gravity regia di Alfonso Cuarón USA, Gran Bretagna 2013
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

gravity (2013)

Commenti e Risposte sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film GRAVITY

Titolo Originale: GRAVITY

RegiaAlfonso Cuarón

InterpretiSandra Bullock, George Clooney, Ed Harris, Orto Ignatiussen, Phaldut Sharma

Durata: h 1.32
NazionalitàUSA, Gran Bretagna 2013
Generefantascienza
Al cinema nell'Ottobre 2013

•  Altri film di Alfonso Cuarón

Trama del film Gravity

Gli astronauti Ryan Stone e Matt Kowalsky lavorano ad alcune riparazioni di una stazione orbitante nello spazio quando un'imprevedibile catena di eventi gli scaraventa contro una tempesta di detriti. L'impatto è devastante, distrugge la loro stazione e li lascia a vagare nello spazio nel disperato tentativo di sopravvivere e trovare una maniera per tornare sulla Terra.

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   7,14 / 10 (281 voti)7,14Grafico
Migliore regia (Alfonso Cuarón)Miglior fotografia (Emmanuel Lubezki)Migliori effetti speciali (Tim Webber, Chris Lawrence, David Shirk e Neil Corbould)Migliore montaggio (Alfonso Cuarón, Mark Sanger)Miglior sonoro (Glenn Freemantle)Miglior montaggio sonoro (Skip Lievsay, Niv Adiri, Christopher Benstead, Chris Munro)Miglior colonna sonora (Steven Price)
VINCITORE DI 7 PREMI OSCAR:
Migliore regia (Alfonso Cuarón), Miglior fotografia (Emmanuel Lubezki), Migliori effetti speciali (Tim Webber, Chris Lawrence, David Shirk e Neil Corbould), Migliore montaggio (Alfonso Cuarón, Mark Sanger), Miglior sonoro (Glenn Freemantle), Miglior montaggio sonoro (Skip Lievsay, Niv Adiri, Christopher Benstead, Chris Munro), Miglior colonna sonora (Steven Price)
Miglior regista (Alfonso Cuarón)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior regista (Alfonso Cuarón)
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su Gravity, 281 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  

Barteblyman  @  09/01/2014 10:15:01
   8½ / 10
Per quel che mi riguarda nonché in buona e variopinta sostanza questo è tra i più bei film visti nel 2013. Spiegarne le motivazioni (senza ovviamente spoilerare) è cosa un pochetto ardua giacché ciò che maggiormente gravita a visione ultimata di Gravity è la sensazione di aver visto qualcosa di finalmente diverso. Innanzitutto a livello formale e subito dopo a livello sostanziale. Vi è quindi il pensare che -ovviamente- il film non è stato girato nello spazio, che abbia richiesto spazi molto più limitati, e vi è quindi il dedurne il sorprendente lavoro di regia. Bastino solo i primi quindici minuti, illusori piani sequenza giocati con estrema morbidezza su più soggettive. Non so tu cara lettrice e caro lettore ma io ne ero incantato. La fluidità, la leggerezza nel passare dall'esterno all'interno della tuta d'astronauta e poi ancora all'esterno. Questo sulfureo cambio di prospettive, questo darti la sensazione di essere tu stesso sospeso nello spazio e quella inquieta sensazione di trovarsi in balia dell'abisso. La sensazione che il confine dall'essere al sicuro all'essere in pericolo rintracciasse inedite strutture. Ciò che ti separa dal perderti nelle tenebre spaziali è un cordone ombelicale. Un cordone strattonato, maltrattato, un cordone col quale persino giocare. Come stare sospesi nel vuoto e provare a sporgersi il più possibile, abbandonando per un istante la presa sicura. L'essere circondati dalla concreta possibilità di morte. Da dire che il film non l'ho visto in 3D eppure sembrava comunque di vederlo in 3D nonostante lo abbia visto steso a letto. 3D che tra l'altro non è che io ami particolarmente, come concetto occhialico oltretutto. Più che altro preferirei avere quattro orecchie e quindi un 4S. Due orecchie non sono troppo poche? Dico, in generale. Orecchie a parte, Gravity è come se avesse il 3D incorporato. A prescindere dal fattore mainstream o anzi in loco al fattore mainstream. Gravity è un mainstream (ho scritto mainstream troppe volte) ove viene pressoché spostato un non trascurabile fattore: il sonoro nell'azione. Davvero suggestivo l'assistere al caos muto. Più che il pur buon accompagnamento musicale è l'azione a farsi sonoro. E' l'immagine, la percezione visiva del sonoro; la sottrazione rumorosa. La forma insomma è indubbiamente il punto forte di questo formidabile film. Detto questo... Or dunque.

