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Voto Recensore: | 9,50 / 10 | ||
Al solo pensiero di modificare anche una delle parole abilmente scritte da William Shakespeare molti rabbrividiscono. Per questo tutte le diverse trasposizioni cinematografiche di "Romeo e Giulietta" si sono attenute il più possibile al copione originale, andando solo a spostare la scena dal teatro al cinema.
Baz Luhrmann, invece, ha avuto il talento e il coraggio necessari per dare un volto nuovo, moderno alla più famosa storia d'amore.
Le due famiglie nemiche dei Montecchi e dei Capuleti vivono a Verona Beach, Sud America al giorno d'oggi e ricordano dei clan mafiosi. Girano sempre armati i ragazzi appartenenti alle due famiglie e le loro sparatorie non fanno che mettere in continuo pericolo la gente del luogo. Esibiscono i simboli della religione cattolica in modo esasperato e fin troppo appariscente: dalle camicie kitsch che ritraggono il volto e il corpo di Gesù Cristo, alle raffigurazioni della Madonna sulle pistole, per non parlare degli enormi crocifissi che fanno assomigliare le stanze più a lussuosi sepolcri che a camere di abitazioni. D'altronde il fanatismo religioso è sempre stato causa di odio e ciò che l'opera di Shakespeare e ovviamente anche il film di Luhrmann vogliono condannare è proprio l'odio.
Una condanna che riesce a colpire nel segno poiché lo spettatore arriva a disprezzare in prima persona i capifamiglia Montecchi e Capuleti e il loro odio, causa della morte dei due giovani protagonisti del film e di conseguenza della loro storia d'amore.
Al giorno d'oggi è difficile immaginare due persone che provino amore vero in pochi istanti e che, dopo pochi giorni di conoscenza, arrivino a preferire la morte a un'esistenza priva dell'oggetto del loro amore; eppure in pochi riescono a sfuggire all'incanto della storia di Romeo e Giulietta.
Luhrmann decide di farli conoscere ad una festa in maschera e la scena che li vede insieme per la prima volta è una perla del cinema. Lui porta una maschera da cavaliere, lei ha scelto una veste bianca e delle ali da angelo. Entrambi stanno osservano i pesci in un acquario, quando i loro sguardi si incontrano da una parte all'altra del vetro sotto le note di Kissing you di Des'ree. Subito dopo il bacio in ascensore e, a fine serata, la dichiarazione d'amore in piscina. Poesia. Perfezione.
Nonostante l'ambientazione moderna, Baz Luhrmann ha scelto di utilizzare i dialoghi originali nel suo film.
È una scelta interessante, quanto complessa da attuare. Difficile immaginare due ragazzi nell'era della tv, degli sms e del "+" tra due nomi pronunciare frasi come "Se io profano con la mia mano indegna questo santuario è un peccato gentile". Eppure Baz Luhrmann c'è riuscito: i dialoghi sarebbero potuti risultare paradossali, fuori dal contesto, freddi; e invece non si avverte nessun distacco con le ambientazioni. E' ovvio che non stiamo assistendo a una situazione realistica, il regista vuole che lo spettatore si renda conto che sta seguendo una storia narrata su un palcoscenico (che in questo caso è la televisione) per un pubblico. Quelle parole sanno di favola e contribuiscono a rapire lo spettatore; escono fluide dalle labbra dei due giovani innamorati, naturali, quasi che quei sentimenti non si possano esprimere in altro modo se non con quel linguaggio inusuale.
Certo, il merito va anche ai due protagonisti: non avremmo potuto desiderare interpretazioni migliori di quelle regalateci da Claire Danes e Leonardo di Caprio. Padroneggiano il testo shakespeariano senza alcuna difficoltà e riescono ad emozionare con uno sguardo: i meravigliosi occhi della Danes passano dalla curiosità al terrore, dalla gioia penetrante al dolore lacerante; quelli di Di Caprio sono lo specchio della forza e della debolezza di Romeo, del suo ardore, della sua rabbia o della sua serenità e purezza d'animo.
"Romeo + Giulietta" è un film che travolge ed emoziona dall'inizio alla fine in modi diversi. Difficile trattenersi dal ridere della "maschera" di Mercuzio, così come è quasi impossibile frenare le lacrime nel vedere il dolore dei due protagonisti ed il loro addio ancor più straziante nella versione cinematografica, poiché Baz Luhrmann fa svegliare Giulietta nell'istante in cui Romeo ingoia il veleno per un ultimo, tragico sguardo. Nonostante la storia sia conosciuta da tutti e nonostante il finale sia stato annunciato nelle prime frasi del film, come nella tragedia di Shakespeare ("Figli di quei nemici senza altra via d'uscita / due innamorati, segnati dalle stelle, si tolgono la vita."), lo spettatore soffre ogni istante insieme ai due giovani, quasi sperando in un lieto fine.
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Recensione a cura di Corinna Spirito - aggiornata al 09/02/2011 11.03.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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