gilda regia di Charles Vidor USA 1946
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gilda (1946)

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locandina del film GILDA

Titolo Originale: GILDA

RegiaCharles Vidor

InterpretiGeorge Macready, Glenn Ford, Rita Hayworth

Durata: h 1.50
NazionalitàUSA 1946
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 1946

•  Altri film di Charles Vidor

Trama del film Gilda

Gilda, una ballerina, si sposa con Ballin per far dispetto a Johnny, l'ex amante che l'ha lasciata. In seguito Ballin salva la vita a Johnny che, per riconoscenza, accetta di lavorare nella sua bisca, dove ritrova naturalmente Gilda di cui ignorava il matrimonio. Il nuovo incontro tra i due scatena sentimenti che sembravano ormai spenti.

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Voto Visitatori:   8,34 / 10 (34 voti)8,34Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su Gilda, 34 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  30/04/2024 13:48:23
   8 / 10
Un classico intramontabile, un personaggio che non sarà mai dimenticato e che entrerà nell'immaginario collettivo per rimanervi. Eppure le premesse non erano lontane dal Casablanca di Curtiz, ma puntando sul personaggio di Gilda, sulla carica sensuale e sul magnetismo della Haywarth che fa suo il personaggio e che paradossalmente le rimarrà cucito addosso per sempre. Amado Mio o Put the Blame on the Mame sono i tasselli per la costruzione di un mito di una donna che dietro la sua apparente aggressività masconde profonde insicurezze. Insieme a Glen Ford e George Macready costruiscono un triangolo di personaggi che rimarranno nella nella memoria.

Boromir  @  18/04/2024 22:15:58
   7½ / 10
Tra i più accattivanti esempi di cinema in cui l'eleganza stilistica, il dialogo pungente e il sex-appeal compensano nettamente un intreccio narrativo pieno di debolezze e improbabilità. Lo straordinario b/n di Rudolph Maté ci guida nei luoghi di un noir (voce narrante, triangolo amoroso, dark lady) che svela elementi di aspettative frustrate, mascolinità disturbata e ambigue sottigliezze che flirtano con il sadomasochismo, corroborate dalla chimica tra lo squattrinato, vagamente represso Glenn Ford e la spregiudicata tentatrice Rita Hayworth. Non stupisce che un maestro nella rappresentazione di figure femminili complesse come Ridley Scott lo annoveri tra i propri titoli prediletti.

matt_995  @  27/08/2021 09:08:34
   8 / 10
Pur soffrendo del confronto inevitabilmente con un altro capolavoro della cinematografia hollywoodiana, Casablanca, uscito appena 4 anni prima, Gilda rimane comunque un piccolo capolavoro, anch'esso entrato di diritto nell'immaginario collettivo.
Ma andiamo con ordine:
i punti in comune col capolavoro di Curtiz sono diversi. La colonia straniera come una specie di limbo da cui è impossibile scappare, il bar-casinò, il vecchio amore mai dimenticato, il triangolo e il conflitto morale alla sua base. C'è da dire, però, che il conflitto alla base di Gilda (tradisco l'uomo che mi ha salvato la vita e mi sta facendo da padre oppure dimentico per sempre la mia amata?), seppur molto interessante non ha la stessa caratura morale di quello alla base di Casablanca.
Inoltre il film perde decisamente qualche punto con lo scorrere dei minuti e con un terzo atto definitivamente inferiore ai primi due.
Quello che ne resta è un film dalla regia e fotografia sontuose e una protagonista che è definitivamente entrata nella storia, così come la sua sfolgorante, indimenticabile entrata in scena. Sì perché Gilda sostanzialmente è la Hayworth che regala il ruolo della vita per cui sarà sempre ricordata.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  11/04/2021 13:36:31
   9½ / 10
Difficile descrivere adeguatamente un capolavoro assoluto come questo. La regia di Charles Vidor è monumentale, con scene iconiche incorniciate da uno stupendo bianco e nero. La coppia di protagonisti è perfetta, in un connubio artistico memorabile; entrate nella storia le scene di ballo di Rita Hayworth. La sceneggiatura è lineare, simmetrica oserei dire nella sua perfezione stilistica. In una parola: essenziale.