Or dunque se la forma (questo certo sì) è quanto di più bello visto nella annata duemilaetredici, Gravity può ben donde lasciare perplessi se non magari inorriditi dalla carenza di sostanza. L'amata sostanza, ciò che fa la differenza. Si dirà quindi, bellissimo fumo e pochissimo arrosto. Legittimo, sacrosanto, comprensibile. Io però non la penso così. A me il film ha emozionato anche da quel punto di vista lì, dico il punto di vista della sostanza. Non dice niente di interessante o meglio lo dice ma non lo si sente, come i suoni nello spazio. Gravity poteva elevarsi ad una più audace riflessione sull'essere umano e divenire -chissà- un vero e proprio capolavoro? Poteva diventare un trip allucinante con incisive questione metafisiche? Be', tutti i film possono elevarsi ad altro; io stesso sarei potuto diventare un formidabile schiaccianoci. Il film di Cuarón per me funziona benissimo così com'è. E' coerente con sé stesso ed è un film che si trova in uno strano limbo, come i personaggi. Personaggi che rintracciano alle spalle la bellezza del pianeta Terra, soggetto oltremodo presente e atroce nella sua impossibilità. E personaggi che si trovano anche ad essere invisibili corpi in un qualcosa di enorme come lo spazio. Solo una fune o delle braccia o anche solo pochi centimetri di dita (e quella dita che si aggrappano si percepiscono oltremodo) per poter, per quanto possibile, mettersi al sicuro. Quel sottilissimo confine tra il vivere e il morire. E il confine del film? Dove risiede il film? Dove risiede il suo genere? Be', riprendendo (perché no?) lo scrittore James Blish che a sua volta cita Theodore Sturgeon (altro scrittore di fantascienza): "Una bella storia di fantascienza è una storia che presenta un problema umano, e una soluzione umana, che non sarebbero mai esistiti senza la sua componente scientifica". Tralasciando questioni di veridicità astrofisica (questioni inutili e noiose) Gravity la sua componente scientifica che scatena casini ce l'ha eccome e quindi, stando a questa definizione, rientra nel genere fantascientifico. Tuttavia sovente il cinema di fantascienza propriamente detto (tout court) ha come contesto il contesto di altri pianeti o anche il contesto dello stesso pianeta Terra ma mutuato dalla tecnologia avanzata. Non è il caso di Gravity. L'episodio raccontato nel film poteva benissimo accadere sulla terra ferma (alla fine è un incidente sul lavoro). Non ci sono mostri, non ci sono capsule criogeniche, non ci sono missioni interstellari. Il film non è neanche ambientato in un futuro prossimo ma è collocato o dislocato nei nostri giorni. La dottoressa Stone e il comandante Kowalsky sono due persone normalissime, non sono muniti di pistole laser ma di trapani da lavoro. Quindi, Gravity che genere di film è? Questa per me difficile categorizzazione è un ulteriore fattore di fascino.

