anche i nani hanno cominciato da piccoli regia di Werner Herzog Germania 1970
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anche i nani hanno cominciato da piccoli (1970)

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locandina del film ANCHE I NANI HANNO COMINCIATO DA PICCOLI

Titolo Originale: AUCH ZWERGE HABEN KLEIN ANGEFANGEN

RegiaWerner Herzog

InterpretiHertel Minkner, Erna Gschwendtner, Gerhard Maerz, Gerd Gickel, Helmut Döring

Durata: h 1.36
NazionalitàGermania 1970
Generegrottesco
Al cinema nell'Aprile 1970

•  Altri film di Werner Herzog

Trama del film Anche i nani hanno cominciato da piccoli

I nani di un istituto di pena si ribellano in una escalation di violenza anche a danno di animali o di altri esseri umani ancora più deboli e indifesi degli insorti.

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Voto Visitatori:   7,68 / 10 (31 voti)7,68Grafico
Voto Recensore:   8,50 / 10  8,50
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Voti e commenti su Anche i nani hanno cominciato da piccoli, 31 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Jokerizzo  @  23/02/2020 22:05:46
   7½ / 10
Film grottesco e particolare di un Herzog alle prime armi!

1 risposta al commento
Ultima risposta 24/02/2020 08.24.53
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DankoCardi  @  25/04/2019 13:10:29
   8½ / 10
C'è una frase emblematica che viene pronunciata da uno degli interpreti: "Ne abbiamo abbastanza della lotta eterna contro la bestia che si annida in ognuno di noi!" Forse è proprio questo il fulcro dell'opera: i nani del film, con la loro follia e la loro innocente crudeltà, sono l'allegoria del male insito dentro di noi...quello che magari non siamo nemmeno consapevoli di avere. Il maestro Herzog (che anche qui non rinuncia a soffermare la macchina da presa sui paesaggi, sua caratteristica) sceglie una ambientazione misera dove si muovono personaggi miseri che sfogano i loro bassi istinti contro ciò che è inerme: la natura, gli animali, i loro simili più deboli. Anche gli animali sembrano partecipare a questa agghiacciante pantomima compiendo crudeltà tra di loro. Il tutto condito in un cupo ed opprimente bianco e nero! Un capolavoro minimalista dentro cui bisogna scavare per scoprire che in realtà è il film che stà scavando dentro noi stessi. Non a tutti può piacere, ma va capito e metabolizzato.

Mattia100690  @  28/08/2017 13:49:35
   7½ / 10
Grottesco, insano, "freak" (chiaro riferimento a Browning). Certamente un esordio fuori dalle righe e coraggioso nel mostrare in maniera grottesca e crudele il pessimismo e la misantropia tipiche della poetica di Herzog. Interessante, vale la pena guardarlo.

GianniArshavin  @  30/01/2016 14:23:01
   7½ / 10
Assurdo e estremamente weird film di inizio carriera per un Herzog già consapevole del suo cinema e delle sue idee, molto più avanti rispetto a tanti suoi colleghi contemporanei.
Questa pellicola grottesca ed estrema è girata tutta in un b/n sbiadito e vede come attori non professionisti persone affette veramente da nanismo. Già questa particolare scelta inquadra la natura folle e anarchica del titolo , e la mancanza quasi totale di trama sottolinea questa intenzione dell'autore.
Come detto la storia è ridotta all'osso , e vede un gruppo di nani in un penitenziario ribellarsi al loro direttore e lasciarsi andare ad ogni tipo di atto vandalico e violento. Da questo abbozzo di storia critici ed esperti hanno estrapolato una feroce critica alla crudeltà umana,che può manifestarsi in qualsiasi individuo ,anche quello più insospettabile.Il regista ha sempre negato interpretazioni metaforiche in riferimento a questo prodotto , ma le tremende immagini e la cattiveria della pellicola (veri animali maltrattati o uccisi...cosa deprecabile)confermano tali chiavi di lettura.
La pellicola scorre molto lentamente e immerge lo spettatore in un incubo visionario fra violenza psicologica e fisica , soprusi ,umiliazione dei deboli e anche una allucinante sequenza con crocifissione che fa rabbrividire letteralmente.
In tutta questa follia visiva la regia di Herzog è già impostata verso lo stile freddo e quasi documentaristico tipico del maestro tedesco. Oltre alla regia il film ottiene un effetto straniante grazie alla colonna sonora , quasi fuori contesto e per questo ancor più efficace.
Dunque un'opera particolare dai molteplici significati ma non adatta a tutti , causa un ritmo bassissimo e una concezione eccessiva ed estrema che potrebbe infastidire un pubblico poco avvezzo a questo tipo di cinema.

