Nel lungo elenco della nuova generazione di attori, che ultimamente hanno conquistato Hollywood, spicca lo strano nome di Shia LaBeouf, un losangelino purosangue, dotato di grinta e di personalità fuori dal comune, che, prima di arrivare al successo, ha dovuto affrontare un percorso di vita personale molto problematico e difficile.
Amato dalle sue ammiratrici per quel certo fascino un po' spavaldo e un po' ingenuo da adolescente cresciuto troppo in fretta, Shia Saide LaBeouf è nato a Los Angeles l'11 giugno del 1986.
Il padre, Jeffrey LaBeouf, veterano della guerra in Vietnam, un po' hippie e un po' maneggione, ha svolto diversi mestieri: è stato clown e mimo, venditore di hot dog (su un carrello rubato ad una cameriera di un albergo) e spacciatore di marijuana.
La madre, Shayna Saide, è una ballerina di origini russe/ebree che, in seguito ad un infortunio ad un ginocchio, ha dovuto abbandonare la carriera artistica e improvvisarsi disegnatrice di spille e bigiotteria.
Jeffrey LaBeouf, divenuto cocainomane, ha trascinato il piccolo Shia a vivere alcune esperienze non propriamente edificanti, portandolo con sé ad assistere ad alcuni film di guerra per fargli acquisire la consapevolezza delle sue esperienze in Vietnam, oppure facendolo assistere ad alcune sedute dell'A.A. (anonima alcolisti), che frequentava per tentare di disintossicarsi o, ancora, iniziandolo al fumo della marijuana, coltivata in proprio in un piccolo campo vicino all'autostrada. Tutte esperienze che hanno condotto Shia a diventare, in seguito, un fumatore accanito e un abile giocatore di carte.
Anche la sua carriera scolastica non è stata propriamente felice: in quanto appartenente ad una piccola minoranza di bianchi, è stato, spesso, fatto oggetto di atti di bullismo da parte dei compagni. Questo, al di la dell'aspetto negativo, l'ha avviato alla cultura hip-hop, facendolo diventare un tipo spavaldo, in possesso di un linguaggio pesante ed eccessivamente grossolano.
L'uso di droghe di cui faceva largo uso ha portato suo padre a divorziare dalla moglie quando Shia aveva circa dieci anni, costringendo la donna ad andare a vivere da sola con il figlioletto, in una situazione di quasi completa indigenza economica, in cui anche il più piccolo lusso era precluso.
Verso i dodici anni di età, vedendo un suo coetaneo recitare in una serie Tv, Shia scopre di avere una in sé una vena artistica da soddisfare, e con l'aiuto della madre si mette alla ricerca di un agente con l'intenzione di farsi assumere.
Lo trova, sfogliando le pagine gialle, nella persona di una certa Teresa Dahlquist, una signora che aveva acquistato di recente la Beverly Hecht Agency e aveva bisogno di giovani aspiranti attori per avviare e potenziare la sua attività.
Intuendo nel giovane Shia delle notevoli potenzialità, la Dahlquist decise di accoglierlo tra i suoi pochi clienti.
Il giovane aspirante attore comincia così ad esibirsi in pubblico, intrattenendo con originali spettacolini i distratti clienti di alcuni coffee club.
I primi guadagni gli consentono di iscriversi alla 32nd Street/USC Visual and Performing Arts Magnet Center, una scuola pubblica specializzata in arti visive e dello spettacolo, dove si diploma nel 2003.
Esordisce nel 1994 nel mondo dello spettacolo che conta, prestando la sua voce al personaggio di Asbel nel cartoon giapponese "NAUSICAA DELLA VALLE DEL VENTO", mentre nel 1998 ottiene il suo primo piccolo ruolo nel film di Paulette Victor-Lifton "MONKEY BUSINESS", a cui seguono alcune parteciapazioni in diverse serie televisive e a vari film per la tv; fino a quando la Disney, conscia del talento del giovanissimo attore, allora sedicenne, non lo ingaggia per il ruolo di Louis Stevens, il protagonista della serie televisiva, targata Disney Channel "Evan Stevens".
