Robert (Nicholson), un bravo pianista, ha rotto con la famiglia colta e borghese e ora vive alla giornata insieme a Rayette, una ragazza un po' svampita incinta di lui. Poiché il padre sta molto male, torna a casa, ha una storia con la fidanzata del fratello, ma non mette radici.
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Superlativo e malinconico manifesto di una generazione allo sbando, con una regia impeccabile da parte di Rafelson (ad ogni inquadratura si respira costantemente lo spirito ribelle) e un'interpretazione semplicemente magistrale di Jack Nicholson, un uomo che si sente oppresso dovunque e comunque (in un'ambiente o nell'altro, in compagnia o da solo), e che vive alla giornata senza sapere quello che vuole. Eccellente anche il resto del cast (stupenda la povera ochetta Karen Black). Coinvolgente, struggente, triste, drammatico, e con dei autentici tocchi di cinema inarrivabile (due scene indimenticabili: l'ingorgo in autostrada e il licenziamento dal lavoro).Un film che a quarant'anni di distanza ti tocca ancora nell'animo, e che a me personalmente, ha lasciato un segno indelebile da quanto mi sono riconosciuto nel personaggio di Jack. Guardatelo... non aggiungo altro.