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Stone si è impegnato davvero tanto nella realizzazione di questa pellicola. Lui stesso dichiarò di aver in mente il progetto da tanto tempo. La storia del grande condottiero macedone in fondo lasciava sperare bene. Ma purtroppo non ci stava il geniale Kubrick dietro la macchina da presa, che peraltro con il bellissimo Spartacus poteva offrire un rilevante esempio, assieme a qualche altro peplum anni ’60, a Stone. La storia si accartoccia su se stessa, e a parte le scene di battaglia, veramente rilevanti, il resto è ridondante e confusionario. Farell, nonostante prove notevoli ( in linea con l’assassino e tigerland) tira fuori il peggio di sé, e la sua pessima interpretazione non solleva di certo le sorti di questo film, in cui sono presenti tuttavia degli aspetti tendenti alla spettacolarizzazione ( l’avanzare dell’esercito macedone e persiano a Gaugamela ripreso dall’alto). Un po’ migliori le prove di Kilmer, nei panni del sovrano Filippo e di Antony Hockpins, nei panni dell’anziano Tolomeo che nel film figura come il narratore della storia. E la ridicolaggine di una bisessualità che viene ostentata a tutti i costi, come a voler dimostrare che Alessandro fosse bisessuale. E allora? Qual è la sorpresa? A quei tempi era la norma! Anche suo padre Filippo aveva un amante. Perché non mostrare anche lui allora! Non ha alcuna importanza, almeno per me questo aspetto. Si potrebbe sfumare maggiormente, dal momento che, anche se Alessandro era amico e anche amante di Efestione, l’aspetto più importante da narrare in una biografia storica è il carattere del personaggio e le grandi imprese da lui compiute. I dettagli intimissimi passano in secondo piano. Anche se la narrazione della vita di un personaggio come Alessandro Magno, le cui imprese hanno ispirato condottieri come Cesare e Napoleone, porta inevitabilmente il suo autore ad una sorta di esagerazione (un po’ come nella pittura di storia), critico tuttavia alcuni aspetti non rilevanti alla storia, volutamente ostentati, soprattutto quando il personaggio viene presentato senza verve e senza carattere. Davvero brutto e deludente se penso che qualche mese prima della visione di questo film, avevo letto il bellissimo romanzo Alexandros di Manfredi. Per chi voglia cimentarsi sulla storia di Alessandro (non su un approccio storiografico, intendiamoci), consiglio il romanzo di Manfredi a questo pessimo film.