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Dopo "X-Men" e "Superman returns", il regista Bryan Singer (già noto soprattutto per "I soliti sospetti") si avvicina ad un genere completamente diverso, mantenendo lo stile che era riuscito a infondere ai personaggi dei film precedenti.
Il colonnello Stauffenberg è un ufficiale leale che ama il suo Paese, ma guarda inorridito l'orrore che Hitler sta portando avanti, senza che nessuno riesca a fermarlo. Nel 1943, mentre si riprende dalle ferite subite in combattimento, si unisce a un gruppo di ufficiali inseriti nei ranghi del potere che cospirano contro il dittatore. La tattica perpetrata prevede di usare lo stesso piano di emergenza di Hitler per consolidare il Paese nell'eventualità della sua morte, denominato Operazione Valchiria. Stauffenberg riceve una promozione e potrà avvicinare più facilmente il dittatore; sarà lui a dover posizionare una bomba il più vicino possibile all'obiettivo. Questa operazione mostrerà un coraggio estremo di uomini tutto sommato normali, e soprattutto mostrerà al mondo che molti tedeschi disapprovarono l'operato di Hitler e si mobilitarono per fermarlo sacrificando la loro vita.
Bryan Singer è un appassionato dei molteplici avvenimenti accaduti durante la Seconda Guerra Mondiale; lo ha sempre interessato studiare il Terzo Reich, e "Operazione Valchiria" gli ha dato la possibilità di tracciare un ritratto realistico di quegli anni. La vicenda è stata portata all'attenzione di Singer dallo sceneggiatore Christopher McQuarrie, che ha fatto ricerche più approfondite sulla storia, realmente accaduta, del colonnello Claus von Stauffenberg e di un cospicuo numero di ufficiali che diedero vita ad una Resistenza Tedesca per assassinare Hitler e, con un colpo di stato, rovesciare il governo nazista.
Il regista ha dichiarato che uno dei motivi che lo hanno indotto a realizzare il film è stato far conoscere questa vicenda a chi ancora la ignorasse. Non tutti i Tedeschi sostennero Hitler, ci furono numerosi oppositori che si ribellarono. Ognuno di loro era convinto che il cancelliere fosse una calamità per il Paese ed un grave danno per la stessa Germania; esistevano molti gruppi che segretamente o apertamente si opposero all'operato del dittatore. Tra questi, si possono ricordare il gruppo di studenti riuniti sotto il nome della famosa Rosa Bianca, che sacrificarono la loro vita nel distribuire volantini in cui si condannava il governo nazista e si chiedeva che fosse rovesciato.
L'attentato del 20 luglio 1944 fu solo uno dei tanti che si cercò di mettere a segno: fin dal 1936 ci sono numerose testimonianze della volontà di molti di volere uccidere Hitler. Tacciati come traditori per molti anni, Stauffenberg e compagni sono oggi considerati per il loro coraggio e il loro sacrificio.
Il film è stato girato a Berlino, nello specifico nel quartiere di Benderblock. La città è stata ricostruita da allora, ma qualche edificio è ancora lì, come la casa in cui visse Stauffenberg. Per ricreare l'atmosfera notturna della Berlino di quel periodo, dove la gente doveva tenere le luci spente e le tende abbassate per il rischio di bombardamenti, le luci, o meglio la scarsa illuminazione, sono state canalizzate per ottenere l'effetto voluto. Un'altra peculiarità è l'utilizzo del colore rosso, che non solo era il colore del partito nazista, ma negli intenti del regista ben rappresentava quel regime sanguinario; così man mano che la storia procede, la tonalità del rosso si fa sempre più accesa per sottolineare l'avvicinarsi di un dramma che si conclude nel sangue.
Perno su cui poggia tutta l'operazione è la figura del colonnello Stauffenberg (Tom Cruise), un uomo comune che compie azioni straordinarie. La sua forza derivava dai valori che portava con sé, ovvero la dedizione al proprio Paese, alla famiglia e, soprattutto, a ciò che era giusto. Era una figura misteriosa, uccisa a soli 36 anni, di cui ancora oggi non si sa molto, anche se non ci sono dubbi che fosse un uomo di una spiccata moralità.
L'intrigo è posto in primo piano anche dalla musica, che scandisce le situazioni drammatiche grazie all'accento posto dal suono dei tamburi.
"Operazione Valchiria" è un film che mette in luce un altro punto di vista, quello di chi ha cercato di far capire al mondo che non tutti i tedeschi erano come Hitler.
Una postilla positiva in un mare di sangue.
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Recensione a cura di Francesca Caruso - aggiornata al 09/02/2009
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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