cartoline di morte (2020)

A volte ci sono film che dovrebbero durare la metà e sono lunghissimi.
Questo che forse andava sviluppato meglio, è tutto frettoloso caotico e mal fatto in tante parti.
Peccato.

Film inutile e noioso. Come già scritto nel commento precedente. Una volta nota l'identità dei killer, non c'è tensione nè interesse a capire l'ipercomplessa motivazione dietro ai delitti. Rimane solo la faccia da cane bastonato di Morgan.

Durante il viaggio di nozze a Londra , viene uccisa da un serial killer la figlia di un poliziotto americano , che si mette ad indagare ... James Patterson è uno dei più affermati autori statunitensi di thriller , tra cui quelli della serie con protagonista Alex Cross . Qui produce e sceneggia per il grande schermo un suo romanzo scritto in collaborazione con la collega svedese Liza Marklund , ma evidentemente il tocco fortunato ce l' ha solo sulla carta stampata . Il film è stato un fiasco al botteghino e , dopo averlo visto , non posso che trovarmi d' accordo con il pubblico . E' la solita storia di serial killer sanguinari , che uccidono con motivazioni e modalità assurde e complicate . All' inizio ovviamente desta l' attenzione dello spettatore , attratto da un' atmosfera che ricorda un po' " Seven " e dallo stravagante schema itinerante dei delitti , ma via via che le indagini vanno avanti , nonostante i soliti colpi di scena ad orologeria , il tutto diventa incongruente , si ingarbuglia e si appesantisce in maniera vistosa e non si vede l' ora che la pellicola finisca , con l' aggravante di un epilogo fin troppo stupido ed inverosimile . Il protagonista è un efficacemente dolente Jeffrey Dean Morgan , mentre l' unico altro nome noto è quello di Famke Janssen , che pero si vede ( e serve ) ben poco . La regia , piuttosto scarsa di ritmo , è del bosniaco Danis Tanovic , che dopo l' exploit iniziale con " No man' s land " ( Oscar 2002 ) non ha più avuto molta fortuna . Una pellicola che rimane ben sotto le mie aspettative e lontana dalla sufficienza . Da 4,5 .

Interessante fino a metà film dove vengono mescolate un pò le carte sulla vera identità del serial killer poi diventa tutto molto banale e prevedibile. Le "opere artistiche" degli omicidi ben realizzate senza però mostrare nulla dell'esecuzione materiale. Finale molto affrettato che mi ha deluso, mi aspettavo qualcosa di più ingegnoso. Jeffrey Dean Morgan nel ruolo del protagonista, poliziotto americano in cerca dell'assassino della giovane figlia che si scontra con i vari modus operandi delle polizie locali. Thriller senza infamia e senza lode...

Regia e sceneggiatura sballate com'il titolo del film riportato qui su fs.

Mauro Lanari

Un thriller che Tanovic dirige con mano professionale ma senza il minimo guizzo, come se fosse il classico lavoro su commissione e nulla di più. Visivamente la rappresentazione degli omicidi e l'atmosfera un po' dark del film riporta alla mente il Seven di Fincher. Morgan ci mette mestiere nel descrivere il suo personaggio, purtroppo non esce tanto dal classico clichè del poliziotto americano sborone nei confronti dei colleghi europei. Mancano figure di contorno realmente convincenti e lo sviluppo narrativo, oltre ad essere banale, è largamente prevedibile.