, il tutto in pratica è accattivante, narrazione a tratti geniale, varie quindi le scene artificiose che evocano la presenza stagnante dell'impossibile (come quella dell'aereo, davvero spasmodica!), i dialoghi sempre di classe incrementano in modo pressoché evidente e meccanico le qualità generali del film americano.

"Segnali dal futuro" dopo una prima parte esplosiva riesce nell'ultima a mantenere intatto il ritmo e soprattutto l'interesse; l'investigazione, l'interpretazione circa i numeri verso la fine assume un fascino grandissimo e i richiami teoretici/religiosi innalzano il tutto, verso la magniloquenza.
Il finale sprona la mente a valicare tutte le superficiali concezioni circa la morte dell'uomo e ci regala un vero e proprio trattato dottrinale inoltrando. mescolando idee riguardo il paradiso e gli ipotetici "parallelismi" della vita umana che potrebbe registrarsi anche in altre galassie lontane dalla nostra immaginazione… Studio della cognizione…

Pellicola sottovalutata, un giorno,sarà sicuramente risollevata da intellettuali e cinefili in cerca di emozioni e di abissali sbocchi contenutistici, in questo caso offerti alla grande da una regia sopra le righe, perfetta nelle scene catastrofiche e idilliaca nella terminale sequenza sinonimo di ambiguità e di eccellenza…