Gravity è un film di fantascienza ambientato nel presente. La fantascienza del film risiede in un elemento estremamente forte: l'isolamento. L'isolamento sul pianeta Terra sarebbe stata tutt'altra questione. L'isolamento nello spazio delinea una fantascienza... espressionista. Sì, espressionista, hai letto bene giovane donna e giovane uomo. "E' più patetico e spaventoso l'isolamento straordinariamente profondo*". Abbiamo l'isolamento fisicamente più spaventoso che si possa immagine e questo isolamento maestoso struttura in modo singolare il suo essere film di genere fantascientifico. La dottoressa Ryan Stone è prigioniera di una situazione più che di una struttura precisa. L'unico modo che ha per liberarsi dalla prigionia dello spazio è quello di entrare all'interno di un mezzo di trasporto. L'illusoria libertà dello spazio aperto e la libertà vera e propria garantita dall'imprigionarsi in un modulo. Il luogo più prossimo alla casa nonché il luogo di rinascita possibile (e mi riferisco alla sequenza più splendida del film). Un surplus alienante quindi. Fuggire da una minaccia che non è neanche una minaccia vera e propria ma è l'Essere dello spazio aperto. Qui l'immagine si fa discorso, si fa argomentazione. Sarebbe stato pleonastico e cioè di troppo appesantire una "questione" che si svolge praticamente in tempo reale. Appesantire quello che al film basta suggerire. Non a caso durante uno dei dialoghi più introspettivi del film il regista decide, come lo stesso comandante Kowalsky, di avvicinarvisi da uno specchietto retrovisore. Sospendendo la musica ma lasciando che l'argomentazione sia inevitabilmente di spalle. Facendo defluire il dolore in uno sguardo verso quel pianeta ove tutto si consuma e dove la vita DEVE procedere. C'è tutto un mondo che non ha bisogno di narrazioni ulteriori in quella scena e Cuarón lo tratteggia con la delicatezza più consona. Con un lieve movimento di macchina. Senza pippe aggiuntive. Non è cosa da poco. Anzi.

Nel gioviale "Spazio e tempo nel cinema di fantascienza" di Vivian Sobchack, l'autrice scrive: "In ambito letterario, l'intersezione fra femminismo e fantascienza non solo ha provocato una decostruzione, ma anche una ricostruzione all'interno del genere." Sandra Bullock. Sandra Bullock è una di quelle attrici che ai più sta sulle palle. A me piace. La prima volta che l'ho incontrata è stato quasi certamente sull'autobus di Speed. Ho pensato che fosse ottima e che gran parte dei ruoli che sceglieva non riuscivano a tirar fuori il suo potenziale. Pensavo, cavolo Bullock, perché? E a un suo pessimo film se ne aggiungeva un altro. Alla fine ho smesso di pensare cavolo Bullock, perché? e sono andato avanti con la mia vita e posso dire che probabilmente quella della Bullock è proseguita meglio (cinematograficamente parlando vedisi l'oscar per The Blind Side). E poi eccola in un film che è il suo film. Sì, c'è anche George Clooney (delizioso e rassicurante chiacchierone) ma c'è soprattutto il personaggio della dottoressa Ryan Stone. C'è soprattutto Sandra Bullock, mente e corpo. Uno snello e leggiadro corpo femminile a spasso nello spazio. Una figura fluttuante che, a tratti, sembra disegnata da Masamune Shirow. Il femminile della dottoressa Stone è un femminile fortemente e squisitamente materno. Gravity è il racconto dell'ancella Ryan Stone (giusto per citare un must della fantascienza femminista ad opera di Margaret Atwood). Indubbiamente distante dall'immortale icona fantastic-femminea della Ripley di Sigourney Weaver (splendida guerriera contro il fallocentrico alieno), la Stone di Sandra Bullock è parimenti materna. Meravigliosamente materna. Per niente al mondo lei spezzerebbe quel cordone, "Tu non vai da nessuna parte". Il distacco purtroppo va visto, per assorbirlo, per metabolizzarlo. Al distacco va dato un volto, va data una qualche esteriorità. L'abbandono va collocato.

La paura del restare soli nel luogo iconograficamente più solitario. Una sensazione per nulla piacevole, il viverlo concretamente. Si arriva davvero al parlare da soli, all'aggrapparsi a qualsiasi cosa. Il monitor spento di un cellulare, il calore intuito dalle luci di una abitazione. Figurarsi il restare soli scorgendo milioni di luci sottostanti. Quando si è soli ci si parla. Non è ridicolo né puerile quindi sorridere per l'abbaiare di un cane e non è men che mai idiota ascoltarsi. Ogni cosa che possa colorare quella forma di oscurità è ben accetta. E qui faccio ovviamente riferimento ad un'altra scena del film che non spoilorerò ma che io non ho trovato per niente e ribadisco per niente assurda. Anzi. E' un tocco poetico in più. E' quello che tutti vorremmo in determinate situazioni ed è quello che accade davvero. Succede. Succede concretamente. Per quanto possa valere lo dico per esperienza personale. Sopravvivenza e non solo, vi è elaborazione e concretizzazione. Gravity è una spettacolare e bellissima riflessione per immagini dell'esperienza della perdita e della solitudine, in chiave sci-fi, certo. E' il simulacro visivo dell'aggrapparsi con le unghie e con i denti all'esistere. E' un cinema stupefacente e decostruttivo ben più di altri film della medesima annata, quelli sì abbastanza spocchiosi (vedisi l'orrido La grande bellezza o il buono ma estremamente sopravvalutato Spring Breakers). Or dunque e ben donde mi vien da dire, a pseudo mie riflessioni raggiunte, che Gravity non è poi tra i più bei film del 2013 ma è -per il sottoscritto- il più bel film del 2013.

