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Film che ti rimane dentro, come detto in un commento sottostante. Celentano, in stato di grazia, tira fuori dal cilindro un film unico, confuso, caotico, commovente ( indimenticabile la morte dell' operaio) kitsch e leggermente misogino. Sembra anche essere un atto di accusa del molleggiato contro la figura della donna cinica e materialista figlia del suo tempo.
Nonostante la discutibile riedizione del 2008 ( comunque unico modo per vederlo) e' ancora un film che circola e si vede pochissimo anche perché il suo autore ne proibi' a lungo tempo ogni forma di commercializzazione come se volesse proteggere una sua creatura: e avendolo visto posso confermare che e' la stessa sensazione che ho avuto io dopo la visione pur non essendone l' autore ,quindi si "Yuppi Du" e' veramente qualcosa di cui andare fieri e custodire gelosamente.
Bellissime anche la scena del ballo e quella della passerella sull' acqua con una Rampling al top del suo splendore e come non la si rivedra' mai più in seguito.
Alla sua opera seconda da regista,Celentano(anche co-sceneggiatore)tira fuori un prodotto inclassificabile,quasi alieno nel panorama italiano.E non solo del periodo.La trama non è che un esile pretesto per una messa in scena di numerini surreali,gag elementari che però a freddo,almeno a tratti sono innegabilmente divertenti,squarci da cinema sperimentale underground e tocchi degni di Bunuel (i tentativi di distrarre Adelaide,il flashback sull'aggressione a Napoleone e alla ragazza).Tutto ovviamente condito dal tipico egocentrismo e dalle tipiche massime da Celentano(ecologia,pacifismo,confronto tra classi ).Alla fine più che il potere negativo del denaro a emergere è più la visione misogina della donna materialista e ingannatrice,ma rispetto ai lavori futuri come "Joan Lui"qui la tracotanza e la regia caotica e iperframmentata funzionano.E funziona la rappresentazione dei milanesi come figure grigiastre e ingessate.Solo tre i numeri musicali,anche in inglese.Il migliore è quello che da il titolo al film,con Celentano che danza con la Rampling mezza svestita(al top della bellezza).Immancabili attori di colore,fortunatamente non doppiati in modo idiota.Il finale dove Felice tratta per la figlia,è di una spregiudicatezza sia notevole che discutibile.Indubbiamente il miglior film diretto dal molleggiato,prima che egocentrismo e qualunquismo si impossessassero di lui.E uno dei film più particolari del cinema nostrano.A dispetto del gran successo,dopo l'uscita al cinema Celentano non lo fece uscire in cassetta,e rimase invisibile per un decennio.Fu poi trasmesso tra l'87 e il '97 su Canale % e Italia 1.E nel 2008 il regista lo editò in dvd in un'edizione accorciata e con nuove musiche,ed effetti digitali orribili e inutili.Un'idea insensata,che ha deluso enormemente tutti.Da vedere rigorosamente in versione originale,anche se non è certo facile trovarla.
interessante vedere come piccoli capolavori come yuppi du hanno una media così bassa, vi consiglio di restare tra i vostri "mattoni" magari americani, con la media del 10 spaccato.
Yuppi du è un grandissimo film. Tante sone le tematiche trattate (amore, inquinamento, morti bianche ecc). Bisogna riuscire a captare tutti i significati di questa pellicola. Io sono un fan del molleggiato...ma mentre vedevo il film ho cercato di pensare che tra gli attori non ci fosse celentano, in modo tale da riuscire a trarne un'interpretazione più oggettiva possibile. E come speravo le mie aspettative non sono state deluse: questo musical mi è piaciuto moltissimo. E' un film che ti resta dentro, perciò consiglio a tutti di vederlo.
A più di dieci anni dal curioso(ma fallimentare al botteghino)"Super-rapina a Milano",Celentano ritenta la carta della regìa assumendone quasi ogni controllo tecnico,e inserendo nel film dei passaggi strambi e stralunati che sembrano ricordare i suoi show televisivi di massimo successo.La commistione tra musica e immagini è perfetta,la fotografia rende bene il grigiore di città come Venezia e Milano e alcune sequenze(il ballo tra Celentano e la Rampling al ritmo della canzone del titolo,la morte dell'operaio sul suo luogo di lavoro)rimangono memorabili.A convincere di meno sono certi virtuosismi registici che rimangono insensati,e il tono indeciso da prendere per dare al film un'idea unitaria e coerente che possa almeno dare un senso alle emozioni dello spettatore da adottare:il senso dell'assurdo e l'imprevedibilità scaturita da certe sequenze spiazzano(a tratti)felicemente,ma la morale del film è poca cosa,e la ricerca dell'originalità a tutti i costi presente in quasi tutta la pellicola,va persa in un finale fiacco e tirato per le lunghe.Nel bene e nel male,comunque,in questo film c'è quasi tutto l'ingenuo Celentano pensiero,comprese alcune stoccate contro l'invadenza della civilà cittadina ai danni dell'ambiente atmosferico,e il materialismo che offusca il candore di tanti ideali sperati.Visti i risultati dei suoi film successivi,"Yuppi Du",risulterà il film più personale e sincero del Celentano regista,anche se privo della poesia raggiunta da alcune delle sue celeberrime canzoni.
