Un ex marine viene coinvolto suo malgrado nel tentativo di stabilirsi su di un pianeta particolarmente ricco di specie vegetali ed animali e di sfruttarne le grandi risorse: quando però la razza indigena si ribellerà a questo colonialismo cosmico, l’uomo passerà dalla loro parte per guidarne la rivolta.
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Qualcuno è riuscito a definire Avatar il "film del secolo", ma per me è solo la "bidonata" del secolo. Fa male sapere che Cameron abbia passato i suoi ultimi 15anni a studiare effetti speciali e tecnologici senza poi tenere conto della trama, che non è altro che un insieme di storielle già viste e ormai superate. Trovo perfino difficile il paragone con "Pocahontas" in quanto nel film della Disney vuole comunicare un messaggio, vuole dirci qualcosa, da qui, dal delirio 3D delle pericolose paludi di Pandora, non ci arriva nulla, nessun significato, solo spettacolo digitale. Ciò che ho trovato anche stupido sono gli attori, da Sigourney Weawer che sembra molto spaesata a quel gran cattivone insensibile del colonello Quaritch che mi ricorda molto il pupazzetto militare di "Sall Soldier", è proprio ridicolo come il protagonista. Avatar è solo pubblicità