chi ha paura di virginia woolf? regia di Mike Nichols USA 1966
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chi ha paura di virginia woolf? (1966)

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locandina del film CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF?

Titolo Originale: WHO'S AFRAID OF VIRGINIA WOOLF?

RegiaMike Nichols

InterpretiRichard Burton, Sandy Dennis, Elizabeth Taylor

Durata: h 2.09
NazionalitàUSA 1966
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 1966

•  Altri film di Mike Nichols

Trama del film Chi ha paura di virginia woolf?

Dopo una serata piuttosto tesa, Martha e George, di fronte a una coppia di giovani ospiti, si spingono in un gioco al massacro reciproco. Ne usciranno, a pezzi, dopo aver provocato lo scontro anche tra gli altri due. Ma in qualche modo l'odio li renderà ancora più complici e vicini.

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Voto Visitatori:   7,72 / 10 (18 voti)7,72Grafico
Miglior attrice protagonista (Elizabeth Taylor)Migliore attrice non protagonista (Sandy Dennis)Migliore scenografia (Richard Sylbert)Migliore fotografia (Haskell Wexler)Migliori costumi (Irene Sharoff)
VINCITORE DI 5 PREMI OSCAR:
Miglior attrice protagonista (Elizabeth Taylor), Migliore attrice non protagonista (Sandy Dennis), Migliore scenografia (Richard Sylbert), Migliore fotografia (Haskell Wexler), Migliori costumi (Irene Sharoff)
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Voti e commenti su Chi ha paura di virginia woolf?, 18 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  16/01/2024 14:26:38
   8½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

L'esordio di Mike Nichols è un uragano di dialoghi che nelle sue due ore piene di durata si occupa di scardinare e mettere a nudo tutta l'ipocrisia che giace latente nei rapporti, quantomeno quelli di convenienza, medio borghesi, un muro di apparenza demolito dai fiumi dell'alcool che fanno uscire in tutta franchezza la frustrazione che portano le aspettative non realizzate, sfociando in diverbi crudeli e umilianti, un gioco al massacro che non risparmia nessuna figura, tutto in una notte, con soli quattro personaggi e poche location. L'opera si colloca in pieno in quella frattura tra la Hollywood classica, di cui comunque ne ha due degni rappresentanti e la New Hollywood principalmente per la sua tematica dissacrante nei confronti della società del tempo più tipica del cinema moderno.

Il film parte già subito di quarta con l'entrata in scena di Martha e George, già entrambi parecchio su di giri a causa dell'alcool si scambiano le prime battute al vetriolo, quando arrivati a casa Martha annuncia a George l'arrivo di una giovane coppia che frequenta sempre l'ambito universitario come loro. Dall'arrivo della giovane coppia in poi è un'escalation di tensione emotiva con i dialoghi che si fanno sempre più serrati, pieni di botta e risposta, specialmente tra Martha e George che mostrano - complice la bravura della Taylor e di Burton, qui in una forma eccezionale, inteso come recitazione - quanto le battute siano fatte con cattiveria, dalla prima all'ultima, raggiungendo culmini incredibili, basti vedere quando ancora neanche a metà film si arriva allo sfogo di Martha in cui vomita ed esplicita tutte le sue aspettative disattese su George che sarebbe dovuto diventare direttore del suo dipartimento, secondo il loro piano quando si sono sposati, e avrebbe dovuto prendere il posto del padre di Martha, attuale direttore dell'università, un momento di puro sgomento, con parole come coltellate nei confronti del povero George, che però dalla sua ha sposato Martha proprio perché essendo figlia del direttore gli avrebbe garantito una strada spianata verso la carriera universitaria.

Successivamente, la giovane coppia passa dall'essere semplicemente spettatori di questo massacro ad esserne parte attiva, dopo un momentino di pausa in cui George e Nick si raccontano - vi è anche una sorta di paternale velata di George alla quale Nick risponde a tono, ma non è davvero questo il centro del film, Nichols approfondirà meglio la questione generazionale l'anno dopo con "The Graduate" - si passa ad un nuovo confronto, questa volta alla sala del bar, in cui emerge un altro fattore importante sull'incomunicabilità di coppia, con Martha ancora più in preda all'euforia dell'alcool che sminuisce i lavori da scrittore di George che avevano fallito miseramente, facendolo sentire in colpa per le sue passioni e i suoi tentativi, altro momento di destabilizzazione emotiva molto forte, che verrà ribaltata con lo spiattellamento da parte di George di tutti i motivi alla base del matrimonio tra Nick e Honey, in vendetta all'assecondamento di Nick nei confronti di Martha, dove rivela che sotto sotto anche il loro rapporto riguarda la convenienza, trascinando nell'inferno della disillusione anche la giovane coppia.