topsecret  @  02/04/2019 14:47:11
   8 / 10
Un grande classico del cinema hollywoodiano degli anni '40, con una superba Rita Hayworth che consacrò il suo rilancio e la sua immagine di icona sexy.
Ottimo noir drammatico che miscela al suo interno odio, gelosia e amore fusi insieme con sagacia e bravura da Vidor che può contare su una sceneggiatura solida e degli interpreti di grande carisma e ardore interpretativo, caratterizzati peraltro in maniera perfetta.
Un classico senza tempo.

mrmassori  @  03/10/2016 14:39:30
   9½ / 10
Noir affascinante che rappresenta uno dei vertici del genere in chiave più psicologica.

eruyomè  @  16/03/2016 20:13:46
   8½ / 10
Noir bellissimo, interpretazioni, dialoghi e regia che rasentano la perfezione (al netto di qualche premessa di trama un po' pretestuosa, forzata, e qualche sbavatura nello sviluppo poco interessante, e un finale un filo affrettato. Ma difetti veniali direi).
Avendo aspettative molto basse, sono rimasta doppiamente soddisfatta di trovarmi al cospetto di un film di tale livello, lo credevo famoso oltre misura e oltre i meriti, e invece qui si va ben oltre le celeberrime scene cult che, in ogni caso, non deludono affatto, come spesso invece accade.

Vale la pena spendere qualche parola in più solo per Lei: Gilda, personaggio memorabile e sfaccettato, incarnato in modo divino da una strepitosa Rita Hayworth che appare qui come una forza della natura, e mangia via la scena a tutti gli altri e a tutto il resto del film (pur notevole). Dalla prima, iconica, apparizione fino al termine della visione, esiste solo lei, che brilla di luce propria e abbagliante come una stella, illuminando tutto, e tutto non può che girare intorno a lei. Giustamente.

Federico  @  09/12/2014 14:04:34
   9 / 10
noir bellissimo, la Hayworth indimenticabile. Un film che vedo e rivedo senza mai stancarmi

Goldust  @  31/05/2014 11:51:29
   9 / 10
Un triangolo amoroso disperato dove il sentimento dell'odio viene talmente esaltato da prendere il sopravvento su quello più puro dell'amore. La storia è malata e a tratti torbida, la sua costruzione abile ed in perenne equilibrio tra la suspense del noir e l'accentuata sapidità che solo i melodrammi di una volta sapevano trasmettere. Tutti pregi non di poco conto, eppure se questa pellicola è stata consegnata agli annali del cinema il merito è sostanzialmente della Hayworth e della sua straripante carica erotica: che canti, balli, sfili in abiti luccicanti, strimpelli la chitarra o si pettini sbadatamente il suo charme senza pari domina la scena, imbambolando lo spettatore. Una vera, inarrivabile Diva.

steven23  @  03/12/2013 14:24:53
   9 / 10
Ancora mi mancava un film con la Hayworth e ho deciso di partire con quello che, probabilmente, rimase il suo più celebre. L'ho visto ieri sera ma lei è come se ce l'avessi ancora davanti agli occhi... ma andiamo per ordine.
Si tratta sostanzialmente di un noir e lo dimostra toccando aspetti e luoghi comuni già visti in altre pellicole di genere: dalla voce fuori campo di Johnny al triangolo amoroso per arrivare al punto fondamentale, ovvero la dark lady. Qui, però, l'aspetto noir risulta meno marcato rispetto, ad esempio, a "La fiamma del peccato" e Vidor si concentra molto anche sul dramma, e non solo quello di Gilda. Anche Johnny con lo scorrere dei minuti mostra una personalità decisamente deviata. Comunque uno dei punti forti del film resta appunto il profondo ritratto psicologico dei protagonisti. La stessa Gilda incarna sì la tipica figura della dark lady tentatrice e infedele, ma allo stesso tempo si mostra una donna debole, in balia del suo passato (anche se non ci è dato sapere i dettagli della relazione con Johnny) e che tenta disperatamente di scrollarsi di dosso la maschera che le hanno affibbiato.
La regia è davvero impeccabile e ci sono almeno tre o quattro scene che lo mostrano senza mezzi termini: un esempio è la prima inquadratura di Gilda, oppure uno dei dialoghi tra Johnny e Ballin con quest'ultimo avvolto completamente nell'ombra. Per non parlare poi delle esibizioni.
Unica nota stonata risiede nella trama, a tratti leggermente forzata. Il monopolio del tungsteno non è proprio il massimo come scelta, così come quel finale un pò affrettato.
Ho lasciato per ultimo il cast, ma non per importanza. Ford e Macready sono ottimi nei rispettivi ruoli di uomini con evidenti problemi psicologici, ma la performance della Hayworth è a dir poco clamorosa. Al di là della sensualità e del fascino che sembrano letteralmente poter esplodere dal suo corpo e dal suo viso in ogni momento (emblematica la scena dello spogliarello, dove togliendosi un solo guanto riesce a catturare i sensi di un'intera sala) riesce anche a dare un'incredibile profondità al suo personaggio attraverso gesti ed espressioni davvero impressionanti.

