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Morbosissimo psicodramma con tutta una serie di implicazioni gerontofile/necrofile/edipiche che appesantiscono una sceneggiatura di per sé assai bizzarra. Nonostante alcuni lampi di regia (o di montaggio?), Losey non riesce nell'impresa di dare al film un pò di ritmo e si accontenta di ricreare un'atmosfera tra l'onirico e l'incubo. Il gigionismo degli interpreti (specie della Farrow) è totalmente fuori controllo, così come il naturale fluire degli eventi. Non tutto però è da buttare ed è notevole il fascino malato che sgorga da ogni inquadratura.
Film affascinante che fa dello stile visivo di Losey e dell'ambiguità dell'atmosfera i suoi punti di forza; la trama, infatti, sembra non avere un percorso del tutto razionale. Questo non va necessariamente visto come un difetto: l'assurdità e la morbosità della storia si prestano molto bene a interpretazioni di tipo metafisiche. Le scene migliori del film sono i duetti tra la Taylor e la Farrow, davvero brave. Qualcuno lo potrà trovare noioso, qualcun'altro intrigante.