La parte finale calma i toni ma non le emozioni, con la morte del figlio decisa da George che potremmo considerarla il colpo di scena effettivo del film, fa emergere questa illusorietà attorno alla figura desiderata e mai avuta del pargolo con cui i protagonisti giocavano per rifugiarsi da una realtà molto al di sotto delle loro aspettative, coronando la feroce critica non tanto alla coppia quanto agli standard sociali da rispettare e tenere alti al punto da diventare ossessivi, fantastica ancora una volta qui la Taylor che scoppia in un mare di lacrime per una morte che in realtà non è mai avvenuta, George nella sua foga, nella sua rabbia ha riportato alla realtà il rapporto e perché no, dal finale si potrebbe intuire come abbia posto le basi per una progressiva accettazione di esso.

Dall'impianto teatrale - e grazie direi, è tratto proprio da uno spettacolo - e diretto magnificamente, Nichols da una prova di regia sublime, restando sempre nel centro dell'azione, agendo prettamente in primi piani minuziosi e gestendo i meccanismi e i personaggi alla perfezione, creando a tutti gli effetti un dramma da camera molto sopra le righe con dei personaggi esasperati, alcuni cambi scena sono stupendi e la dinamicità rende benissimo l'idea che vuol far passare la pellicola, basti guardare l'attacco tra la brusca frenata di George e il ballo nella sala da bar.
Da menzione anche la fotografia, particolarmente dura e contrastata e il montaggio serrato che tiene bene il ritmo.

Gran bella opera prima di Nichols, che in quei due anni realizzerà due cult imprescindibili per la New Hollywood.

topsecret  @  23/11/2021 14:30:27
   6½ / 10
Cast e interpretazioni straordinarie, doppiaggio italiano perfetto e una regia, quella di un esordiente Nichols, fredda ma essenziale, sono i punti forti di questo dramma quasi grottesco per certi versi, che se non avesse quella patina spessa di pateticità sarebbe perfino divertente per come presentato.
Se dovessi però dire che è un film che rivedrei volentieri, direi una bugia perchè, nonostante tutti gli apprezzamenti che posso fargli, non è un genere che mi appassiona e che mi colpisce nel profondo.
A mio avviso un paio di oscar sono di troppo, costumi e scenografia, avrei preferito invece gli oscar ai due interpreti maschili.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  15/07/2021 23:54:22
   8 / 10
Il debutto di Mike Nichols alla regia è folgorante, forse altri sono i suoi film piu' famosi ma la qualita' ragguinta in questa pellicola forse non si è mai ripresentata.
Sicuramente grande merito va' alla bravura del cast, con la coppia Burton-Taylor al meglio.
Saranno stati anche abituati a litigare visti i due divorzi ma la trasformazione della Liz è encomiabile, ingrassata e invecchiata, lascia da parte il suo fascino per una volta.
Ottima la sceneggiatura con dialoghi serrati e molto "spinti" per l'epoca in cui usci' il film.
Davvero un ottimo lavoro.

Goldust  @  15/12/2020 15:40:30
   6½ / 10
Attori eccellenti, soprattutto Liz Taylor che accettò di imbruttirsi per affrontare meglio la parte, tuttavia le due ore e passa di durata ne fanno un dramma un pò prolisso. Merita comunque una visione anche perchè ha mostrato al mondo le grandi doti cinematografiche di Nichols ben prima de "Il laureato". Oltre al record di candidature all'Oscar ne detiene credo uno ancora più singolare: quattro protagonisti che recitano la parte degli ubriachi per tutto il film.

