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Continua la serie: "dopo 'guerre stellari' mi vedo tutto quello che può avere anche solo un sentore di fantascienza"... e così in un cinema parrocchiale di Roma riuscii a recuperare questo "Capitan Rogers" che mi ero perso in prima visione (mi pare che durò una settimana). Lontanamente ispirato ai fumetti degli anni '30 e di origine televisiva, è un esempio di fantascienza molto ingenua, per bambini, tutto riassunto nell'ennesimo robottino simpatico, alla R2-D2, che, alla fine, è la cosa che si ricorda di più con il suo "bidi-bidi-bidi". Semplice, impersonale ed assolutamente innocuo, può piacere al suo pubblico di riferimento. Da adulto (?) oggi: 4 1/2; da bambino, al tempo: 6 1/2... mediamo con un 5, vah...
Fantascienza a buonissimo mercato, di fine anni '70, per palati che sanno accontentarsi, nato come episodio pilota per un serial televisivo. Il capitano Buck Rogers (eroe nato dai fumetti degli anni '30), in missione aero-spaziale, è vittima di un incidente che lo lascia ibernato ad orbitare per 500 anni intorno alla terra, sino a che non viene avvistato e recuperato da un'ammiraglia draconiana che, dopo averlo rianimato, si serve di lui come inconsapevole cavallo di ***** per aprirsi un varco nelle linee di difesa terrestri. Il povero Buck Rogers finisce quindi tra incudine e martello: i draconiani da una parte che lo sfruttano e gli umani dall'altra che lo accusano di tradimento. Il tutto si svolge all'interno di improbabili scenografie che riproducono, senza alcuna pretesa, i futuristici edifici terrestri di una Chicago post-devastazione e gli interni dell'astronave draconiana; anche i costumi (una via di mezzo tra le divise francesi del 1800 e le armature da samurai) sono alquanto modesti, per non parlare degli effetti speciali, improponibili. La sceneggiatura è quanto di più banale, forzato ed inverosimile ci possa essere in materia di cinema di fantascienza, mentre la recitazione, seppure ammorbata da una regia infelice, risulta meno peggio di quanto si pensi. Tecnicamente è veramente poca roba (i combattimenti spaziali sono inguardabili) e a livello concettuale, di contenuti, totalmente inconsistente. Idem la caratterizzazione dei personaggi, tutti estremamente piatti ed insignificanti, tranne, per un certo verso, l'eroe protagonista, abbastanza istrione e carismatico. Dialoghi involontariamente ridicoli. Nel compleso: perdibilissimo.