DarkRareMirko  @  13/04/2015 01:04:26
   7½ / 10
Film weird di Herzog che mi ha ricordato un pò il primo Waters, con omaggi a Browning; sgradevole, eccessivo (leggasi animali maltrattati, purtroppo), pieno di non sense, quasi senza trama, credo rimandi ad una metafora anarchica e sociale dove soggetti affetti da nanismo presentano certi stessi difetti delle altre persone (e quindi il fatto di essere nani passa in secondo piano?).

Lo stile del regista già c'è, secco, tematico e documentarista; rimane però anche l'atmosfera malata che, oltre 40 anni dopo, ancora spiazza, che non è poco (essendo anche aiutata dal bianco e nero).

Non totalmente esente da colpe (voyeurismo e sfruttamento verso i protagonisti, i già citati animali maltrattati) è un film coraggioso, pesante ed unico che gli appassionati del weird non devono farsi sfuggire.

Melefreghista  @  25/07/2013 14:03:12
   10 / 10
"L'uomo non è certo una bellezza"

Questo film è un pugno nello stomaco che ci spinge a una profonda riflessione: che cos'è il male?
Un gruppo di nani malati (normalmente identificati come gli ultimi, i disadattati, i deboli) si trasformano in criminali senza scrupoli che si scagliano con morbosa cattiveria nei confronti di chi è ancora più inerme di loro (emblematica la scena dei nani ciechi e di violenza sugli animali).
Una situazione kafkiana fuori dallo spazio/tempo.

Capolavoro malato di Herzog.
Bello il dvd con i contenuti extra e il documentario sull'integrazione degli handicappati nella Germania Ovest.

headLag  @  01/07/2013 02:57:03
   8 / 10
Una grottesca e feroce analisi della natura umana, pregna di spunti nichilistici e misantropici; a parte qualche piccolo difettuccio nella forma, l'unica pecca che vi ho riscontrato (imho, piuttosto invadente) è l'eccessiva quantità di "violenza" fine a se stessa, in particolare riguardo agli animali.

BraineaterS  @  13/03/2013 23:35:51
   6 / 10
Di solito il grottesco ci piace, però questo film, probabilmente perché non siamo riusciti a capirlo fino in fondo, ci ha un po' annoiato.
Forse un po' troppo pretenzioso e siamo d'accordo con chi dice che è un film sopravvalutato.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  06/02/2013 15:20:35
   7½ / 10
Geniale metafora della lotta di classe, ma anche un pessimistica fiducia della possibilità che essa riesca. I nani di Herzog hanno infatti i vizi (e le crudeltà) dei "normali".
Spiazzante, a suo modo unico.
Herzog già dimostra una grande padronanza di stile, tra documentarismo cronaca e fughe visionarie.

Badu D. Lynch  @  04/02/2013 12:25:28
   9 / 10
Un film straordinario, un capolavoro che trascende il (classico) concetto di capolavoro. Un'opera nichilista e pessimista. Una pellicola che mette in risalto la normalità umana, ovvero la brutalità e l'istintività della nostra indole. Nani o Giganti che siamo, questa è la realtà. Poi, appunto, dal punto di vista dei nani, il tutto assume un COLORE più incisivo. "La sottolineatura della messa in scena è più spessa".

JOKER1926  @  26/12/2012 13:57:30
   6½ / 10
Si accaparra sotto il suo nome, prontamente, il termine "curioso", il film "Anche i nani hanno cominciato da piccoli" della regia di Herzog.
Per l'appunto, per tutta la proiezione del film, a vincere ogni contrasto nella pellicola tedesca è quel fattore di bizzarria e curiosità che abbraccia pdinamiche e personaggi.
I personaggi, nel frangente, sono dei nani rinchiusi in una sorta di comunità.

