Voto Visitatori: | 5,30 / 10 (68 voti) | Grafico | |
Voto Recensore: | 8,50 / 10 | ||
Nel 1974, Tobe Hooper scioccò intere platee con il suo capolavoro "Non aprite quella porta". Con un budget irrisorio, il regista texano realizzò un vero e proprio cult della cinematografia horror, presentando al pubblico uno dei Movie Maniac più affascinanti della storia, Faccia di Cuoio.
Nel 1986, Hooper si ritrovò (pressato dai fan del film) a girare un seguito del suo successo, con (prima di tutto) un budget molto più sostanzioso e (soprattutto) con decisamente più esperienza. Infatti, dopo ottimi lavori come "Quel motel vicino alla palude", "Le notti di Salem" e "Poltergeist - Demoniache presenze", Il regista di Austin fu chiamato a realizzare un nuovo capitolo di un film che lo lanciò sia come cineasta, sia come regista rivoluzionario dell'horror low budget.
Questa parte seconda di "Non aprite quella porta", ci narra la disavventura di Stretch, bella e giovane DJ della radio locale di Dallas (Texas) che senza volerlo registra, all'interno della sua trasmissione radiofonica, il massacro di due giovani che avevano chiamato il programma di Stretch per passare il tempo a fare qualche scherzo. La giovane DJ trovandosi in difficoltà chiede aiuto allo stravagante sceriffo Lefty (parente di una della vittime del primo episodio) che inizia a dare la caccia ai massacratori, fermamente convinto che siano lo stesso gruppo di persone che 14 anni prima avevano terrorizzato il Texas, una famiglia di cannibali assassini composta da 3 fratelli, il cui elemento più pittoresco è un energumeno con una maschera armato di motosega.
Qui Tobe Hooper stupisce perché, nonostante le aspettative e la trama, la pellicola assume le forti tinte di una dark comedy. Hooper sorprendentemente crea una sorta di parodia del suo cult. Questo non intacca l'elemento horror del film, che è comunque presente e in alcune scene al cardiopalma (soprattutto con l'entrata rocambolesca in scena di Leatherface che in questa edizione italiana viene presentato come "Faccia di pelle" e non più "Faccia di cuoio").
Hooper riesce nel suo intento di sorprendere, di colpire e di provocare. Dopo anni e anni di insistenti richieste circa la realizzazione del un seguito di "Non aprite quella porta", Tobe quasi a spregio fa ciò che nessuno si aspettava, una versione comica della storia horror che gli ha dato la fama. Si percepisce una certa sofferenza da parte di Hooper che magari aveva in testa altri progetti e che, invece, si è ritrovato a girare un sequel (a 11 anni di distanza) voluto più dalla massa che da lui stesso. Ed ecco la provocazione: "Volete un sequel? Bè, allora beccatevi questo".
Inutile dire che il film fu sommerso da critiche negative e ancora oggi divide in due le opinioni, perchè c'è anche chi apprezza questo seguito provocatorio di Hooper trovandolo geniale. Questa recensione è incentrata su quest'ultima linea di pensiero, il film può piacere o meno, ma è quasi innegabile la genialità e l'originalità di Hooper nel voler realizzare una versione comica di "Non aprite quella porta".
Comunque, come detto in precedenza, l'elemento horror non viene abbandonato del tutto e lo si può notare nelle scene al limite del grottesco all'interno della "casa degli orrori", il luogo dove la carne umana viene lavorata e venduta alla folla durante le partite dei Dallas da Drayton, il fratello maggiore della famiglia Sawyer.
Il cast presenta grandi nomi come Dennis Hooper ("Apocalypse Now"), Bill Moseley (che "qualche" anno più in là interpreterà il mitico Otis de "La casa dei 1000 corpi"), Jim Siedow ("Non aprite quella porta"), Caroline Williams e, nella parte di "Faccia da pelle", Bill Johnson.
Le prove degli attori in generale sono più che soddisfacenti e gli effetti di Tom Savini riescono a dare il giusto senso dell'orrido.
"Non aprite quella porta parte II" (titolo originale "The Texas Chainsaw Massacre 2") è l'esempio lampante di come l'intuizione di non prendersi troppo sul serio sia una brillante idea per riuscire a colpire nel segno e realizzare un'ottima pellicola che sa mescolare la commedia con l'horror, dando vita ad un trash/grottesco.
Pellicola che, come già detto, divide le opinioni; non si può deprecare chi critica negativamente questo film perchè sotto una certa ottica è oggettivamente "brutto", ma non si può nemmeno non rispettare chi invece l'ha trovato geniale, originale e provocantore come poche pellicole al mondo.
Gli amanti del trash, su una scala da 1 a 10, danno due voti: uno per la qualità cinematografica e uno per la valutazione trash. Di solito i due voti sono tremendamente discordanti tra di loro. In questa recensione abbiamo analizzato la pellicola seguendo un'ottica trash. In virtù di questo, come qualsiasi pellicola trash che si rispetti, è doveroso dire che cinematograficamente è un film orribile, ma in ottica trash è un capolavoro che ha pochi rivali.
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Recensione a cura di HollywoodUndead - aggiornata al 07/05/2012 10.50.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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