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Imperdibile!!

bm_91  @  02/12/2013 21:06:26
   8 / 10
noir di buona fattura, coinvolgente e ben interpretato. Rita Hayworth fenomenale dark lady.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  08/01/2013 14:13:57
   7 / 10
Uno dei più celebri triangoli amorosi della Hollywood d'oro è un melodramma che la superba fotografia di Rudolph Maté e l'elegante regia di Vidor fa vibrare di tutte le pulsioni che fecero grande il noir: passioni, amoralità, un passato sconosciuto, l'incontro-scontro tra amore e odio che genera istinti infine omicidi.

Una prima ora intensissima, magistralmente orchestrata in un claustrofobico casinò di Buenos Aires, è un capolavoro di stile sorretto da un cast in stato di grazia su cui svettano un luciferino George Macready e una Rita Hayworth entrata nel mito. Gilda è una femme fatale di bellezza e tragicità, prorompente ma fondamentalmente triste e sola. Un ritratto implacabile di donna, ma tutti i personaggi sono profondamente psicoanalizzati e resteranno stereotipi imprescindibili di tanto cinema successivo.

A differenza del noir più puro, Vidor non porta alle estreme conseguenze le frustrazioni sentimentali e sessuali, e il calo più che di ritmo di incisività della seconda parte lascia la sensazione di un capolavoro mancato per la scelta di negare la decisiva dose di perdizione e decadenza.

gianni1969  @  12/04/2012 22:21:33
   8 / 10
tra i classici del noir,forse quello che amo di meno. storia un po forzata a partire dalla casualita' in cui si ritrovano i due ex,un rincorrersi tra gatto e topo e un ribaltarsi delle situazioni che alla lunga non appassiona. certo poi strutturalmente e ineccepibile,con una splendida rita hayworth. finale troppo troppo buonista,soprattutto per un noir. non il mio preferito,ma cmq da vedere

pinhead88  @  09/10/2010 23:12:22
   7 / 10
Veicolo di lancio per la splendida, meravigliosa, affascinante Rita Hayworth. Dark lady spregiudicata e infedele che regge in piedi l'intero plot, facendo più volte svegliare dal torpore e dal piattume generale della pellicola. Se bisogna essere obiettivi, credo che questo film sia entrato di diritto nella storia del cinema più che altro per la sensualità della Hayworth, se non altro perchè il resto che le fa da cornice appare come un noir piuttosto scialbo e datato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  15/09/2010 14:36:36
   8 / 10
Certo è che "Gilda" rimane un'icone del cinema, indiscussa ma è un'opera che a mio avviso tende a essere commerciale e questo fatto penalizza un pò la pellicola del sapiente Vidor, che fra le altre cose riesce a far brillare ( anche per merito di un favoloso Glenn Ford e di una Hayworth in stato di grazia ) i personaggi donandogli la giusta veste di luce. Indimenticabile la song "Put The Blame On Mame" che preferisco in versione solo chitarra/voce. Peccato per il finale frettoloso che non ho mai digerito.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  01/11/2009 14:54:05
   8½ / 10
Gilda: "Uomo o donna ?"
Ballin: "Domanda interessante... tu che ne pensi John ?"
Johnny: "........donna"

