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Questa pellicola è una di quelle che molti registi o produttori della nuova Hollywood dovrebbero prendere da esempio. Bassissimi costi, una unica location e quello che più conta un buon attore, capace di tenere la scena per più di 80 minuti.
La storia si basa su un manager senza scrupoli in continua crescita, grazie anche alla sua sfacciata ipocrisia. Come tutti i giorni Stuart "Stu" Shepard (Colin Farrell), effetua la sua telefonata alla propria amante, Kelly (Radha Mitchell), dalla solita cabina telefonica, per evitare che la moglie, Pamela (Katie Holmes), scopra la tresca attraverso il cellulare. Questa volta però dopo aver riappeso, il telefono squilla ma all'altro capo lo aspetta un serial killer (Kiefer Sutherland), deciso a fargli passare il peggior giorno della sua vita. Tenendolo sotto mira con un fucile di precisione, gli fa capire che se riattacca, se chiama aiuto e soprattutto se non confessa i propri peccati al mondo e alla moglie, per lui sarà la fine.
Una girandola di eventi porta anche la polizia e soprattutto i media ad assediare la cabina telefonica, allorchè il nostro Stu si trova letteralmente tra due fuochi.
Buona la regia, nello specifico personalmente ho apprezzato molto la tecnica di suddivisione delle inquadrature sullo schermo, anche se ricorda molto la serie tv "24", e non credo sia un caso la partecipazione nel film dell'attore/produttore (Kiefer Sutherland) della suddetta serie. Geniale non mostrare il cecchino, farne sentire solo la voce e inquadrare la cabina da diverse finestre dei palazzi circostanti, risulta forse essere la tecnica più efficace per creare tensione nello spettatore.
La sceneggiatura risulta ben scritta e capace di tenere lo spettatore incollato alla poltrona senza cadute di tono. Buone le interpretazioni degli attori, dal già citato Farrell al capitano di polizia Ramey (Forest Whitaker).
Insomma non un capolavoro, ma sicuramente un buon film di un regista che deve assolutamente rifarsi un nome dopo aver "ucciso" il Batman di Tim Burton. Forse per questo gli ultimi due suoi lavori (Tigerland e quest'ultimo appunto), sono stati girati a basso budget.
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Recensione a cura di Logan - aggiornata al 03/11/2003
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