umberto d. regia di Vittorio De Sica Italia 1952
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umberto d. (1952)

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locandina del film UMBERTO D.

Titolo Originale: UMBERTO D.

RegiaVittorio De Sica

InterpretiCarlo Battisti, Maria Pia Casilio, Lina Gennari, Memmo Carotenuto, Elena Rea

Durata: h 1.31
NazionalitàItalia 1952
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1952

•  Altri film di Vittorio De Sica

Trama del film Umberto d.

Un anziano funzionario ministeriale in pensione non se la passa particolarmente bene dal punto di vista economico e da quello degli affetti. Vive infatti solo, con un cane e la domestica. Le scarse risorse economiche non gli consentono più quale decoro di vita consono alla sua cultura e al suo decoro. In un soprassalto di dignità decide allora di togliersi la vita per non essere più di peso agli altri, ma sarà il suo cane ad riconciliarlo involontariamente con il mondo.

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Voto Visitatori:   9,07 / 10 (96 voti)9,07Grafico
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Voti e commenti su Umberto d., 96 opinioni inserite

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maxbld  @  21/08/2014 11:43:05
   10 / 10
Qui siamo oltre il film, questo lavoro ne trascende i limiti, supera il concetto di cinema. Umberto D. è un'opera d'arte e la cinepresa è lo strumento che l'artista ha usato per crearla. Non c'è voto immaginabile: qui il giudizio deve lasciare il posto alla meraviglia, ad una stupefatta contemplazione senza commento. Nessuno di noi può pretendere di dire "questo film è bello" o "questo film è brutto": questo non è un film, è oltre, è metacinema. Ogni voto sotto il 10 è insufficiente, dovremmo dare undici! È intollerabile, IMAO, che qualcuno parli di lentezza o giudichi la performance degli attori, ma andiamo, non fatemi ridere!! Cos'è poi un film lento? Basta con questo assurdo aggettivo. Ho visto film di Ozu dove un'inquadratura durava minuti e avrei voluto che fosse stata più lunga. La lentezza non è certo un attributo da usare per descrivere un film, parliamo piuttosto di film noioso, che non trasmette emozioni, ma per favore facciamola finita con 'sto fastidiosissimo clichè del film lento!!

:-) Ciao.

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Ultima risposta 21/08/2014 14.25.08
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aladino  @  03/01/2011 16:17:03
   6½ / 10
Non capisco una media così alta per un film che trovo un pò troppo melenso, oltre che noioso in alcune parti. Sufficienza abbondante, ma nulla di più.

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/01/2011 16.29.03
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rob.k  @  04/12/2010 16:08:57
   7 / 10
Se un film con una trama simile fosse proposto oggi, verrebbe subito accusato di essere lacrimoso e mieloso... Forse visto nell'ottica degli anni '50 può avere un valore superiore. Attori scarsucci.

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Ultima risposta 04/03/2011 23.41.39
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bulldog  @  17/05/2010 22:49:09
   8 / 10
E' un altro apprendere , quando si è vissuti a lungo.
Le cose si ripresentano, ma hanno avuto molto tempo, si trasformano.
Hanno una luce diversa, meno scintillante, attenuata, ma carica di forza.
Di che cosa si sono impregnate nel corso degli anni?
Qua e là sono emese, per poi essere respinte, dimenticate.
Ma adesso hanno fatto ritorno, come una nuova generazione, con un tale rigoglio da suscitare in noi vergogna per questo presente debilitato.
Certi particolari possono anche essere spariti, ma solo alcuni; ve ne sono altri che stanno sbocciando, altri ancora sul punto di appassire, prima che sopraggiunga un 'estrema fine.
Le connessioni interiori si affievoliscono.Certe durezze si smussano, altre si notano solo ora per via di quell'affievolirsi.
La vecchiaia si sgranchisce e si augura di diventare eternità.

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Ultima risposta 17/05/2010 22.51.21
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Buba Smith  @  10/05/2010 15:04:27
   3 / 10
Che schifo... ******* santa... Ma stiamo scherzando... 9.35 a sta roba??

Io veramente non riesco a trovare niente di bello in questa pellicola...

Il mio voto tra l'altro non è quello che avrei voluto mettere veramente. Non avrei esitato un secondo a mettere 1. Ma data la posizione in classifica ho ritenuto opportuno alzarlo di 2 voti.

Ma veramente è da 1... La noia qui fa da padrona.

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Ultima risposta 30/06/2010 23.27.53
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Paolo70  @  30/04/2010 17:27:48
   6 / 10
Film che racconta il triste dramma di una persona anziana, sola e con una crisi esistenziale che vive in una stanza affittata all'interno di un appartamento. Il film mi ha annoiato per diverse fasi e poi trovo che gli attori non recitano molto bene.

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JOKER1926  @  29/04/2010 21:06:47
   7½ / 10
Quello del 1952 di Vittorio De Sica, "Umberto D.", resta ai nostri giorni un esempio mastodontico di Cinema, fra tecnica ed eleganza, lo spettatore è catturato attraverso una storia cupa, assai drammatica.
A immedesimarsi nelle vesti di personaggio principale un pensionato che beffardamente è stato soggiogato dalla frenetica società che viaggia ad alte velocità polverizzando il "riparo" di un desolante anziano e portandolo pian piano in una miseria materiale, lungo l'arduo viaggio ombra luminosa un cane di nome Flaik che risulterà essere decisivo per l'uomo.
Umberto Domenico Ferrari, interpretato da un perfetto Carlo Battisti riesce sempre a farsi apprezzare dal pubblico; la regia è intelligente nel proporre una figura così asciutta, ma dall' immenso impatto mediatico. Raffigurata in modo sublime una società, quella italiana, rappresentata comunque in modo primario da Roma, collage di una miriade di originali personalità.
Vittorio de Sica oltre alla sceneggiatura compie un grosso lavoro tecnico, da apprezzare ad esempio la nitida fotografia e ovviamente gli attori.