Con Gilda ho preso un granchio enorme e sono stato davvero presuntuoso. Quando mi chiesero se l'avessi visto risposi che probabilmente era un film icona, famoso solo per le scene con Rita Hayworth e con un basso valore effettivo, un film, insomma, che mi interessava francamente poco.
Mai stato così supponente nel voler intuire il valore di un film dal solo titolo e dalla fama che vi girava attorno e infatti... si è rivelato completamente diverso.
Il primo tempo è da 10 pieno e niente può farmi cambiare idea: ho rivissuto i momenti indimenticabili in cui vidi La fiamma del peccato e, forse, dato che la mia cultura cinematografica è aumentata notevolmente da allora, l'ho apprezzato anche di più.
Tra tutte le cose costruite alla perfezione -personaggi, trama, fotografia- la cosa che si apprezza (e che io in particolare apprezzo) di più sono i dialoghi, vibranti e tesi come una fune che regge un carico sospeso, con non una sola parola lasciata al caso, perchè la cosa più brutta in un film è sentire discorsi scritti per riempire i silenzi.
Il momento clou è naturalmente quello sopra riportato, una di quelle scene che mi fanno venire le lacrime agli occhi pur non essendo neanche lontanamente commoventi: la scelta dei tempi è di una perfezione magistrale, la risposta di John arriva dopo una soppesata riflessione silenziosa durante la quale lo spettatore ha il tempo di cercare di predirla.
Il triangolo, sempre stato un poligono affascinante per i sentimentali (Lolita, Casablanca e La fiamma del peccato appunto), è grandioso per il fatto che ciascuna coppia sa qualcosa che il terzo non deve sapere.
Rita Hayworth femme fatale è quanto di più bello si sia mai visto sullo schermo.
La seconda parte decade di ritmo e complica una trama che non aveva bisogno di essere complicata, travestendo un magnifico noir in uno di quei polizieschi impicciati anni '50.
Facendo una media onesta tra i due tempi facciamo otto e mezzo, tuttavia Gilda, con tutte le curiosità, gli aneddoti e i riferimenti ad argomenti tabù che vanno ad ingrossare la sua fama, è una di quelle pellicole iscritte all'albo della storia del Cinema e che un cinefilo NON può perdere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  25/10/2009 23:11:06
   4½ / 10
Ah, e questo sarebbe un film fascinoso? Magari non conosco ancora bene i canoni per definire un film con questo termine… E’ realmente bruttissimo, di un piattume da far paura. Storia monotona e insulsa. Regia che non sfrutta nessun potenziale. Dialoghi scemi, imbarazzanti e che non stanno né in cielo né in terra. Finale cretino. Glenn Ford e la Hayworth antipatici e inguardabili. Lei è tanto bella ma… vabbè, lasciamo perdere.
Non so quante volte mi era venuta voglia di tirare fuori il dvd… e invece mi sono fatto due palle così!!!

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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  20/10/2009 23:09:01
   8½ / 10
Epocale triangolo amoroso che rapisce dal primo all'ultimo fotogramma. Vidor coglie nel segno ed azzecca il noir più famoso della storia. Peccato per il finale inaspettatamente accellerato e ben poco credibile. Bravissimo Ford ma il film è tutto della Hayworth, un gioiello di sensualita unito ad una comunicatività recitativa di altri livelli. Da vedere. Imprescindibile.

Zanibo  @  21/09/2009 23:59:32
   9 / 10
Pensavo fosse noioso e datato invece l'ho trovato vivace e interessante, con dei bellissimi dialoghi e una trama che stuzzica. Tutto questo fino a 2/3 del film, l'ultima parte l'ho trovata pesante e noiosa.

In ogni caso un film che merita non solo perchè è un pezzo della storia del cinema ma perchè è tuttora un gran bel film!



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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  15/09/2009 12:19:17
   7½ / 10
Misto di noir e sentimento in questo cult che consacro' la stella della Haywort per questo cattivissimo ruolo!
Tutto è di alto livello,dalle canzoni rese famose grazie al film,alla sceneggiatura gia' abbastanza "scandalosa" per l'epoca in cui usci pure "il grande sonno"!
Se proprio devo puntualizzare qualcosa che non mi è piaciuto devo dire come hanno trattato la scomparsa del padrone della bisca...