eruyomè  @  10/05/2016 20:50:55
   8 / 10
Un dramma veramente ma veramente intenso, che ti prosciuga emotivamente, con la messa a nudo completa, grottesca e teatrale, dei due protagonisti in totale crisi matrimoniale e di vita, bravissimi Liz Taylor e Richard Burton, gran prova attoriale. Nonostante certi tabù oramai decisamente superati in epoca odierna, ho trovato comunque inaspettatamente moderna la messa in scena. La sceneggiatura è incalzante, arguta, intelligente e brillante, fin troppo. Non ti lascia un attimo di tregua mentale, ma proprio mai, e devo ammettere che per due ore filate non è sempre facile da reggere. Da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  25/01/2015 21:50:20
   6½ / 10
Uno dei massacri psicologici per eccellenza, carneficina teatrale cinica e tagliente dal primo all'ultimo secondo.
Pur vantando una sceneggiatura spietata oltre ogni limite ed un quartetto di attori da infarto secco (Burton in particolare) risente comunque della staticità della situazione/ambientazione e di un parlare martellante che alla lunga finisce per diventare spossante, a prescindere dal grado di coinvolgimento dello spettatore (insomma...non c'e' un attimo di silenzio!).
La durata non facilita le cose, mentre gli anni trascorsi non sono stati tanto clementi.

Un classico del cinema americano diretto da uno dei più grandi cineasti/sceneggiatori del cinema americano (obiettivamente parlando) che personalmente mi ha annoiato non poco.
In tutta sincerità, preferisco i derivati ("Carnage", giusto per menzionare il più recente che mi e' capitato tra le mani).

Cattivo, ma pesante.

DogDayAfternoon  @  12/05/2014 21:26:18
   7 / 10
Evidentissimo lo stampo teatrale, un botta e risposta continuo tra quattro personaggi che si compensano bene, dialoghi intelligenti e provocatori, e un filo di suspense che si mantiene sempre fino alla fine. Per girare un film così bisogna per forza avvalersi di grandi attori, ed in questo caso la scelta è stata azzeccata: meritatissimo l'Oscar per Elizabeth Taylor, un po' meno quello per Sandy Dennis, inspiegabile come Richard Burton sia stato ignorato, il personaggio chiave del film.

La parlantina incessante e tagliente, caratteristica peculiare del film, è un'arma a doppio taglio: se inizialmente tende a tenere alto l'interesse senza un attimo di pausa, alla lunga può risultare stancante vista anche la durata non breve del film. Complessivamente resta comunque piacevole.

Ps: impressionante come in molti film in bianco e nero la protagonista sia sempre la bottiglia.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  22/03/2012 14:20:50
   8 / 10
Un gioco al massacro in cui viene liberata l'amarezza di un matrimonio fallito, di due vite che non possono essere azzerate ma che dall'amarezza traggono la forza per sopravvivere in un continuo gioco di provocazioni crudeli e gratuite. Se ci si immdesima nei personaggi della coppia giovane, si rimane in un primo momento imbarazzati da uno spettacolo a dir poco squallido, successivamente ci si sente immersi in questo psicodramma che mina alle fondamenta un rapporto apparentemente solido.
Grandiosi gli attori, la Taylor e la Dennis presero l'oscar, ma mi dispiace che sia rimasto a secco colui che lo meritava più di tutti, cioè Richard Burton, gran cerimoniere e personaggio che detta i ritmi del film. Il linguaggio non ha l'effetto dirompente che poteva avere all'epoca, ma la crudezza dei dialoghi, le battute taglienti e sarcastiche sortiscono ancora oggi un certo effetto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  30/06/2011 06:58:02
   8 / 10
Mike Nichols firma un film magnifico, assolutamente imperdibile.
La miglior prova della Taylor-Burton. Tratto da una piece teatrale un film magnetico, una storia di coppia, di litigi, di dissapori e di recriminazioni. Una storia verosimile, non eccessivamente verbosa nonostante la sua origine.
Ottime le prove dei due protagonisti così come dei comprimari.
Grandioso anche il make-up che rende credibile come donna di mezza età una Taylor ancora giovane.

pinhead88  @  16/03/2011 21:21:03
   8 / 10
Splendido dramma teatrale, grottesco e intensissimo, ma in un secondo tempo così soffuso, elegante e profondo che sembra quasi Bergman. Una rappresentazione drammaturgica così intensa a cui non avevo mai assistito, specialmente nella prima parte. Il peso della vecchiaia, le maschere dell'esistenza, il dolore di un figlio mai avuto. La Taylor e Burton divini. Doppiaggio italiano perfetto.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  09/10/2009 20:23:48
   8 / 10
Una lucida analisi degli scheletri che la borghesia americana teneva nascosti nell'armadio. Raramente il cinema ha saputo andare così affondo e con tale forza drammatica. La regia claustrofobica del giovane Nichols contribuisce ad alimentare l'incubo catartico dei quattro personaggi. Recitazione a livelli stellari: la veemenza della Taylor, lo sguardo beffardo di Burton e la tristissima ebrezza della Dennis sono tra le cose che non si dimenticano facilmente.

