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Un filmetto un po' troppo piattamente televisivo ... Durante una cena a cui partecipa Hercule Poirot , un uomo muore per apparenti cause naturali , ma quando in una cena successiva il fatto si ripete , le celluline grigie del piccolo detective belga si mettono in moto ... Questo film diretto da Gary Nelson fa parte di una serie di pellicole prodotte dalla televisione americana CBS negli Anni '80 , tutte basate sui romanzi di Agatha Christie . La cosa più curiosa di questa trasposizione cinematografica è che la vicenda è insolitamente ambientata nel presente invece che nel periodo tra le due guerre mondiali . Probabilmente si tratta di un escamotage per ridurre i costi di produzione , eliminando le spese per la ricostruzione storica . Anche le locations sono adattate ai tempi ed alle mode , essendo trasportate dalle campagne inglesi addirittura ad Acapulco ! La trama risulta abbastanza avvincente grazie alle solite false piste ablmente disseminate dalla giallista britannica . Certo , l' atmosfera moderna è molto meno fascinosa e la confezione è un po' troppo smaccatamente televisiva , sembra quasi di assistere ad una puntata de " La signora in giallo " ! Peter Ustinov comunque è sempre un protagonista affidabile , anche se i suoi Poirot cinematografici sono certamente migliori . Tony Curtis è adatto al ruolo del vecchio divo che vuol fare ancora il galletto , mentre il resto del cast risulta abbastanza anonimo , quando non antipatico , come nel caso di Jonathan Cecil , che fa passare il Capitano Hastings per un povero citrullo ... Diciamo che è un lavoro da 5,5 .
E' il primo film per la tv tratto dalle opere della Christie e con protagonista Ustinov che mi capita di vedere, e non è proprio il massimo.. Il cambio di location da Londra ad un'anonima Acapulco non porta i benefici sperati e anche l'intreccio giallo non è di prima qualità tanto che il momento finale dello svelamento dell'assassino è per una volta poco appassionante. Tra le poche cose da salvare c'è sicuramente la verve giovanile di una solare Emma Samms e la simpatia del protagonista, sempre pronto a bacchettare amabilmente il capitano Hastings, suo pavido ma adorabile aiutante. Solo per appassionati.
E' finora il meno bello di quelli che ho visto tratti dalla Christie e si guarda solo perché c'è Peter Ustinov altrimenti sarebbe quasi a livello di quelle schifezze fatte per l'home video. La location in quel di Acapulco avrebbe potuto dare molto di più ma il regista Gary Nelson non ci sa fare molto ed il film si perde in un bicchier di cocktail! La storia è all'incirca sempre quella, che non è comunque da buttar via, ma manca quella atmosfera presente nei più famosi film tratti dalla signora del brivido. Da vedere se vi piace il genere ma senza avere aspettative.