il mistero di lovecraft regia di Federico Greco, Roberto Leggio Italia 2005
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il mistero di lovecraft (2005)

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locandina del film IL MISTERO DI LOVECRAFT

Titolo Originale: ROAD TO L.

RegiaFederico Greco, Roberto Leggio

InterpretiFederico Greco, Fabrizio La Palombara, Roberto Leggio, Valentina Lodovini, Roberto Purvis, Fausto Maria Sciarappa, Simonetta Solder

Durata: h 1.33
NazionalitàItalia 2005
Generehorror
Al cinema nell'Ottobre 2005

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•  Link al sito di IL MISTERO DI LOVECRAFT

Trama del film Il mistero di lovecraft

Una troupe americana, insieme ad un giovane attore di New York, arriva in Italia per cercare di ricostruire il viaggio del famoso scrittore americano H.P. Lovecraft, nonostante si dica che questi non abbia mai abbandonato gli Stati Uniti. Dopo diverse disavventure, i superstiti del gruppo riescono a trovare le prove del viaggio dello scrittore...

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Voto Visitatori:   7,36 / 10 (21 voti)7,36Grafico
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Voti e commenti su Il mistero di lovecraft, 21 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

alex94  @  27/03/2020 19:25:37
   6½ / 10
Una pellicola affascinante, parte come un documentario su un presunto viaggio compiuto da Lovecraft in Italia negli anni 20 per poi prendere una direzione horror con un sovrapporsi di realtà e finzione che lascia frastornati visto che rende difficile per lo spettatore distinguere la realtà dalla finzione.
L'atmosfera che si respira è cupa al punto giusto, le location sono inquietanti e la tensione va in crescendo.
La regia nonostante i pochi mezzi a disposizione non è male ma manca sopratutto nel finale di quel guizzo che poteva rendere la pellicola veramente spaventosa.
Una delle pellicole che ha tentato di rilanciare il genere in Italia, e sinceramente anche tra le più riuscite, carina.

GianniArshavin  @  01/09/2014 12:42:31
   6 / 10
Discreto falso documentario che si basa su un'idea intrigante e che si sviluppa in maniera soddisfacente pur non spiccando in nessun aspetto in particolare.
La storia è interessante , la regia passabile anche se spesso troppo confusionaria e l'atmosfera ricreata ricorda vagamente quella degli scritti dello scrittore americano.
Mi aspettavo più tensione e mistero invece nel complesso la vicenda si snoda su binari già esplorati e lineari senza osare mai più di tanto. Anche il tanto elogiato finale mi è parso troppo frettoloso e sbrigativo.
Comunque un prodotto per niente malvagio che vale una visione.

Invia una mail all'autore del commento ziokartella  @  01/09/2011 00:38:01
   6 / 10
Mah...lo spunto è sicuramente interessante e in certi momenti riesce ad intrigare ma non decolla mai....resta piatto e confuso...anche l'apparizione di Lucarelli si poteva evitare...graditissimo invece il cameo della Lodovini!

Trixter  @  13/05/2011 18:35:34
   6 / 10
Beh per prima cosa sarebbe interessante capire come mai una produzione pressochè interamente italiana abbia deciso di girare un film (perchè di un film si tratta) in inglese. Intervallato, peraltro, dallo spesso incomprensibile dialetto del polesine (per giunta l'audio a presa diretta non facilita affatto la comprensione dei dialoghi).
La carne al fuoco è tanta (la scomparsa di A. Roberti, il misterioso manoscritto, l'ostilità degli indigeni, luoghi sinistri e desolati) e si potrebbe tirar fuori davvero un ottimo prodotto, ma a mio parere le polveri risultano bagnate e, nel complesso, l'horror non è un horror e il thriller non è tale neppure esso.
Insomma, l'idea c'era tutta, la recitazione degli attori volenterosi anche, l'ambientazione idem ma, alla fine, non so bene cosa ne sia uscito fuori.
Peraltro, il finale non dipana praticamente alcun mistero...
Nel complesso, una pellicola guardabile ma è evidente l'impressione che si tratti più che altro di un'occasione sprecata.