"Anche i nani hanno cominciato da piccoli" munisce lo spettatore di una trama molto semplice: nel luogo (indefinito) è in atto una rivolta garibaldina dei nani, l'unico scopo, appare evidente, è quello di distruggere tutto.
Il plot a questo punto è già morto; il resto del film è affidato all'effetto visivo, alla distruzione, al caos.
Nel calderone di Herzog le vittime si accavallano e si intersecano fra esse come in un vero e proprio tunnel rotondo e circoscritto.
Il film non ha mai una prima e una seconda parte; si vive sulle sequenze rocambolesche, sono annullate congiunzioni narrative; manca, a tutti gli effetti, un seguito di trama.
La pellicola del 1970 resta un prodotto cinematografico meritevole di una visione, "Anche i nani hanno cominciato da piccoli" non appare nascondere nel suo ventre alcun tipo di lettura particolare.
Ai nostri occhi il "banchetto" perpetrato da Herzog è un po' fine a se stesso, cosa che è esposto nel film non è altro che la follia e la stravaganza (matta) dei nani, che dopotutto, porta loro a vivere una giornata indimenticabile.
Molte le scene da ricordare, non si scordano facilmente le risate, quasi mefistofeliche, dei nani, e soprattutto, risulta difficile dimenticare le atmosfere , di una fotografia in bianco e nero, che incastra i personaggi in un luogo fuori dai tempi e dagli spazi.
Dalla stesso regista il film è stato definito "oscuro", da vari addetti ai lavori i concetti di "estremismo" pervadono il profilo de "Anche i nani hanno incominciato da piccoli", a nostro parer, entrambe le cose sembrano eccessive, sono altri i film estremi.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  20/12/2012 14:57:39
   6½ / 10
Inclassificabile. Un vero delirio. Resta suggestivo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  14/12/2012 12:58:42
   7½ / 10
Uno dei primi film di Herzog, forse il piu' sperimentale di quelli girati fino ad'ora.
Gia' dagli albori della carriera comincia ad occuparsi delle aberrazioni della natura, delle sue diversificazioni, in questo caso dei nani...
In realta' in questo film ci sono solo nani ed è quindi pensabile che l'intero pianeta sia abitato esclusivamente da essi.
Alcuni di loro sono in rivolta nel tentativo di salvare un loro simile intrappolato da un educatore (?).
Dalla violenza sulle cose si passa a quella verso animali e persone, peraltro se la prendono con due nani ciechi regalando scene di estremo odio e compassione.
Uno dei temi piu' affrontati, forse l'unico veramente affrontato dai nai vendicativi, è quello del Matrimonio.
Si cerca di far accoppiare due di loro, una ragazza tiene in una scatola insetti morti travestiti da cerimonia nuziale e anche quando prendono in mano animali vivi il loro primo pensiero è "facciamoli sposare"...
Il tutto sembra come se fosse impossibile consumare questa promessa di amore eterno, come se fosse solo fumo negli occhi per la societa'...almeno io l'ho vista cosi, come critica estrema.
Un film estremamente sadico e pessimista, difficile da digerire che regala immagini che difficilmente verranno cancellate dalla memoria...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  08/02/2012 14:14:21
   8 / 10
Fin dalle primissime opere Werner Herzog svela una vocazione artistica difficilmente etichettabile.Non fa eccezione "Anche i nani hanno cominciato da piccoli" con i suoi contenuti balzani descritti mediante un logoro bianco e nero.
Un film che dovrebbe fare la gioia di ogni amante del cinema weird,privo di una struttura narrativa fluente che resta solo suggerita nelle linee guida limitandosi ad un accumulo di azioni sempre più scriteriate da parte di un gruppo di nani.
I fatti si svolgono all'interno di quello che sembra un istituto detentivo,scoppia una rivolta che costringe quello che è presumibilmente un responsabile ad asserragliarsi tra le mura di casa con un ostaggio mentre fuori si scatena il finimondo.
L'eccentricità è dichiarata sin dalla scelta degli attori (tutti nani) ,la serie di atti di cui si macchiano rileva un crescendo sregolato coincidente con l'allentamento delle convenzioni civili.L'anarchia durante la scena del pranzo sottolinea la negazione di ogni regola e la regressione ad uno stato irragionevole,in cui crudeltà e indifferenza si riversano nei confronti dei più indifesi con accanimenti contro animali e propri simili.
La cattiveria di cui Herzog satura il suo alienante lavoro è finemente spiacevole,si avverte un compiaciuto sadismo nelle azioni del gruppo di facinorosi che disorienta e non lascia scampo.La colonna sonora rende ancora il tutto più strampalato,ad un accompagnamento musicale in alcuni momenti davvero fastidioso vengono aggiunti sgradevoli suoni reiterati all'infinito come la folle risatina di Hombre,il più piccino dei nani.Anche la scelta della location non è per nulla scontata ,l'isola vulcanica di Lanzarote coniuga infatti un paesaggio da film western a una serie di accumuli lavici degni di un contesto sci-fi.
Le letture cui si presta la storia sono molteplici,potrebbero serbare qualche ulteriore sorpresa se si volesse dare peso alla sequenza in cui il cosiddetto maestro anziché fuggire intraprende un'assurda sfida con un albero rinsecchito.
Comunque sia il nocciolo della questione poggia su un solo concetto,ossia mostrare come il diverso non sia per nulla difforme da ciò che abitualmente viene percepito come allineato ai più comuni canoni sociali.Il merito di Herzog è di raggiungere lo scopo tramite un racconto in cui non sono le virtù dell'emarginato ad essere decantate,bensì i lati più spregevoli della personalità,in tutto e per tutto identici a quelli della gente "comune".La fredda equiparazione concede una pessimistica riflessione sulla natura umana,intrappolata in una spirale esistenziale fatta di odio e violenza senza possibilità di fuga.

