Un agente di polizia retrocesso assegnato a un ufficio di smistamento chiamate è in conflitto quando riceve una telefonata di emergenza da una donna rapita
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Un film statico ma ansiogeno , con un grande Gyllenhaal ... Un poliziotto sotto indagine e perciò distaccato al 911 , riceve la telefonata di una donna in pericolo ... Si tratta del remake americano di un film danese di qualche anno fa che aveva colpito così tanto la fantasia di Jake Gyllenhaal da convincerlo ad acquisirne i diritti . Nonostante la perenna staticità della scena , con tutta la vicenda che si svolge nello spazio limitato della sala operativa di un centralino , la tensione non manca e si mantiene su di un discreto livello , soprattutto grazie alla monumentale prova d' attore di Gyllenhaal , unico ed assoluto protagonista , che in una pellicola priva di azione come questa riesce a far sfoggio di tutta la sua bravura e di tutte le sue espressioni . Il ritmo e la conseguente angoscia calano un po' intorno alla metà , con qualche reazione piuttosto esagerata e poco comprensibile da parte del protagonista , per poi risalire con il colpo di scena che mira a sorprendere lo spettatore meno smaliziato . Nell' originale poi si possono apprezzare anche le voci al telefono di alcuni noti attori ( come Ethan Hawke e Peter Sarsgaard ) , anche se spesso solo per brevi scambi di battute . A dirigere un film del genere ( e non l' avrei mai pensato ! ) è stato chiamato Antoine Fuqua , un piccolo maestro del Cinema Action , che non potendo far muovere gli attori è costretto a far muovere la telecamera e a spostare continuamente le inquadrature per donare un po' di dinamicità a questa pellicola . Nel complesso comunque si tratta di un film certo ben poco movimentato ma abbastanza ansiogeno ed avvincente da meritarsi un discreto 6,5 .
Molto, forse troppo simile all'originale danese The Guilty però anche questa volta funziona. Ritmo serrato, angoscia crescente e soprattutto un ottimo protagonista.