goemon (2009)

Stessa impressione destatami dal precedente lavoro di questo regista visionario e confusionario. Kyashan era un'orgia visiva che si perdeva dopo 10 minuti. In questo Goemon sono riuscito a seguire gran parte del film ma dopo un'ora aveva perso il mordente iniziale riproponendo gli stessi difetti di Kyashan. Da ammirare la visionarietà, la potenza delle immagini, il sapiente quanto esagerato uso della computer grafica (che sinceramente dopo un po' diventa irritante, rendendo il prodotto farlocco e privo di una sua concretezza, un castello bello a vedersi ma di cartapesta, senza una sua identità propria) e in parte la avvincente storia di questo mitico personaggio del folklore nipponico, il robin hood del sol levante la cui storia viene qui raccontata.
Come dicevo i difetti oltre alla Computer Grafica, sono la confusione della trama. Voglio dire, il film inizia con il bello tenebroso eroe che a tratti è in grado di volare ( e va bene, i giapponesi sono un po' pirotecnici e questo ci piace) e che si trova nei guai a causa di una scatola, il mitico vaso di Pandora che se aperto può portare solo guai; il film è proprio divertente all'inizio, con gli eroi i samurai, ma poi... Si perde! E si perde anche la trama, la scatola scompare e ha inizio la classica lotta di intrighi per il potere, colpi di scena telefonatissimi, scenette retoriche, melense...
Eppure dopo 40 minuti ero esaltatissimo e pensavo al capolavoro.
Penso che un film non possa fermarsi solo alla potenza visiva delle immagini.