La serie ha un cast e una trama diversa per ogni episodio, pur mantenendo un tema comune: l'incedere ed il progredire della tecnologia, l'assuefazione da essa causata ed i suoi effetti.
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Purtroppo dopo tre stagioni e uno speciale al limite della perfezione "Black Mirror" compie un netto passo indietro. Chiariamo subito che anche questi sei episodi sono di ottima qualità e mediamente superiori alle tante serie spazzatura passate per capolavori che passano su Netflix o altre reti. Purtroppo si nota un calo di idee che porta alcuni episodi ad essere delle varianti di altri già visti in precedenza, in particolare "Arkangel" e "Crocodile" riprendono il tema della memoria già visto ad esempio in "The Entire History of You" senza apportare particolari novità, mentre "Hang the DJ" sembra una copia soft di quel gioiello assoluto che è "San Junipero". Gli altri episodi sono migliori, anche se con alcune riserve. "USS Callister" non è per niente male, piacevole il chiaro omaggio alla fantascienza classica che però lo porta quasi ad assomigliare più ad una parodia, pur non tralasciando di mostrarci l'aspetto malato dell'animo umano. "Metalhead", bistrattato da tanti, è bello come capitolo a sè, ricordando molto (anche nella fotografia) i vecchi film di fantascienza; certo non si vede quel cinismo nel mostrarci le deviazioni della mente umana che è il vero marchio di fabbrica di "Black Mirror" e l'episodio in questione si riduce più a pellicola sci-fi "qualunque", seppur qualitativamente buona. Poi c'è "Black Museum", questo sì episodio davvero bellissimo in tutto e per tutto.
Ora non ci resta che sperare che con la prossima stagione (se ci sarà) "Black Mirror" ritorni ai fasti di un tempo.