Boita di misure cosmiche! Fatto in maniera assurda! Un film orribile da evitare assolutamente! L unica nota positiva sono le attici femminili ma non basta... Peccato per Cele che mi piace come attore ma questo è un film di mer.da!
Il migliore film del Celentano regista (e attore). Rozzo, kitch, surreale, involontariamente comico, il possiede una propria freschezza e vitalità, nonostante gli anni che si porta sulle spalle. Belle le parti musicali.
L'ho visto anche io su sky nella versione restaurata per la prima volta. Film atipico per Celentano che oltre a essere protagonista firma anche la regia di questo Yuppi Du. Film riuscito a metà che, secondo me, presenta un cast mediocre e una regia da dimenticare, oltra alla trama che può sembrare incasinata, ma in realtà è piuttosto stupida.
In compenso le parti musicali le ho trovate bellissime, con alcune pernsate davvero originali, geniali, quasi surreali, vedi la danza di Charlotte Rampling sulle note di yuppi du, o tante altre sequenze. Presenti critiche alla società e alle condizioni dei lavoratori, per un film che viaggia sulla linea di pensiero Fellini, ma che non può essere minimamente accostato a quest'ultimo.
Certo è che in questi ultimi anni, vista anche la pochezza del nostro cinema, stanno facendo rivivere svariate pellicole considerate cult (?). Che al contrario andrebbero lasciate nell'oblio in cui sono precipitate.
Visto per la prima volta in questi giorni, dato che sky ne trasmette la versione restaurata. Il film mi ha lasciata perplessa, probabilmente mi aspettavo qualcosa di di pù o semplicemente di diverso. E' una favola fin troppo surreale ambientata in una grigia e allo stesso tempo variopinta Venezia. Buona la fotografia e mi sono molto piaciute la parti musicali. Poco convincente Claudia Mori, sempre affascinante invece C. Rampling.
Strano film di genere sperimentale concepito da Celentano...ma quando si vuole fare un film del genere si deve essere molto bravi...purtroppo qui c'è riuscito a metà! Molte sequenze sono di scarso livello e ridicole...in particolare quella al bar! Sono realizzate male forse anche perche il cast è di bassissimo livello! Tutto viene lasciato alla confusione e al non senso...la sceneggiatura non aiuta e non sorprende! Cult?per chi?
Favola allegorica (a tratti) che combina surrealismo e misticismo hippie, l'amore per i sottogeneri e cultura alta messa insieme (da Pupi Avati a Jodorowsky), cromatismi kitsch e manierismo quasi felliniano, Lewis Carroll e altro ancora. Anche se il narcisismo di Celentano si fa talvolta sentire, soprattutto verso il finale, è il suo film più curioso e originale. A cominciare dalla Venezia fuori-tempo raccontata con surreale enfasi, e la morte dell'operaio - davvero toccante, che sfiora un tema assai attuale (quello della sicurezza nel mondo del lavoro). La Rampling che danza nuda è memorabile e bellissima. Irresistibile cameo di Jack La Cayenne, prodigioso ballerino molto noto alla Rai
Beh a parte la recitazione "bizzarra" di celenatno che noi tutti conosciamo, io in questo film trovo molto buona la regia, ho trovato il film curato in tanti piccoli dettagli, insomma da quel punto di vista è stato una vera sorpresa.
Ad essere sincero, di questo film ne ho un vago ricordo. Come contenuto Celentano risalta quel suo moralismo spicciolo non dissimile dalle sue prediche televisive, senza tuttavia arrivare ai livelli insostenibili di altre sue pellicole come Geppo il folle o Joan Lui. Dal punto di vista visivo invece la confezione è estremamente curata nei dettagli tecnici ed anche lo stile bizzarro e surreale dona al film una varietà espressiva sorprendente. Molto buone le prove degli attori: dall'eterea Rampling ad un simpatico Lino Toffolo.