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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  13/05/2009 21:25:51
   8 / 10
La cosa più bella del film sono i dialoghi: straordinario quello iniziale, sublime quello del primo incontro tra lui e lei. Moltissime le battute da incorniciare ("Jhonny... un nome troppo difficile da ricordare e troppo facile da dimenticare"), tutte ricche di sottotesto, sublimate da grandi attori (lei era davvero affascinante, anche se dotata di una bellezza da "donna" molto dissimile dalle bellezze "giovanili" del giorno d'oggi).
Erano altri tempi. Un'altra Hollywood.
Peccato solo per il finale, con una risoluzione del conflitto frettolosa.
Comunque, un film grandioso.

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The Monia 84  @  16/06/2008 18:37:14
   8½ / 10
Gilda, in grado di suonare miracolosamente una chitarra nella notte, senza neppure insistere più di tanto con la mano sinistra sugli accordi.
Gilda, che sfiorando tutti i vertici della seduzione solleva in alto la sua morbida chioma sfilandosi lentamente dal braccio destro il guanto di satin nero a mo’ di sfida nei confronti del mondo intero, gratificando il pubblico del suo più radioso sorriso.
L'opera che ha reso il mito di Rita Hayworth inattaccabile nel tempo

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Invia una mail all'autore del commento wega  @  26/05/2008 22:29:59
   10 / 10
E' impossibile non rimanere secchi davanti a cotanta bellezza, santiddio Rita Hayworth è il desiderio carnale per eccellenza.
"Gilda", un dannato triangolo amoroso che ti ammalia nella sua narrazione tremendamente asciutta, che ti avvolge nella sua sceneggiatura essenziale, il finale, forse esageratamente hollywoodiano, non sciupa in alcun modo ciò che è questo film, un noir straordinario.
E' un capolavoro di recitazioni, alla prima visione appare i due non si conoscano fin dall'inizio, e che semplicemente non si sopportino, alla seconda, ci si accorge che le stesse recitazioni erano frutto delle reazioni di due persone che già si erano incontrate nella loro vita; forse Cronenberg si è basato proprio su questo risultato per la sua penultima opera.
Geniale Glenn Ford quindi, il cattivo di Hollywood, ed altrettanto perfetto nella parte George Mcready, a quanto pare, vera la cicatrice in "Orizzonti di gloria", ed indimenticabile la Haywort sulle note di "Amado mio".
Un classico, e tante grazie Charles Vidor.

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quaker  @  22/11/2007 22:48:13
   7 / 10
Non mi è piaciuto più di tanto. Amo i film americani degli anni '40, ma se paragono Gilda al Grande Sonno, a Casablanca, a Double Indemnity etc... lo devo mettere un paio di gradini al di sotto. sarà un'eresia ma non trovo neppure particolarmente sensuale Rita Hayworth (se non quando balla: le due canzoni sono stupende e la cosa più bella del film, ma lei veniva sempre doppiata).
Anche Glenn Ford non mi sembra alla pari dei vari Bogart, Cooper. Gable e così via. Insomma, pur essendo un classico, lo ho trovato un po' insipido, banale, senza nerbo.

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Ultima risposta 26/05/2008 22.31.16
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  10/11/2007 17:05:47
   8½ / 10
Stile narrativo impeccabile, dialoghi intriganti, trama intensa, attori irreprensibili.

"Gilda" è la storia di una passione, o meglio di una delle più profonde passioni che siano mai state raccontate in un film. L'amore tra Johnny e Gilda, forse l'unico vero amore, è quello caratterizzato da connotati esasperati e contraddittori: proprio l'indissolubile legame che li avvince li porterà paradossalmente ad allontanarsi, a ferirsi ed a vendicarsi vicendevolmente. Nel turbinio di questa travolgente e controversa relazione si insinuerà Ballin, un uomo estremamente ambizioso che, prima dell'incontro con Gilda, credeva che l'unica cosa che potesse riempire e appagare la sua vita fosse la brama di potere. Invece anche un soggetto cinico e freddo come Ballin si rivelerà drammaticamente non immune alla passione amorosa.
Questo è uno dei rarissimi casi in cui il lieto fine, nel senso più stretto del termine, non stona.