Oskarsson88  @  07/12/2010 15:31:37
   5 / 10
non ci ho visto niente di eccezionale

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  27/07/2010 15:15:10
   7 / 10
Pesantino ad essere onesti, nel senso che non c’è una trama vera e propria, ma solo delirio, cattiveria e confusione. La visione vale per quei nanetti simpatici e burloni! Inoltre c’è quella musichetta isterica che suscita ilarità. :D :D
Personalmente non mi ha disturbato né ho colto simbologie o filosofie, per me si tratta di una buona opera folle e sperimentale, tra l’altro girata molto bene.

chem84  @  23/03/2010 15:13:23
   6½ / 10
Un film totalmente fuori dagli schemi, colmo di pessimismo e di situazioni paradossali.
Una bella mazzata che però, alla lunga, stanca un po' nonostante vi siano spunti davvero pregevoli.

lampard8  @  24/01/2010 14:01:46
   7½ / 10
Un esercizio di stile o una pellicola geniale sotto tutti i punti di vista? Io direi che in questo caso in media stat veritas e che Herzog,ancora acerbo voleva fare un film malato, cattivo, allucinato, weird, che strizzasse l'occhio al primo Bunuel. Non è riuscito in pieno nel suo intento secondo me perchè ha voluto strafare, sfornando una pellicola fin troppo surreale e grotesca che ha comunque i suoi punti di alto cinema e si avvale di una regia già ottima.
Splendida la location di Lanzarote, adattissima al contesto e stupenda la scelta delle musiche.

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pinhead88  @  27/12/2009 03:36:54
   8 / 10
Malato,grottesco e anche un po' surreale.un prodotto veramente weird.la più nera delle commedie dove si avverte soltanto il delirio e il caos più totale.I cinque minuti finali sono i più deliranti e geniali.

donfabios  @  20/10/2009 00:01:24
   5½ / 10
a mio parere herzog è, specie in pellicole come queste, sopravvalutato. Metafore sull'umanità, ok; grottesco e delirio onirico, ok. Ma questo film è un pugno in un occhio, nonché un'ora e mezza di monotonia. Poi una serie di maltrattamenti agli animali che nemmeno in una pellicceria cinese...
Ripeto, il vero cinema è bel altro. Se io mi mettessi a suonare coi pugni e i gomiti facendo un'accozzaglia di suoni striduli e urlando gridereste al capolavoro? E non basta mettere i nani per migliorare il film.
Nonostante tutto, riesce abbastanza nel suo intento di disturbarmi, ma il buon Miike mi ha abituato a ben peggio. Poteva "sconvolgere" il pubblico del 69, quello che si terrorizzò con L'esorcista, per intenderci.
sopravvalutato