La serie comincia ad essere trasmessa, sul canale della Disney degli Stati Uniti, il 12 giugno 2000 protraendosi fino al giugno 2003, quando il serial viene interrotto.
Shia LaBeouf è presente in tutte le 66 puntate del serial e con la sua interpretazione ottiene i primi importanti riconoscimenti, come il Dytime Emmy Awards.
Il successo conseguito presso il pubblico dalla serie tv induce la Disney a trarne un film televisivo, trasmesso subito dopo la definitiva chiusura del programma, interpretato dallo stesso LaBeouf, dal titolo italiano "UNA FAMIGLIA ALLO SBARAGLIO".
Nel 2003 il diciassettenne attore viene scelto per interpretare, accanto a Sigourney Weaver, il film per ragazzi "BUCHI NEL DESERTO", basato su una novella Louis Sachar.
Quando il film viene proiettato nelle sale, LaBeouf viene notato dal talento di Steven Spielberg, che comincia a segnalarlo come interprete ad alcuni colleghi e si rivolgerà a lui nel 2007, quando si tratterà di scegliere il protagonista del thriller "DISTURBIA".
Sempre nel 2003 Shia partecipa con un piccolo ruolo al film di Troy Miller, "SCEMO E PIÙ SCEMO - INIZIÒ COSÌ", e successivamente viene ingaggiato per un ruolo nell'action movie al femminile "CHARLIE'S ANGELS PIU' CHE MAI", al fianco di star del calibro di CAMERON DIAZ, Drew Barrymore e LUCY LIU.
Questi lavori gli fanno salire un altro gradino della scala del successo, successo che gli arriderà di lì a poco, con una serie di film decisamente apprezzati dai suoi molti estimatori.
Il 2003, inoltre, è l'anno in cui, dopo aver conseguito il diploma, Shia si iscrive alla prestigiosa Alexander Hamilton Academy of Music di Los Angeles.
Nel 2004 è in compagnia degli androidi e delle intelligenze artificiali di "IO, ROBOT", di Alex Proyas, interpretato accanto a Will Smith.
Nel 2005 affianca KEANU REEVES nell'action/fantasy "CONSTANTINE", di Francis Lawrence, tratto dal fumetto "Hellblazer" della DC Comics, nel ruolo del ragazzo che spalleggia nelle sue avventure il detective del soprannaturale John Costantine, un ruolo importante e significativo nella storia raccontata dal film.
Successivamente ne "IL PIU' BEL GIOCO DELLA MIA VITA", seconda regia dell'attore-regista Bill Paxton, Shia interpreta Francis Ouimet, un ragazzo ventenne di umili origini, amante del golf, che nel 1913 realizza la sua più grande aspiarazione: giocare gli US Open e battere il suo idolo, il grande campione inglese Harry Verdon.
Con questo ruolo la sua carriera acquista una dimensione più consistente, tanto da cominciare ad essere considerato una tra le star più promettenti della sua generazione.
Un altro ruolo che lo mette ancora più in luce presso il pubblico e presso Steven Spielberg è quello di Dito Montiel giovane, (da adulto interpretato da Robert Downey jr.) in "GUIDA PER RICONOSCERE I TUOI SANTI", film autobiografico dello stesso Dito Montiel, un giovane scrittore newyorkese trasferitosi in California che, costretto a tornare nella casa paterna da una telefonata della madre, nel quartiere del Queens, al capezzale del padre, gravemante malato, rivive la sua adoscenza e soprattutto l'estate dell'86, che ha segnanto il suo destino e quello dei suoi amici.
Subito dopo Emilio Estevez gli fa intepretare il ruolo di Cooper nel biopic "BOBBY", in cui si raccontano le ultime ore del Sen. Robert Kennedy, assassinato prima di diventare Presidente, attraverso le storie della gente che quella sera affollavano l'Ambassador Hotel di Los Angeles, dove tramontò definitivamente il "sogno" americano.