"Umberto D." è una pellicola neorealista che comunque non disdegna di calarsi (alcune volte) nella retorica e cerca di architettare un corposo alone di dramma, insomma il film a tratti, seppur affascinante, è artificioso, in linea di massima non Parlerei di difetto oggettivo.

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Ultima risposta 23/06/2010 21.11.05
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  31/10/2009 11:47:31
   9 / 10
Cadono le pagine da un calendario; come foglie dai rami, perdono di colore le domeniche. Le stesse, che tempo prima ridevano verdi sugli alberi, ora rispondono al domandare d’un vento intonando un’arida e triste melodia.
La casa esorta a nuovi amori, a volti nuovi: vendere il proprio tempo (l’orologio), le proprie parole (alcuni libri), non basta ancora: le vecchie mura, sorde alla voce di chi le ha abitate sin d’ora, sono già in via di ristrutturazione.
Dove andare?
Una visita alla mensa dei poveri, una notte in ospedale, una passeggiata al parco.
Elemosinare è troppo indignitoso, per chi ha lavorato per una vita intera.
Cosa resta? Flaik, l’amico fedele, compagnevole, solo a sua volta.
Cosa resta? Un treno che arriva e non ripartirà mai più: l’impulso di levarsi, un morso, il fuggire via.
Cosa resta?

Vivere (dall’altra parte del pianeta, “Ikiru” di Kurosawa, quasi un coevo grido del dolore senile, uscirà lo stesso anno); un abbraccio, ridere, correre, tremare di paura.
D’una pigna, sola che giace nel mezzo d’un parco resta… il gesto di chi la lancia e di chi la rincorre.

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Ultima risposta 24/11/2010 17.55.37
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inferiore  @  31/07/2009 06:43:46
   8 / 10
Finalmente mi decido di guardarlo per intero questo tanto decantato capolavoro del neorealismo firmato De Sica.
Un film sincero che trasporta benissimo all'interno di quegli anni di crisi, un film sulla solitudine che mostra la vita di un pensionato senza ormai più ambizioni che può contare solo sull'affetto del suo amato cane e sull'amicizia della giovane vicina di stanza. La sua voglia di vivere verrà messa però a dura prova dall'enorme difficoltà economica.
Il film è senz'altro ben girato, senza retorica e con degli ottimi attori. Risulta attuale anche oggi.
De Sica espone la sua visione cruda e realistica del quotidiano prendendo come capro espiatorio un anziano e comune signore.
Nel finale un segno di ottimismo si intravede bello forte, però la malinconia del protagonista ci accompagna anche dopo la visione.

Se devo dirla tutta mi aspettavo un film diverso, meno cinico (forse perchè non conosco granchè il neorealismo) e con qualche lacrimuccia in più. Non mi ha emozionato più di tanto, non mi ha segnato nel profondo.
Odiosa ed irritante la colonna sonora.
Rimane un bel film, non un capolavoro.

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Ultima risposta 02/08/2009 23.58.51
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pinhead88  @  04/04/2009 18:56:54
   7½ / 10
un grande affresco del neorealismo.De Sica ci regala una storia semplicissima in grado di regalare forti sensazioni.

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Ultima risposta 04/04/2009 21.55.38
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BlackNight90  @  04/01/2009 01:48:09
   10 / 10
E' doloroso guardare film come questo. Fa male, evoca emozioni così forti da non riuscire a trattenere le lacrime e il tutto con una semplicità, una genuinità così disarmante che è impossibile rimanere indifferenti. Umberto D. è una riflessione sulla solitudine, sulla più amara delle solitudini, quella dovuta all'indifferenza, l'essenza della disumanità, al disprezzo di chi si trova in condizioni più agiate. Umberto D. è un film "sociale" sul dopoguerra, ma la sua forza, oltre alla sua empatia, è quella di rappresentare un sentimento comune a tutte le epoche, a tutte le società: la miseria e l'indifferenza del protagonista sono quelle che è possibile vedere anche per le strade, se solo ci sforzassimo ad aprire gli occhi, la sofferenza inevitabile della vecchiaia è possibile vederla anche nelle persone anziane che conosciamo, negli ospizi (io ne ho visti alcuni)...Umberto D. è un doloroso invito alla solidarietà, l'affetto che a volte le persone non sono in grado di dare, mentre gli animali spesso possono: chi ha un cane, come me, può confermarlo.
De Sica spiazza lo spettatore, la povertà del protagonista si riflette negli scenari di Roma, straordinario Carlo Battisti nel suo unico film da attore, fondamentale il cagnolino e bravissima la giovane attrice amica di Umberto. Strazianti le musiche. Capolavoro immortale.

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Ultima risposta 24/01/2009 14.33.56
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  27/12/2007 21:52:01
   10 / 10
Non ho trovato le parole adatte per descrivere questo capolavoro di De Sica, lessi che non ha la perfezione di "Ladri di biciclette" ma a me invece pare che sia proprio "Umberto D." il film perfetto rispetto l'altro, perfetta è la fotografia e talmente semplice la storia ed il modo di raccontarla che è impossibile non associarla immediatamente alla realtà di un qualsiasi anziano dei tempi del dopoguerra. Vittorio in questo film ad empatizzare con il pubblico al posto dei bambini ci mette il cane, questo simbolo di compagnia, il simbolo che gli salverà la vita ed il resto son nodi alla gola....Ah De Sica..

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Ultima risposta 28/01/2008 20.15.16
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