Rita Hayworth sarà sempre una delle stelle più fascinose del firmamento di Hollywood.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  09/11/2007 13:29:08
   9 / 10
La famme fatale per eccellenza incanta in questo noir. Innanzitutto incanta due uomini a tal punto da formare uno dei triangoli più noti della storia del cinema. In secondo luogo ipnotizza tutti gli spettatori con la sua interpretazione di "Amado mio".
Un classico da vedere assolutamente, una perfetta regia di Vidor per un film talmente pieno di fascino che nemmeno un minuto risulta superfluo.

Mizoguchi  @  02/11/2007 13:02:06
   9 / 10
Eccezionale melodramma virato di noir.
Fotografato dal maestro Rudolph Matè (grandissimo collaboratore di dreyer in "la passione di giovana d'arco" e "Vampyr") è un film su un triangolo morboso e velato di omosessualità repressa dove il ruolo di gilda è sempre in bilico tra pericoloso oggetto di attrazione e mero strumento di gelosia.
Il film è molto moderno nella regia, nei movimenti di macchina e nell'uso dei primi piani oscuri e delle sagome in controluce che spesso si concentrano sul personaggio di Ballin a mascherare/rivelare quella che è la personalità più ambigua del film; modernissima anche la scrittura con dialoghi a tratti surreali e stilizzati, sempre pregni di erotica ambiguità.
Forse solo la presenza di Glenn Ford stona un poco, è un attore abbastanza inespressivo e fastidioso, sarebbe stato sicuramente meglio Dana Andrews o il mitico Jean Gabin.
... ma poi c'è lei, Rita, una delle creature più splendide mai esistite, capace di sedurre con un movimento delle dita o dei capelli, seducente, erotica, anche nei suoi momenti di fragilità; un'attrice davvero a tutto tondo in cui all'abbacinante bellezza si affiancano le grandi doti d'attrice di una volta, canto e ballo compreso...

Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  28/10/2007 15:42:47
   10 / 10
"La odiavo così tanto che non riusci a non pensare a lei neppure per un minuto".

Un capolavoro assoluto, dalla scena iniziale del lancio di dadi fino alla sequenza finale.
"Gilda" non solo ha segnato un'epoca, ma ha influenzato con potenza incisiva il modo di fare e di concepire il cinema.
Vuoi per la sua fortissimma valenza simbolica, vuoi per le atmosfere a tratti oniriche, vuoi per i suoi interpreti meravigliosi, "Gilda" è un film che non può lasciare indifferenti.
Una delle più ardite e riuscite miscele noir fra sadomasochismo, ardore di vivere, desiderio di distruzione e di autodistruzione, mai portate sul grande schermo.
Dialoghi eccellenti ed interpreti indimenticabili. Perfetta la regia e superba la fotografia.
Memorabile la frase di Johnny quando Balin gli domanda davanti a Gilda sel la sua arma (il bastone con la lama retrattile) sia uomo o sia donna.
"Donna" risponde Johnny. " Sembra essere una cosa, ma sotto i tuoi occhi si trasforma in un'altra".

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  15/05/2007 18:58:33
   9 / 10
«Ogni uomo che ho conosciuto è andato a letto con Gilda... e si è svegliato con me.»
Lo diceva la stessa Rita Hayworth di se stessa, conscia che con il personaggio di Gilda aveva incarnato l'idea stessa di sensualità, di mistero, di inarrivabilità ma anche di tristezza e solitudine.
"Gilda" è un noir d'epoca, ma anche e soprattutto lo straordinario ritratto di una femme fatale che fa di tutto per farsi amare e al contempo odiare. Capricciosa, superstiziosa, tenera ma algida, di Gilda non si può fare a meno. Su Gilda non si spendono mai abbastanza parole ma un volume intero non è capace di definirla. Gilda fa girare la testa e incrina le certezze di chiunque.
Ed è l'assoluta protagonista, il tema di fondo di un film memorabile, tutto di dialoghi e tutto girato in interni nell'atmosfera fumosa e intramontabile di un casinò argentino.
Imperdibile.