* T.J. Ross, Focus on the Horror Film

  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

10 giorni con i suoia complete unknowna real painal progredire della notteamerikatsiamiche alle cicladiamichemaianoraattack on titan: the last attackbabygirlback in actionbagmanbetter manblack dogblur: to the endbridget jones - un amore di ragazzocaptain america: brave new worldcarlo mazzacurati - una certa idea di cinemacherry juiceciao bambinocitta' d'asfaltocome se non ci fosse un domani (2025)companiondiciannovediva futuradog mandove osano le cicogneduse, the greatestemilia perezfatti vederefiume o morte!follemente
 NEW
gioco pericoloso
 NEW
global harmonyhello! spank: il film - le pene d'amore di spankhereheretici am martin parri colori dell'anima - the colors within
 NEW
il caso belle steineril mestiere di vivereil migliore dei maliil mio giardino persianoil nibbioil seme del fico sacroil signore degli anelli - la guerra dei rohirrimio non sono nessunoio sono ancora quiio sono la fine del mondoitaca - il ritorno
 NEW
la citta' proibita (2025)la storia di patrice e michel
 HOT R
la zona d'interessel'abbaglio
 NEW
lee millerl'erede (2025)lilianal'orto americanoluce (2024)l'uomo di argillal'uomo nel boscolux santamaria (2024)mickey 17misteri dal profondomonte corno - pareva che io fussi in arianella tana dei lupi 2 - panteranina e il segreto del ricciono other landnoi e loro
 HOT R
nosferatu (2024)oh, canada - i tradimenti
 NEW
ombra di fuocopaddington in peru'pellizza pittore da volpedopino daniele - nero a meta'presencericardito lo squalo?
 R
september 5 - la diretta che cambio' la storiasilenzio!simone veil - la donna del secolosonic 3 - il filmstrange darling
 NEW
the bayou
 NEW
the breaking icethe brutalistthe calendar killerthe girl with the needlethe last showgirlthe opera! - arie per un'eclissithe shrouds
 HOT
the substancetornando a esttoys - giocattoli alla riscossauna barca in giardinouna viaggiatrice a seoulwolf man

1059402 commenti su 51741 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

BACH - IL MIRACOLO DELLA MUSICARICK AND MORTY - STAGIONE 4RICK AND MORTY - STAGIONE 5RICK AND MORTY - STAGIONE 6RICK AND MORTY - STAGIONE 7SENNA (SERIE TV)

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA
Locandina del film SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA Regia: Tim Fehlbaum
Interpreti: John Magaro, Leonie Benesch, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Zinedine Soualem, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Daniel Adeosun, Benjamin Walker, Ferdinand Dörfler, Solomon Mousley, Caroline Ebner, Daniel Betts, Leif Eduard Eisenberg, Sebastian Jehkul, Rony Herman, Jeff Book, Robert Porter Templeton, Stephen Fraser, Leon Dragoi, Doris Meier, Mark Ruppel, Christine Ulrich, Günther Wernhard, Antje Westermann, Harry Waterstone, Andreas Honold, Stefan Mittermaier
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

THE ORDER (2024)
Locandina del film THE ORDER (2024) Regia: Justin Kurzel
Interpreti: Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Jurnee Smollett, Alison Oliver, Morgan Holmstrom, Odessa Young, Marc Maron, Philip Granger, Sebastian Pigott, Matias Lucas, Bradley Stryker, Phillip Forest Lewitski, Victor Slezak, Daniel Doheny, Bryan J. McHale, Ryan Chandoul Wesley, Geena Meszaros, George Tchortov, Daniel Yip, Sean Tyler Foley, John Warkentin, Vanessa Holmes, Rae Farrer, Carter Morrison, Huxley Fisher, mandy fisher
Genere: thriller

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net