1 risposta al commento
Ultima risposta 20/10/2009 09.07.27
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  18/10/2009 12:07:46
   7½ / 10
Qualcuno dice che questo film sia una delle più grandi *******te mai fatte (non su questo sito per fortuna),dicendo di aver capito tutto del film e del suo messaggio. Lo compatisco.
"Anche i nani hanno cominciato da piccoli" riesce nel suo intento di disturbare lo spettatore grazie alle risatine,le frasi ripetute e,inutile non dirlo,ai protagonisti nani perché è proprio questa loro caratteristica a rendere il tutto ancora più inquietante. Mentre lo vedevo mi chiedevo continuamente:e se ci fossero delle persone "normali" al posto dei protagonisti? Sarebbe la stessa cosa? No,probabilmente l'effetto disturbante verrebbe attuato. Ma anche in un micromondo come quello del film vale la stessa sorte dei cosidetti "normali",una caduta circolare nella violenza immotivata e nella follia. Ed è emblematica l'immagine finale,se di finale si puo parlare,che ci fa capire che non ci alzeremo più e magari continueremo a ridere anche di questo.
Il film ha vari simbolismi nella pellicola e ha nei protagonisti il punto di forza. Herzog è riuscito a fare,nel 1969,un film unico che se fatto oggi probabilmente susciterebbe ancora più polemiche di quante (non) ha scatenato alla sua faticosa uscita nel '70. Molto belle le canzoni che contribuiscono a rendere il film ancora più malato. Personalmente le scene che diventano semre più crudeli e immotivate non mi hanno scatenato la voglia di staccare dal film ma di certo ho avuto un senso di fastidio per tutta la sua durata. Anche se un bel film, però,c'è da dire che è pesante da guardare e che non è uno di quei film che rivedresti con piacere.
Non una giustificazione per bocciare questo film,sfido chiunque a rivedersi nell'immediato capolavori come 2001 o Barry Lyndon (ho preso quelli Kubrick perché sono film che ritengo capolavori ma anche,soprattutto nel caso di 2001,capolavori pesanti).

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  12/10/2009 21:39:27
   7 / 10
Per coloro che si stessero avvicinano a guardare questo film , premetto che NON è 1 FILM CHE DESCRIVE L'ASCESA DI BERLUSCONI ! :)

Precisato cio', questa pellicola è quanto di piu' disturbante abbia mai visto ( al pari di schramm e pinocchio 964 ) , è di 1 violenza psicologica davvero elevata, folle e malato...1 vero incubo su pellicola girato magistralmente e interpretato in modo superbo x giunta da non professionisti.
IL VOTO è cosi ''basso'' perchè è davvero pesante da vedere, e non credo che lo rivedro' facilmente.
è qualcosa che non si dimentica....

5 risposte al commento
Ultima risposta 29/07/2010 12.39.32
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  03/09/2009 13:03:26
   7½ / 10
In un imprecisato istituto di detenzione per nani scoppia la rivolta; tra gli altri, ce n'è uno che ride. Non voglio convincere nessuno, ma questo esordio di Herzog, per conto mio, è un film surrealista. La messinscena non è certo baroccheggiante come quella di un Bunuel, ma "Anche i Nani hanno cominciato da Piccoli" sposa benissimo il pensiero di Breton pubblicato nel 1924 nel Primo manifesto del Surrealismo. La creatività senza confini, la rivoluzione sociale/spirituale (e questo film della rivoluzione ne è una metafora), la liberazione delle forze represse dell' inconscio per una nuova espressione dell' artista, desideroso di liberarsi delle vecchie convenzioni di sintassi e quant' altro; sono tutti elementi che caratterizzano questo film, ed Herzog ha sempre dimostrato (e voluto dimostrare), a maggior ragione con questa che è la sua prima produzione, come si possa fare una pellicola che non abbia nulla a che vedere con i parametri classici e di Hollywood. Del "surrealismo classico", ad Herzog manca solo l' interessamento alla classe borghese, ma sarebbe uno spreco di energia rilegare un movimento artistico ad una critica di una classe sociale, quindi, per me, 'sto film è surrealista. Ma io non sono Breton. Sembra strano ma prima di questo film il regista tedesco non vide mai Browning e il suo "Freaks". I due film sono per certi versi simili, entrambi i registi hanno voluto mostrare i "diversi" in modo impietoso, capaci - i nani di Herzog - di scagliarsi contro gli animali e gli indifesi (i ciechi) della propria "razza". I freaks di "Anche i Nani.." sembrano chiedere, per voce del loro autore, di non essere visti come diversi con occhi diversi, concetto che traspare anche nel documentario "Futuro Impedito" girato dal regista stesso nel 1970, con pietà questa volta, ma raccogliendo un grido unanime di desiderio di non essere guardati con occhi diversi. E tant' è. Il film è in B/N, privo di logica, ripetitivo, fuori da qualsiasi schema. Interessante.

carriebess  @  20/07/2009 12:51:12
   9½ / 10
spettacolare follia allo stato puro.
lo stesso herzog ammette 'non stavo bene quando l'ho girato. immagino si percepisca...'

bulldog  @  19/07/2009 22:23:46
   10 / 10
Totalmente malato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  28/06/2009 16:20:56
   9 / 10
Girone nanesco infernale! In questo delirio i nani, diventano forse simbolo estremo dell'umanità, abbandonata nell'universo feroce quale Herzog lo concepisce, dominato dall'irrazionalità e dal caos.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  30/04/2009 00:16:42
   8 / 10
Un'escalation di violenza senza senso, irrazionale e primitiva (con tanto di adeguato contrappunto della colonna sonora). Giustamente come è stato osservato, la razionalità ha alzato bandiera bianca per essere sostituita dalla follia del delirio. Utilizzando i nani anche in chiave freaks, Herzog ha indubbiamente aumentato il tono disturbante della pellicola già di per sè densa di un pessimismo assoluto.

