Rosario Livatino, uno dei magistrati che il presidente Cossiga definì "giudici ragazzini" per la loro giovane età, esercita le funzioni di sostituto alla procura di Agrigento. E' uno dei primi a impegnarsi a fondo contro la mafia, aiutato da un maresciallo dell'Arma che sarà ben presto assassinato. Il suo lavoro conosce sempre maggiori ostacoli, fino a quando, il 21 settembre 1991, Livatino cade vittima di un attentato.
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