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Il più sorprendente dei cinque corti presentati alla quattordicesima edizione del Far East Film Festival: THE DECISIVE MOMENT. Un crudele dramma raccontato in stile documentaristico che tratta la vita di un fotografo denunciando l'etica dei media, riallacciando un episodio brutale del passato con l'incapacità del presente di essere un ottimo fotografo freelance com'era stato precedentemente. Tratto da una storia vera, il giovane regista si concentra non solo sull'aspetto psicologico del protagonista Zio Cheung (interpretazione eccezionale) in contrasto con la freddezza di Blackie, ma soprattutto sull'aspetto cinematografico, dove la fotografia non è solo la seconda protagonista del film, ma ha un ruolo di tutto rispetto all'interno della parte tecnica. Il titolo sembrerebbe essere una vera e propria citazione al photo book di Henri Cartier-Bresson, il carpe diem della fotografia mondiale, richiamando lo stile bressoniano che nel mondo freelance è diventato comandamento a cui non si può, anzi non s deve sgarrare: pena l'esclusione dai giochi.