Nel 2007, come già accennato, Spielberg si ricorda di quel faccino adolescenziale, adocchiato qualche anno prima e costantemente seguito nella sua carriera cinematografica, e lo chiama a ricoprire il ruolo del protagonista nel thriller "DISTURBIA", di D.J. Caruso, che narra le gesta di un ragazzo un po'"esuberante" a scuola, il quale, costretto a trascorrere 90 giorni di arresti domiciliari per aver picchiato un professore per ingannare il tempo, hitchcockianamente si mette a spiare i vicini, convincendosi che tra i dirimpettai si nasconda un pericoloso serial Killer; il tutto inframmezzato da un'adolescenziale love story con una bella vicina di casa.
Niente di nuovo, ma Shia è veramente molto bravo per la naturalezza con cui riesce a muoversi sia nelle scene più "leggere" che in quelle più propriamente d'azione e di suspence.
Nel 2007, inoltre, presta la sua voce al personaggio di Cody Maverik nel film d'animazione "SURF'S UP - I RE DELLE ONDE", ed al videogame che ne viene tratto, "Surf's up"; successivamente è Sam Witwcky, il ragazzo che in "TRANSFORMERS", di Michael Bay, si adopera per salvare il pianeta dalle lotte intestine tra le razze aliene degli Autobots e dei Decepticons.
Film che si affianca all'omonimo film d'animazione, a cui, ancora una volta, presta la voce.
Anche per questo film è Steven Spielberg che caldeggia la sua partecipazione.
Ormai lanciatissimo nell'Olimpo cinematografico, dopo i successi ottenuti con le prcedenti produzioni, nel 2008 Steven Spielberg decide di dirigere egli stesso il suo pupillo nel quarto capitolo delle avventure di Indiana Jones: "INDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO", in cui Shia è il figlio dell'anziano archeologo che aiuta il padre a fronteggiare agenti sovietici alla ricerca del famoso teschio di cristallo.
I sui più recenti impegni sono: la partecipazione al film corale "NEW YORK, I LOVE YOU", un film in dodici brevi episodi sul tema dell'amore, ambientato ognuno in un diverso quartiere della città e diretto da altrettanti registi, tra i quali troviamo le giovani attrici Nathalie Portman e SCARLETT JOHANSSON, al loro esordio dietro la macchina da presa. L'episodio interpretato da LaBeouf è ambientato nell'Upper East Side, un quartiere di Manhattan.
Nel secondo, il thriller "EAGLE EYE", di D.J. Caruso, troviamo Shia nel ruolo di un giovane disadattato che ha perso, in circostanze misteriose, il fratello gemello, il che porta, in seguito, lui e sua madre ad essere sospettati di terrorismo, mentre i loro cellulari continuano a squillare incessantemente.
Intanto è annunciato il quinto capitolo delle avventure di Indiana Jones.
Il giovane attore è anche un promettente filmmaker: nel 2004 ha scritto e diretto, insieme al suo amico Lorenzo Eduardo, il corto "Let's Love Hate", che ha riscosso un ottimo successo al Chigaco International Children's Film Festival e al Newport International Film Festival.
Musicista di un certo talento, Shia è un batterista che si è fatto apprezzare durante le esibizioni a fianco dell'MC G-Money al Viper Room.
Shia, che in ebraico significa "dono di Dio", ogni tanto non riesce a smentire il suo burrascoso passato: nel novembre del 2007 è stato arrestato a Chicago in evidente stato di ebrezza, quando si è rifiutato di allontanarsi da un grande magazzino, come gli era stato, ripetutamente chiesto da un vigilante.
Clicca il nome del film per visualizzarne la scheda
Biografia a cura di luisa75 - ultimo aggiornamento 16/01/2009
Ordine elenco: Data Media voti Commenti Alfabetico
in sala
archivio