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Western che assume i contorni di un racconto di formazione, ben diretto e interpretato da un cast diligente che offre una prova degna. Buona la fotografia, paesaggi funzionali, scene drammatiche condite con quel tanto di violenza che basta per farle funzionare, compreso il finale, e una narrazione piuttosto fluida che non indugia e permette una visione soddisfacente. Neo evidente, per quanto mi riguarda, la poca simpatia che ispira il giovane protagonista.
Un realistico western crepuscolare .... Un giovanotto texano che sogna di diventare cowboy si aggrega ad una spedizione che deve trasferire una mandria in Colorado .... Il nome del regista newyorkese Dick Richards non dirà nulla alla maggior parte degli spettatori , ma nella mia memoria merita un posticino per aver diretto tre buone pellicole , almeno tra quelle che conosco : sono " La bandera " , " Marlowe il poliziotto privato " e questa , che è stata la sua prima regia . L' iniziazione giovanile alla raminga vita del mandriano nello sconfinato Far West americano è un argomento che è stato trattato in altri film . Il più noto è probabilmente il coevo " I cowboys " , che però , complice la presenza del mostro sacro John Wayne , tratta l' argomento in maniera più romantica ed un po' meno crepuscolare . Qui si capisce chiaramente che il mestiere del bovaro era davvero il lavoro che si faceva quando non si sapeva fare altro , una vita grama , mal pagata e piena di pericoli , in un paese in cui vigeva ancora la legge del più forte . Ladri , profittatori , prepotenti ed assassini erano quelli che si incontravano più facilmente durante le interminabili e faticose transumanze , con l' unico conforto di qualche bicchiere di pessimo whisky o di qualche prostituta quando si incontrava un villaggio . Il titolo italiano è quindi un' efficace sintesi di tutto ciò . Il cast è privo di nomi celebri ma è pieno di ceffi da galera scelti tra i più bravi caratteristi del genere . Il protagonista è però l' imberbe Gary Grimes , che nei primi Anni '70 interpretò spesso il ragazzotto in alcuni western , per poi sparire dalla circolazione . Tra i truci mandriani si meritano una menzione i bravi Geoffrey Lewis ( uno che contende a Danny Trejo e Lance Henriksen il titolo di attore più ammazzato sul set ! ) , Billy Green Bush , Bo Hopkins , Luke Askew e Matt Clark . In sintesi , si tratta di un buon film , ben fotografato , violento , realistico e malinconico , che in alcune scene deve molto a Peckinpah . Credo che il 7 se lo meriti tutto ...