Lory_noir  @  24/07/2009 17:51:27
   5 / 10
Vale la pena di vederlo per le interpretazioni degli attori e per il gioco massacrante in cui si spingono le due coppie di coniugi ma è troppo! Sempre la stessa cantilena per due ore, io non l'ho retto e mi sono annnoiato quasi tutto il tempo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/12/2013 21.10.38
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LoSpaccone  @  04/06/2009 19:08:56
   8 / 10
Uno di quei film diretti come un pugno nello stomaco, che rivelano in maniera nuda e cruda, senza compromessi, quanta sgradevolezza si possa celare dietro l’apparente normalità dell’esistenza e quanta crudeltà e rancore possano scaturire dalla frustrante consapevolezza di aver condotto una vita diversa da quella si avrebbe voluto. Un film che non ha timore di mostrare la sua origine teatrale e che forse ci regala la miglior prova di Burton e della Taylor insieme.

USELESS  @  09/02/2009 01:27:37
   9½ / 10
Taylor Vs Burton
Come nella loro vita reale, non c'è niente da fare...
Bevono si insultano si feriscono a vicenda con le cose più terribili e poi come se niente fosse successo sono ancora PAZZI... pazzi uno dell' altra.
Taylor davvero bellissima. Per lei ci sta bene citare una frase di L.F. Céline:
"Son ben rare le donne che non sono essenzialmente vacche o sguattere, ma allora si tratta di streghe o di fate... intorno a loro tutto diventa un sabba".

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/07/2009 14.35.04
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everyray  @  04/07/2008 15:31:22
   7½ / 10
Dura e amara conversazione un pò in stile "guerra dei roses" ma in versione verbale con una grandissima interpretazione da parte di tutti e 4 i protagonisti!
Un modo di parlare molto insolito per quegli anni....questo film ha rotto i Tabù Hollywoodiani dell'epoca!

edo88  @  16/03/2008 00:33:25
   9 / 10
Questo è un film che si farà per sempre ricordare per i personaggi (quanto ho odiato il marito in alcuni punti!) e le interpretazioni.
Escludendo il barista che fa una comparsa, nella pellicola si vedono solo quattro attori, ma riescono a creare situazioni davvero incredibili.
In particolare Elizabeth Taylor regala quella che forse è la sua miglior interpretazione, e la sua Martha, donna alcolizzata nel bel mezzo di un matrimonio infelice, è qualcosa di straordinario.
I toni alti del film e le poche scenografie lo avvicinano molto ad un'opera teatrale, da cui infatti è tratto.
La sceneggiatura è un susseguirsi di piccoli e grandi colpi di scena, con trovate davvero intelligenti e ben costruite (basti pensare alla scena dell'ombrello).

Da non perdere.

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3 risposte al commento
Ultima risposta 17/02/2009 19.32.19
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  20/08/2007 16:44:03
   9 / 10
Grandi interpretazioni per un film tratto da una buona opera teatrale.

Il film supera l'opera teatrale grazie alla capacità del cinema di modulare l'immagine.

Primi piani, regolazioni delle distanze che il teatro non può avere, interni ed esterni veri, questo film è la dimostrazione di come il cinema più che letteratura è teatro, un teatro di immagini più vere ed emozionanti del reale teatrale.

Tematiche di grande intensità rendono il film drammatico e vero lasciando stupiti per come al culmine delle tensioni il nostro pensiero rimane inchiodato al potere della finzione...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  13/04/2007 19:16:31
   8 / 10
Il miglior film della coppia Taylor-Burton è un dramma straordinario tratto da una piece teatrale: il sogno l'utopia di una figlia mai esistita sancisce l'unico bisogno affettivo di una coppia di coniugi anziani in crisi... gli attori sono davvero strepitosi e la Taylor, in particolare, riesce ad essere miracolosamente credibile nei panni di una donna di una certa età, anche se il make up nasconde abilmente il fatto che avesse soltanto... 35 anni.
Altrettanto efficaci i comprimari (la coppia giovane), Segal e la Dennis (premiata meritatamente con l'oscar come miglior attrice non protagonista), e memorabili i tanti colpi di scena del film. Risente della sua origine teatrale ma non è affatto verboso, tutt'altro: un film appassionante e incisivo

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