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Il nuovo film di Riccardo Milani, regista noto per il suo impegno nel mondo delle fiction, sembra lo specchio reale della situazione politico-sociale attuale: "onorevoli" corrotti, paese allo sbando, "poteri forti" (interpretati in un simpatico cameo dei registi Pupi Avati e Lina Wertmuller) e servizi segreti deviati, mentre sullo sfondo la burocrazia e il protocollo annaspano.
Il canovaccio della storia, di per sé non è originalissimo: la tematica dell'uomo semplice che si ritrova al potere, dispensando pillole di saggezza e trovando soluzioni inaspettate quasi fossero una panacea, è abusata in letteratura e nel mondo del cinema. Un antesignano potrebbe essere il mitico Bertoldo, tratto dai racconti di Giulio Cesare Croce, ovvero un villano che si guadagna la stima del re dei longobardi Alboino, mentre nel mondo del cinema il goffo John Goodman si ritrova dai nightclub di Las Vegas a Buckingham Palace.
Il Peppino Garibaldi, presidente della Repubblica per caso, interpretato con verve e professionalità da Claudio Bisio, è un sempliciotto che ama pescare, rifugge le responsabilità, adora i bambini e i libri e ha buoni principi.
Entrato come una colomba nel mondo dei serpenti della capitale, però, proprio con i suoi modi di fare naif conquista la gente, che ha contatti con lui quasi sempre davanti alla televisione durante gli abbondanti pasti.
La storia è gestita con i toni della commedia satirica e talvolta con quelli della farsa. Le gag del film non sono certo originali e a tratti la vicenda appare sottotono. Kasia Smutniak, la protagonista femminile, non appare a suo agio in una pellicola leggera e di conseguenza fa scadere alcune scene "comiche" in coppia con il protagonista maschile.
Tra l'altro la scena di inserire una storia d'amore tra i protagonisti, seppure su toni farseschi, finisce inevitabilmente con lo spezzare il ritmo della pellicola, limitando il discorso di denuncia sociale che è particolarmente sostenuto per gran parte del racconto filmico.
Buone le interpretazioni di tutto il cast, dal "velenoso" e misterioso agente dei servizi segreti impersonato da Gianni Cavina, alla mamma hippy della Smutniak, interpretata da Piera Degli Esposti.
Commedia che segue poco gli schemi "classici" del film leggero all'italiana, sicuramente destinata a un buon seguito popolare per l'attualità della tematica proposta, ma non certo destinata a rimanere negli annali della cinematografia nazionale.
Più che sufficiente.
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Recensione a cura di peucezia - aggiornata al 20/03/2013 12.17.00
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