marfsime  @  14/10/2010 16:37:07
   9 / 10
Eccezzionale mockumentary che debbo dire almeno personalmente m'ha messo un po d'angoscia. Parte in maniera lenta e non troppo coinvolgente ma poi è tutto un crescendo di situazioni strane ed angosciose che coinvolgono i protagonisti sino ad arrivare all'epilogo finale che strizza (come il resto del film) parecchio l'occhio a "The Blair witch project". Molto belli gli intermezzi dialettali veneti che si alternano con l'inglese dei protagonisti..inglese che forse è un po troppo abusato visto che dopotutto è una pellicola italiana. Peccato sia stato poco pubblicizzato perchè secondo me non ha nulla da invidiare a "The Blair witch project"..anzi a mio giudizio gli è decisamente superiore.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  15/06/2010 23:54:00
   4½ / 10
Che dire? Non mi è proprio piaciuto. Come documentario, per lo meno all'inizio, è abbastanza realistico. Il taglio è totalmente alla Report, e fin qui ci può stare. Quel che non ci sta è la recitazione scarsa, le scenette di gente che si urla addosso, la lentezza con cui le cose non decollano affatto. 1 ora e mezzo in cui non succede praticamente niente (come in Blair Witch Project che, però, era un'idea innovativa e molto efficace, dove qui, invece, abbiamo solo scopiazzature). La musica non sarebbe male, ma in un "documentario" cosa c'entra? Che senso ha girare un documentario fasullo (pur dichiarandolo) se poi lo si monta come un film? Il finale poi? Mah!
Davvero non mi spiego questa media così alta. Ok, siamo in Italia. Ma dobbiamo avere aspettative così basse da glorificare prodotti come questo?

pinhead88  @  10/06/2010 00:08:00
   3 / 10
Noioso,non coinvolge,e soprattutto non si riesce a capire perchè in un film italiano si debba parlare quasi sempre in americano,boh.non si riesce a capire una parola neanche quando parla la gente del posto a causa di quel dialetto maledetto,l'unico che sono riuscito a capire è Lucarelli.poi il paragone con TBWP o PA è sprecato,due horror splendidi e tra l'altro tra i miei preferiti che con questo non hanno proprio un cazz.o a che fare.non mi fiderò mai più di alcuni suggerimenti.

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1 risposta al commento
Ultima risposta 12/08/2011 13.25.43
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Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  07/06/2010 21:03:01
   7 / 10
Questi sono i film che fanno bene all'attuale cinema italiano. Budget bassissimo, zero effetti speciali e sicuramente niente di nuovo sotto il sole, ma non c'è un solo momento in cui non sia interessante (tranne l'inizio). Teso, intrigante e con un ottimo finale (che però non ho capito benissimo), tanto Lovecraft e niente TBWP, che farà (a me) sicuramente più paura, ma non ha nulla della classe di sto film.

Ovviamente non è perfetto, la camera spesso è troppo traballante anche per il genere e la fotografia troppo scura in alcuni passaggi, ma è comunque linfa vitale per un genere (l'horror) ormai in italia quasi del tutto dimenticato.

gandyovo  @  19/02/2010 22:34:56
   6½ / 10
beh dai sarà interessante ma una media dell'8... lasciamo stare.
la visione di questo film fa si che anch'io adesso so cosa significa mockumentary. per il resto prima mezz'ora stile dvd delle vacanze del mio vicino, dopo davvero molto meglio, però il finale, qualcuno lo ha capito? help

GodzillaZ  @  28/01/2010 01:17:00
   7 / 10
E' un buon mockumentary.
Più suggestivo e interessante che pauroso, lasciamo perdere il confronto con il terrificante BWP.
Ma penso che inquietare e spaventare non fosse l' obiettivo principale...
Interessante.

AMERICANFREE  @  30/11/2008 11:36:28
   7½ / 10
in stile Blair wich project ecco questo film " il mistero di lovecraff" ben diretto con una buona recitazione!! i momenti di tensione e suspance non sono tanti ma la trama ti rende molto partecipe e suscita interesse! e' un buon prodotto nonostante io sia un estimatore di questo genere di film!!! sicuramente e' superiore a Blair wich project!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  26/11/2007 18:21:21
   7½ / 10
Sono soddisfatto dell’acquisto, soprattutto perché non credevo di trovarlo così facilmente con un prezzo economico (10€). Un thriller documentaristico veramente interessante e avvincente, scritto veramente bene e capace di creare un’atmosfera disturbante. Tutto distribuito bene negli 85 minuti. Però è meno spaventoso di BWP.
Le musiche si adattano alla perfezione e gli attori se la cavano dignitosamente. Vale la pena vederlo!
Purtroppo però c’è un po’ di confusione e non ho capito alcune cose:

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statididiso  @  09/08/2007 19:34:41
   9 / 10
il "The BWP" italiano, meno fiction e più documentario rispetto all'originale del duo Myrick-Sánchez. a differenza di quest'ultimo, qui c'è una storia che offre interessanti spunti di riflessione (anche se si tratta di un mockumentary, il film è un "making of" di un documentario vero, "H.P. Lovecraft - ipotesi di un viaggio in Italia", trasmesso su Studio Universal, il 31 ottobre 2004), ci sono buoni momenti di tensione, ottenuti non tanto attraverso il mezzo tecnico (sfx, montaggio, fotografia, musiche etc.), ma grazie alla percezione che si ha di "partecipare" ad una vera e propria "gita turistica", che, a poco a poco, prende la via del thriller (vedi la scena in cui la troupe scende nei sotterranei; quando i ragazzi sentono una musica provenire da una delle case barricate o assistono al rito dei filò; e quella finale, che gioca sul parallelismo presa diretta-video), e, alla fine, non si rimane con un grande senso di vuoto, anzi, tutt'altro. il film è girato interamente in digitale leggero (dvcam). suggestivo il paesaggio del delta padano: déjà vu..



nell'estate 2002 a Montecatini viene ritrovato un manoscritto inglese firmato con uno degli pseudonimi di H. P. Lovecraft, in cui sembra che l'autore de "La maschera di Innsmouth" abbia effettuato, nel 1926, un misterioso viaggio nel Polesine e che abbia tratto ispirazione per i suoi scritti dai c.d. "Racconti del Filò".


curiosità:

- nella versione per l’estero, la voce narrante è quella di Robert Englund;

- è uscito in allegato allo speciale di "Martyn Mistère" n° 22, un albo di 52 pp.
con l'adattamento in fumetto del film (che differisce soltanto per il finale).


consigliato, soprattutto ai fan dello scrittore di Providence. L


voto: 9

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3 risposte al commento
Ultima risposta 09/08/2007 21.07.14
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  03/08/2007 18:15:10
   8 / 10
A volte bastano quattro soldi e una buona idea per raggiungere ottimi risultati come questo film. Questo falso documentario su un ipotetico viaggio di H.P. Lovecraft in Italia risulta molto avvincente per tutta la durata e molto suggestivo nell'indovinata cornice del Delta del Po. Più che i rimandi a Blair Witch Project, mi ha colpito in maniera particolare il contesto ambientale che mi ricorda "La casa dalle finestre che ridono" di Pupi Avati. Stessa ambientazione territoriale, omertà quasi assoluta della gente verso i propri "segreti di paese", diffidenza fino ad arrivare all'aperta ostilità verso i forestieri.

Invia una mail all'autore del commento nicko  @  16/05/2007 12:39:50
   6½ / 10
Mi aspettavo molto di +... visti i commenti di sotto... sapevo di trovarmi di fronte ad un documentario, ma pensavo che ci fosse + storia... è probabile che io non ne ho colto il senso, ma l'ho trovato un po' piatto e monotono (ed offensivo un po' per gli abitanti della zona).
Bravi comunque gli interpreti ed anche la musica è azzeccata. Nel complesso ho preferito BWP.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  10/05/2007 14:53:48
   9 / 10
Avrei giurato che il documentario fosse vero e non un mockumentary.
E credo anche che sia il film che mi ha fatta stare in un'ansia, da trattenere il respiro senza accorgermene, più di qualsiasi altro e per tutta la durata.
Peccato che l'americano mi sia un po' ostico (per via dell'accento), ma me lo sono guardato più volte per riuscire a capire.

Cinque ragazzi (due americani, due italiani e uno spagnolo) si riuniscono per cercare di ripercorrere, nel Polesine, la via fatta tanto tempo prima Lovecraft, uno scrittore di horror. La cosa non è facile. Ci sono degli scritti di Lovecraft, rinvenuti nel 2002, che parlerebbero (se autentici) di un suo viaggio fino al delta del Po. Ma Lovecraft non dovrebbe mai essersi allontanato dagli Stati Uniti. Invece parrebbe abbia viaggiato fino alla biblioteca Marciana di Venezia. Più i ragazzi chiedono informazioni e più la gente, dalla cortesia, passa prima alla diffidenza e poi ad un aperto ostruzionismo.
Qualcuno cerca anche di aiutarli, ma finiscono sempre col combinare delle sciocchezze: "Dovete andarvene e basta!".
La gente del posto tramanda da generazioni racconti mostruosi, ma mai ne parlerebbe con estranei.
Senza vedere niente di violento, bastano le persone scomparse misteriosamente, i disegni stranissimi sui fogli del suo racconto, quelli sui muri delle gallerie (orridi) e di casolari abbandonati, la canzoncina, i giochi di luce per mettere addosso un'angoscia ancestrale, direi anche ultraterrena.
Non si può spiegare, bisogna vederlo.

