In Afghanistan una giovane donna sulla trentina accudisce il proprio marito, ormai ridotto a un vegetale a causa di un proiettile che gli ha oltrepassato il collo e lasciato al suo destino dai fratelli e dai compagni della Jihad. Lei gli parla in continuazione, gli racconta le sue sofferenze e le sue umiliazioni, i sogni e le aspirazioni a cui ha dovuto rinunciare, nella speranza che lui, così inerme, possa essere la sua pietra della pazienza, colui che secondo la tradizione persiana può annullare infelicità e miserie. Per la prima volta, in dieci anni di matrimonio, lei può toccarlo e baciarlo ma niente nella sua vita sembra cambiare e si ritrova costretta a lottare per sopravvivere. In cerca d'aiuto, la donna si rifugia a casa di una zia prostituta e dopo qualche giorno incontra un giovane soldato. Innamorandosene, inizia una lunga e dolorosa battaglia contro le ipocrisie della società circostante.
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