Voto Visitatori: | 7,66 / 10 (22 voti) | Grafico | |
Inizia con una musica dolce e accattivante accompagnata da un coro infantile ma è un film duro e implacabile questo "Polisse" scritto, diretto e anche interpretato da Maïwenn Le Besco.
Protagonisti della storia i poliziotti del reparto Unità di Protezione dell'Infanzia di Parigi troppo spesso alle prese con casi limite di violenza, abuso e tanto dolore.
Concepito come un docufiction con pochissimo spazio per la colonna sonora e molto dialogo alla maniera dei primi film di Kechiche e secondo gli antichi dettami della cinematografia di Von Trier, il film parte dall'idea di una fotografa reporter (la stessa Le Besco nascosta sotto un paio di grandi occhiali e abbigliata come una "nerd") di montare un servizio giornalistico sul lavoro di questa squadra speciale.
La regista si sofferma sui tanti casi che sono sottoposti all'attenzione degli agenti: troppi abusi sui minori di qualsiasi ceto sociale (con una prevalenza di membri della media o addirittura alta borghesia con "amicizie" altolocate, come avviene per un genitore che riservava alla figlioletta delle attenzioni particolari), sfruttamento o induzione alla prostituzione, violenza carnale e conseguente aborto da parte della adolescente violata. Immagini di una discesa all'inferno continua, testimoniata dalle troppe scene girate in notturna in quartieri periferici (ad esempio la scena girata nel campo nomadi) o con cielo plumbeo e grigio.
La tensione continua che gli agenti della squadra vivono sul lavoro si ripercuote inevitabilmente sulle loro vite private e così ognuno di loro ha una vita disturbata caratterizzata da cattivi rapporti col compagno o con i figli o scarsa accettazione di sé, come avviene per la poliziotta anoressica che fa a pugni con la sua esistenza fino all'autodistruzione.
Tuttavia la regista è abile a presentare le varie dinamiche all'interno del team e come la figura della fotografa da lei interpretata sia l'elemento estraneo ma capace di far scaturire nuove situazioni (tra la fotografa e uno dei poliziotti nasce un sentimento che influirà sulle relazioni all'interno della squadra).
Bravissimi tutti gli attori, in un piccolo ruolo l'italiano Riccardo Scamarcio, ovvero l'ex marito della fotografa Melissa al secolo Maïwenn Le Besco.
Bell'esempio di cinema sociale.
Commenta la recensione di POLISSE sul forum
Condividi recensione su Facebook
Recensione a cura di peucezia - aggiornata al 17/05/2012 13.40.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
Ordine elenco: Data Media voti Commenti Alfabetico
in sala
archivio