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Caro Moretti, per rappresentare la realtà bisogna prima accettarla.
È buffo vedere quanto possano essere diverse le opinioni sul film di Moretti... Personalmente lo ritengo il peggior film del regista. E per una serie di motivi: 1. il film non aggiunge nulla sul "fenomeno Berlusconi", con il risultato di ripetere cose scritte e dette da altri prima di Moretti; 2. la "sfera privata" del film è a dir poco banale, con il protagonista (Moretti stesso?) che non accetta la fine della storia con la moglie con un atteggiamento da bambino dell'asilo. 3. nel film non esiste un personaggio positivo (Silvio Orlando non ha nessun impennata di orgoglio nel finale come ha scritto qualcuno: far condannare Berlusconi è un atto infantile che rivela solo l’indulgenza verso se stessi) o una qualche minima ipotesi di cambiamento: mi dispiace per Moretti ma la realtà non è solo negativa. 4. L'unico momento geniale e in qualche modo rivelatore del "fenomeno Berlusconi" e conseguemente della direzione che sta prendendo la nostra società è la dichiarazione che Berlusconi (quello vero) fa a proposito dei gioielli che era solito regalare alle mogli dei suoi collaboratori: le parole e il modo col quale vengono dette sono un perfetto esempio di cosa sia Berlusconi realmente: un uomo debole, insicuro, che si è autoconvinto di poter fare qualcosa per gli altri. In quest'ottica è così diverso dal resto degli italiani? Il film, paradossalmente solo in questo senso, finisce per rappresentare bene “l’Italietta” sempre più popolata di opinionisti televisivi che di intellettuali onesti. Sembra davvero irresistibile il bisogno di sentirsi parte di un gruppo, di un partito o di una classe culturale. Personalmente non credo che si debba valutare un film sulla base della sua affinità o meno con le proprie idee politiche. Tant è che non amo molto registi - come Moretti - così politicamente dichiarati. Quando si fa questo si perde in libertà e creatività: perchè si finisce per abbracciare un'idea comune come quella che vuole Berlusconi simbolo del male assoluto. E' un'idea che non mi convince: Berlusconi come qualunque essere umano presenta diverse sfaccettature, capace cioè di cose buone e di altre spregevoli. Dipingerlo nella scena finale con l'aria luciferina dimostra che Moretti non ha per nulla compreso la reale natura del personaggio: quella di un uomo che - incapace di stare bene con se stesso - ha un bisogno costante di sentirsi riconosciuto dagli altri. E più questo bisogno è forte, e più risulteranno evidenti le situazioni di alienazione di cui è vittima. Ma vi rendete conto che stiamo parlando di un tipo che gira con i rialzi alle scarpe, col lifting, e col complesso della calvizie?! ...Bè, per Moretti questo è il diavolo, quello "che ci ha cambiato la testa". Caro Moretti, siamo tutti colpevoli del degrado culturale attuale. Bisogna saperlo ammettere, e "non condannare qualcun'altro".