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4 risposte al commento
Ultima risposta 31/05/2007 12.20.27
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  01/04/2007 23:56:11
   9 / 10
Rita Hayworth, overo l'incarnazione della femme fatale e dei suoi stilemi. Che lanci guardi ammiccanti o chieda che la si aiuti con la cerniera, la Hayworth sprigiona una carica di sensualità travolgente e provocatoria, cui è impossibile rimanere indifferenti.
La femme fatale trascina così in un vortice autodistruttivo chiunque voglia, distruggendolo con il proprio fascino ed annientandone la forza di volontà, e lo fa ebbra delle proprie capacità ammaliatrici. La forza della Hayworth è riuscire a trasmettere le stesse sensazini allo spettatore, il cui sguardo è catturato da lei, da quell'oscuro oggetto del desiderio che non lascia scampo nè speranza, e che diventa assolutamente irrestibile semplicemente sfilandosi un guanto sulle note di una canzone dai toni seducenti.
E' proprio la figura di Gilda a rendere il film un assoluto capolavoro, una figura che trascina con sè i destini di tutti gli altri personaggi che le gravitano attorno, piegandoli al proprio indomabile volere in un turbinio di amore ed odio.
Da antologia alcuni dialoghi ("Le statistiche dicono che le donne sono più numerose di qualsiasi altra cosa in natura, eccetto gli insetti"; "Gilda, sei presentabile?" "Lo sono più del necessario") e l'interpretazione di "Amado mio" ed ovviamente "Put the blame on mame".

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Ch.Chaplin  @  12/01/2007 09:54:40
   9 / 10
pensavo fosse una *******ta..invece s'è rivelato un gran bel film. lei è davvero un trionfo di sensualità, anke se personalmente nn la trovo così bella..l'interpretazione di ford e macready è impeccabile. meritano menzione alcuni dialoghi, alcuni + riflessivi di altri, ma sempre messi al punto giusto: <chi fuma troppo è una persona infelice, una persona infelice è una persona sola>, <le statistiche dicono che le donne sono più numerose di qualsiasi altra cosa. tranne che degli insetti>

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  29/12/2006 13:37:38
   9 / 10
Mah.. penso ci sia ben poco da dire, il fascino di questa pellicola è indiscutibile.
Una storia di amore e odio intrigante, sofferta, coinvolgente.. in cui questi due sentimenti normalmente opposti finiscono per identificarsi, così come solo nella più classica delle storie d'amore, appunto, accade. Tutto in realtà è qualcosa di già visto, non sono, infatti, l'originalità della trama o qualche colpo di scena a fare di "Gilda" una delle più belle pellicole di sempre, ma il modo in cui viene raccontata, i dialoghi, le interpretazioni.. e, soprattutto, le canzoni cantate ed interpretate da una Gilda/Hayworth entrata di diritto nella storia del cinema.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  06/10/2006 22:29:56
   9 / 10
Uno dei classici del noir di sempre, con uno script fin troppo sfruttato (il tema dell'adulterio, della moglie di un uomo dai loschi affari) ma adattato secondo i parametri classici dell'epoca.
Rita Hayworth è, in particolare, un trionfo di sensualità, sia quando intona "put the love on me babe" sia quando appare, improvvisamente all'ex-amante: la regia di Charles Vidor è mirabile perchè filtra l'imbarazzo di Ford davanti alla vista della donna bellissima che ha amato.
Il manifesto con il volto splendente della Hayworth è rimasto nella leggenda del cinema, tanto che segno' la massima celebrità e la dannazione per l'attrice, prigioniera per anni della fama di questo film e del suo personaggio.
Venne dato persino il nome di "Gilda" a una bomba atomica (vera)

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Ultima risposta 12/01/2007 14.03.13
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Paolo70  @  10/04/2006 22:43:47
   6½ / 10
Commedia interessante d'altri tempi. Bellissima e provocante Rita Hayworth.

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Ultima risposta 26/05/2008 22.34.50
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