4 risposte al commento
Ultima risposta 05/09/2009 17.06.59
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  26/03/2008 19:34:03
   8 / 10
Indubbiamente uno dei film + strani e tra i più sperimentali del grande regista tedesco.
"Anche i nani hanno incominciato da piccoli è un film difficile, indubbiamente sgradevole, girato in bianco e nero, esclusivamente con attori nani non professionisti.

In una imprecisata colonia penale in cui ci sono solo piccoli uomini nani -freaks, teoricamente più deboli, si scatena una rivolta, e a poco a poco tutto si trasforma in una delirante orgia di violenza prima sulle cose, poi sui più deboli (due nani ciechi) poi sugli animali: insetti, polli torturati, e nella splendida e inquietante scena finale, un cammello, immobilizzato, di fronte al quale il nano, sfoggia una isterica risata folle.

Herzog ci rimise di tasca sua per poterlo proiettare da qualche parte: nel 1970 era abbastanza all'inizio della sua carriera (prima aveva fatto "segni di vita") , ma già faceva film così. Un paio di anni più tardi, dopo qualche altro bel lavoro (tra cui "Fata Morgana") avrebbe fatto con Kinski "Aguirre".

benzo24  @  22/07/2007 08:43:35
   10 / 10
capolavoro di herzog. come ha detto lui, questo film è un vero incubo, una malattia.

phemt  @  25/05/2007 08:29:37
   7½ / 10
I freaks (ed in particolar modo i più “comuni” nani) sono da sempre l’emblema e una delle maniere più facili per buttare vistosamente un film sul weird (Tom DiCillo in Si Gira a Manathan con Steve Buscemi ci scherza pure su)…
E’ il 1970 quando Herzog decide di uscirsene con questa pellicola che rappresenta semplicemente un’allucinante e distorta metafora della società di allora… Bianco e nero, assenza di una storia di fondo chiara, lineare e precisa, una decina di attori (solo ed esclusivamente nani), una colonia penale e una rivoluzione… E’ subito chiaro l’intento metaforico di critica sociale che compie il regista tedesco, i nani sono solo la versione distorta degli uomini, ma si portano dentro la stessa cattiveria, la stessa bestialità… Qualunque cosa facciano i nani non potranno mai migliorare la loro situazione e quindi ad un certo punto la situazione degenera e non si faranno problemi a far esplodere la loro rabbia contro tutto e tutti…
La forza del film sta nella potenza visiva di alcune singole scene e dal fatto che ogni scena può aprire diversi spunti di riflessione per come può essere interpretata… Si passa così da situazioni puramente weird come le galline lanciate in aria o la scimmia (viva) crocifissa, ad altre che offrono spunti di riflessione come la scrofa morta alla quale continuano ad allattarsi dei porcellini, o alla macchina (la stessa macchina che avrebbe dovuto portare finalmente i nani in città verso la Libertà) che gira in cerchio senza una guida, a simbolizzare che (definitivamente) per i nani non ci sarà via d’uscita… Gli ultimi minuti (un nano che si fa beffe di un cammello) sono quasi angoscianti e di una violenza psicologica (per il cammello costretto in ginocchio) forse eccessiva…
Disturbante ma anche profondo, il film non lesina comunque momenti grotteschi che strappano anche un sorriso… Imperdibile per gli amanti del weird, da tenere in considerazione da chi vuole un film diverso dal comune ma profondo, da evitare assolutamente da tutti gli altri…

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  15/05/2007 23:23:17
   7 / 10
un film unico, un esperimento, forse eccentrico del regista tedesco, ma che colpisce energicamente nel suo intento di stupire e quasi "dar fastidio" allo spettatore, l'intero cast è composto da nani pazzi (con vocine e risate da film del terrore) che assediano l'unica parte del isolato istituto rimasto barricato con dentro il loro "capo"

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A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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