3 risposte al commento
Ultima risposta 10/05/2007 16.51.39
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  23/03/2007 14:54:07
   8 / 10
"Il mistero di Lovecraft" è stato definito da molti il "Blair wich project" all'italiana ed effettivamente per certi versi potrebbe ricordare la pellicola americana, la differenza di base è che in questo caso si sa già in partenza che tutto il girato è frutto di fantasia mentre nel caso della strega di Blair, il film era stato spacciato per vero, almeno all'epoca dell'uscita nelle sale americane.
Federico Greco e Roberto Leggio mostrano coraggio nel proporci un cosiddetto mockumentary che tanto esula dal solito filone horror al quale siamo ormai abituati... la pellicola è una sorta di discesa agli inferi da parte di una troupe cinematografica che si reca in Polesine per cercare di scoprire se realmente Lovecraft sia passato per quei luoghi e qui abbia tratto ispirazione per creare il mito di Chtulu e soprattutto per scrivere "La maschera di Innsmouth".
Il tutto nasce da un'idea dei due giovani, che si sono realmente imbattuti in un manoscritto che potrebbe essere attribuito allo scrittore d Providence, all'interno del quale si raccontava di riti ancestrali e creature mostruose nelle quali Lovecrat si imbattè durante il suo presunto soggiorno italiano.
In precedenza era già stato girato un documentario sull'argomento, all'interno del quale si possono conoscere le opinioni di vari studiosi riguardo ad un possibile viaggio dello scrittore in Italia.
La storia si dipana in maniera coinvolgente anche se i momenti di tensione non sono moltissimi, la troupe si destreggerà tra persone poco ospitali e misteriose, tra selve interminabili di canali d'acqua e fango, tunnel sotterranei, case abbandonate e sprangate da cui fuoriescono nenie inquietanti, sino a trovarsi faccia a faccia con l'orrore in un finale veramente angosciante.
Tutto sommato l'idea proposta non è male e riesce a coinvolgere, grazie anche ai luoghi veramente molto inquietanti e ad un sapiente uso del montaggio e dei suoni.

JackSpammatore  @  02/09/2006 11:38:40
   8½ / 10
Certo, ricorda molto lo stile di "the Blair Witch Project"; certo è in inglese coi sottotitoli; certo, tocca un mostro sacro come Lovecraft ma...
è sicuramente da vedere: le atmosfere ci sono tutte e il viaggio della troupe nel Polesine si trasforma piano piano in un viaggio nella paura e nella follia.
Ardito, ma da vedere. Se non altro per curiosità.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  28/08/2006 13:22:45
   9 / 10
Mockumentary sullo stile di the blair witch project, ma secondo me migliore.
il film narra di un fantomatico viaggio di lovecraft nella bassa precedente al 1926, da cui avrebbe preso ispirazione per il racconto "the shadow over innsmouth". Il film stenta un po' a decollare inizialmente ma poi diventa interessantissimo, meno spaventoso ma più colto e intrigante rispetto a TBWP.
E' una piccola perla, soprattutto per chi ama il grande scrittore di providence.
Belle le locations, simili a "la casa dalle finestre che ridono". Consigliato.

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/08/2007 21.12.50
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lupo20975  @  18/11/2005 09:48:19
   10 / 10
Una vera rarità nell'asfittico panorama cinematografico attuale. Chi, con la puzza sotto il naso, liquida questo gioiellino come il Blair Witch Project italiano probabilmente non lo ha neanche visto. E' vero invece che alcune atmosfere inquietanti della Bassa riportano alle truci leggende paesane della "Casa dalle finestre che ridono", anche se l'analogia con il film di Avati si ferma a questo." Il Mistero di Lovecraf", infatti, esalta i miti del solitario di Providence in modo originale ed eccellente, adattandoli ad una realtà nascosta tutta italiana, sussurata nelle cascine e nelle stalle in un dialetto antico, una deriva verso un minaccioso antichissimo paganesimo a pochi chilometri dalla nostra civiltà e, comunque, sempre presente negli angoli bui ed appiccicosi della nostra mente. Un film a basso costo che merita di diventare un cult e che rappresenterà l'Italia (ma quasi nessun italiano lo sa) al più grande Festival di Cinema Fantastico europeo, il "Méliès" francese.

mgiorgioit  @  08/11/2005 14:54:17
   10 / 10
mi è piaciuto tantissimo guardatelo!!

2 risposte al commento
Ultima risposta 20/11/2005 21.30.38
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